La ministra della Difesa Trenta, dalla destra al M5S

“Il nostro Governo assicurerà al Paese forze armate più efficaci ed efficienti, capaci di rispondere alle nuove minacce... in continuità con gli indirizzi del libro bianco della Difesa... nell’ambito di PESCO”. Sono le parole con cui la nuova ministra della Difesa Elisabetta Trenta, 51 anni, laureata in Scienze Politiche (con master in intelligence & sicurezza e cooperazione internazionale) ha ribadito la linea espansionista e guerrafondaia che il “governo del cambiamento” intende perseguire in perfetta continuità col precedente esecutivo Gentiloni-Pinotti.
Non a caso si è già guadagnata il titolo di “lady di ferro” del governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio.
E non poteva essere altrimenti dal momento che l'analista ed esperta del mondo militare scelta da Di Maio e Salvini per guidare le forze armate l'elmetto lo ha sempre calzato.
Trenta infatti su incarico del Ministero della Difesa ha svolto varie missioni all’estero e indossa il grado di capitano della riserva selezionata dell’Esercito. È anche vice direttore del master in Intelligence e Sicurezza della Link Campus University.
Tra il 2005 e il 2006 è stata sia consigliere per la missione “Antica Babilonia 9” che “esperto senior” nella Task Force Iraq a Nassirya.
Nel 2009 è stata richiamata in servizio come capitano della riserva nella missione Unifil in Libano in qualità di “country advisor” per la “Missione Leonte”. Nel 2012 ha coordinato un progetto in Libia per il reintegro degli excombattenti.
Dal maggio 2016 ha collaborato con il Cemiss (Centro Militare di Studi Strategici) come ricercatrice in materia di relazioni internazionali, sicurezza e difesa.
Ha rivestito anche il ruolo di esperta in governance nell'Unità di assistenza alla Ricostruzione di Thi Qar. “I nove mesi trascorsi a Nassiriya come consigliere politico del comandante italiano e della missione Antica Babilonia – ha dichiarato Trenta nel giorno della presentazione della squadra di governo del M5s a fine febbraio - sono stati l’esperienza che più ha segnato la mia vita... per la prima volta mi sono sentita fiera di essere italiana: ho ammirato la professionalità, l’impegno e il cuore dei nostri soldati, donne e uomini impegnati nelle missioni e sono stata orgogliosa di condividere con loro anche il rischio della vita”.
La nomina di Trenta a capo della Difesa ha comunque già scatenato il sospetto di un forte conflitto di interessi. La ministra pentastellata infatti appena ha messo piede in via XX Settembre ha disposto l'immediato trasferimento a Roma del capitano Claudio Passarelli, ossia suo marito, da ufficiale addetto alla segreteria del vice direttore nazionale degli armamenti, all'ufficio Affari Generali nonostante Passarelli non si sia mai occupato né di acquisti né di contratti. Forse la neo-ministra intendeva proprio questo quando alla presentazione della squadra di Di Maio disse che avrebbe puntato molto a “investire nel personale e nella tecnologia per assicurare al Paese forze armate più moderne e più capaci”.
Non solo, poche ore dopo il giuramento al Quirinale, la ministra è tornata a Velletri per una cena elettorale a sostegno del fratello Paolo Trenta, candidato 5 Stelle a sindaco della città il prossimo 10 giugno.
Trenta è stata candidata dal M5S (di cui fa parte ufficialmente dal 2013) nel collegio plurinominale Lazio2 al Senato. Non è stata eletta nonostante non si tratti certo di una politicante borghese e guerrafondaia di primo pelo. In passato, una ventina di anni fa, era già scesa in politica: prima sui banchi del consiglio comunale di Velletri, eletta nelle fila del Ccd dal 1997 al 1999, e poi nella giunta, come assessore a Sport, Turismo e gemellaggi a sostegno del sindaco Bruno Cesaroni, farmacista di An. Nel video di presentazione Elisabetta Trenta raccontava di sé: “Sono soprattutto una 'programme manager' e con SudgestAid (un’organizzazione non-profit) da vent’anni mi occupo di progetti di cooperazione in aree difficili, in particolare in Paesi 'post-conflict'”.
In realtà la SudgestAid, secondo un'inchiesta pubblicata a marzo scorso da “La Repubblica”, è collegata alla Link Campus University di cui la neo-ministra della Difesa era dipendente e costituisce un vero e proprio centro di reclutamento dei mercenari in Libia.
Lo conferma anche un ex parà della Folgore, Gianpiero Spinelli, che ha dichiarato: “Sì, sono il contractor della società Stam (Soluzioni terrestri, aeree e marittime) da me fondata insieme ad altri soci italiani e americani, e ingaggiata nel 2012 dalla SudGest Aid per un progetto in Libia. Sì, tra i manager di SudGest c'era Elisabetta Trenta. Dov'è il problema?... L'Italia ha firmato nel 2009 la convezione di Montreux che disciplina il mio lavoro... La dottoressa Trenta era tra i manager della SudGest, ma allora non era il capo. Mi ha dato l'impressione di essere molto seria e preparata, soprattutto su certi teatri di guerra esteri. E francamente non capisco dove sarebbe lo scandalo: i contractor sono da anni utilizzati da moltissime aziende italiane in Iraq, Afghanistan, Libia... Pure sotto il governo D'Alema venivano utilizzati".
Oggi Spinelli frequenta la Link e, come SudgestAid o la fondazione Icsa che fu guidata dall’ex ministro Marco Minniti, con la sua Stam fa parte del consorzio Criss: (Consortium for research on intelligence and security services) creato da Gianpiero Spinelli, formato da una dozzina di società e di cui La Trenta in passato è stata presidente. Il consorzio che arruolò i militari italiani rapiti in Iraq: Umberto Cupertino e Maurizio Agliana, rapiti in Iraq nel 2004 insieme a Fabrizio Quattrocchi che invece venne giustiziato.
È inquietante che Link campus university, l'università dove insegna la ministra Trenta sia stata creata dal più volte ministro DC Enzo Scotti e fatta diventare ai nostri giorni un centro di studio e di incontro internazionale specializzato nell'intelligence e nella sicurezza.
È questa università ad aver sfornato ben tre ministri M5S in pectore di quella squadra di governo presentata da Di Maio alla vigilia delle elezioni: Trenta, alla Difesa, Emanuela Del Re, agli Esteri, e Giannetakis, all'Interno.
 

20 giugno 2018