Alla conferenza di sicurezza di Herzliya a cui ha partecipato l'Italia
Israele si vanta di essere stato il primo paese a usare gli F35 in attacchi operativi
Chiaro messaggio all'Iran

 
I sionisti di Tel Aviv sono uno dei 12 partner principali del programma F-35, il nuovo cacciabombardiere di quinta generazione sviluppato dall'industria militare americana, sono stati i primi a acquistarli e hanno già in consegna 9 dei 50 ordinati e ribattezzati “Adir”, guidati dai piloti addestrati a partire dal luglio 2016 nella base Luke dell'aviazione americana in Arizona. E si vantano di essere il primo paese ad averli usati sul campo dopo che la prima squadra è diventata operativa nel dicembre dello scorso anno.
I nuovi cacciabombardieri “sono operativi e prendono parte a missioni di combattimento”, anzi “abbiamo fatto il primo raid al mondo da un F-35, due bombardamenti, su due fronti diversi”, annunciava lo scorso 22 maggio il generale Amikam Norkin, il comandante dell'aviazione israeliana, alla conferenza sulla “superiorità aerea” tenuta a Herzliya, un sobborgo di Tel Aviv. L'iniziativa dove si esibiva la superiorità militare degli imperialisti sionisti doveva essere boicottata, quantomeno per dare seguito e credibilità alle recenti critiche, fra gli altri, dei governi europei sull'uso “eccessivo” della forza contro i palestinesi massacrati dai soldati occupanti lungo i reticolati di Gaza e invece alla corte sionista erano presenti i rappresentanti di una ventina di paesi, compresa l'Italia che ha acquistato i costosissimi caccia “invisibili” da attacco della Lockheed Martin.
Il generale Norkin non specificava dove erano stati impiegati gli F-35, i sionisti possono impunemente aggredire o violare gli spazi aerei non solo dei paesi confinanti ma anche mandare i loro cacciabombardieri “su tutto il Medio Oriente” sotto l'occhio vigile ma soprattutto complice dei sistemi spionistici di Usa e Russia. Degli F-35 di Tel Aviv è data per certa la partecipazione ai raid in Siria e il volo su Beirut, la capitale del Libano, confermato in una immagine mostrata da Norkin alla conferenza; alcuni analisti militari ritengono che siano già stati usati per missioni di sorvolo dell'Iran.
La dichiarazione da parte di Tel Aviv che i nuovi aerei sono già operativi è certamente un chiaro messaggio al governo di Teheran, una minaccia di aggressione nucleare all'Iran dato che questi cacciabombardieri sono stati progettati soprattutto per l’uso di armi nucleari, compresa la nuova bomba B61-12 degli Usa che sarà operativa a breve.
 
 

30 maggio 2018