I due Paesi imperialisti si fronteggiano militarmente. Annunciata una esercitazione militare Nato al confine russo
Brigata corazzata Usa in Polonia contro la Russia di Putin

 
Lo scorso 24 maggio il presidente della camera bassa del parlamento polacco Marek Kuchchinsky annunciava che “la Polonia accoglie con favore il sostegno del Senato degli Stati Uniti all’iniziativa di schierare una brigata militare americana in Polonia”. La richiesta di avere una brigata corazzata Usa di stanza nel paese era stata avanzata a inizio anno nel documento dal titolo più che esplicativo “Proposta per una presenza americana permanente in Polonia” dell'ex ministro della difesa del governo tuttora in carica di Mateusz Morawiecki; nel documento inviato al Congresso degli Stati Uniti si dichiarava che “la Polonia vuole impegnarsi a contribuire con 1,5-2 miliardi di dollari per coprire i costi di schieramento di una brigata corazzata statunitense all’interno del proprio territorio” col governo di Varsavia che si impegnava a costruire la base e altre strutture militari e civili per le famiglie dei militari americani.
Il Senato americano ha approvato la proposta che tra l'altro va proprio nel senso più volte auspicato dal presidente Donald Trump agli alleati europei della Nato di aumentare il proprio contributo economico. E rientra nella politica dell'imperialismo Usa di accerchiamento della potenza imperialista rivale, la Russia di Vladimir Putin, già avviata dall'amministrazione Obama. Perché il bersaglio dell'iniziativa del governo reazionario di Varsavia è dichiaratamente la Russia.
Lo confermava il presidente della Repubblica polacca Andrzej Duda intervenendo alla sessione primaverile della Nato che si teneva a Varsavia sostenendo che “dobbiamo ricordare l’importanza dei legami transatlantici, specialmente ora che il nostro sistema di sicurezza viene testato da diversi attori, ponendo una minaccia alla pace e alla sicurezza. La più importante di queste è la Russia”. Un intervento ben calibrato rispetto all'ordine del giorno dell'incontro di Varsavia i cui temi principali sono stati “lo studio dei modi per contrastare le sfide provenienti dalla Russia, gli adempimenti ai compiti della spesa militare della Nato e il sostegno alle operazioni anti-terrorismo in Afghanistan e Iraq”. Intanto le forze Nato si eserciteranno in Polonia, ai confini con la Russia, con le manovre di blindati e mezzi corazzati previste dall'operazione “Atlantic Resolve”.
Ricordiamo che la Polonia ospita già dall'inizio del 2017 la 3a Brigata corazzata Usa, sotto comando Usa e facente parte di uno dei quattro gruppi di battaglia Nato “a presenza avanzata potenziata” schierati in funzione anti-Russia, e guida di stretto concerto con Washington il progetto chiamato “Iniziativa dei tre mari”. Il progetto tenuto a battesimo da Trump in visita a Varsavia lo scorso 6 luglio ma avviato da Obama, riunisce 12 paesi europei dal Baltico, al Mar Nero all’Adriatico: Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Ungheria, Cechia, Austria, Bulgaria, Romania, Croazia, Slovacchia e Slovenia. Sono paesi europei legati non solo a Bruxelles e alla Ue ma anche e alcuni forse di più a Washington, membri della Nato, tranne l'Austria, ma soprattutto possono costituire una fascia di contenimento dell'espansione dell'imperialismo russo nell'est dell'Europa; manca l'Ucraina, il focolaio di crisi acceso dall'imperialismo americano e non ancora risolto, e il cerchio è chiuso.
All'iniziativa polacca di “comprarsi” una nuova brigata corazzata Usa in funzione anti-Russia rispondeva da Mosca il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ammoniva “Mosca è pronta a rispondere all’espansione delle infrastrutture della Nato ai confini russi” e avvertiva che “azioni espansionistiche come quella polacca porteranno a contromisure da parte russa al fine di bilanciare tali iniziative militariste che potrebbero avere conseguenze drammatiche in tutto il continente”.
Invece solo una settimana dopo sembrava che non fosse successo nulla. Il 31 maggio nella sede dell'Alleanza atlantica a Bruxelles si riuniva il Consiglio NATO-Russia (NRC) i cui membri “hanno presentato le loro valutazioni dei fattori che influenzano la situazione nel campo della sicurezza militare nella regione euro-atlantica, hanno discusso le modalità per ridurre le attuali tensioni e prevenire incidenti pericolosi”, si affermava nel comunicato finale, con tanto di scambio di informazioni “sui prossimi significativi esercizi delle forze armate degli stati membri della Nato e della Russia”. Un comunicato che non rassicura affatto a fronte delle manovre di guerra in Polonia.

11 luglio 2018