In occasione del decimo anniversario dell’assassinio razzista di Abba
La Milano antirazzista di nuovo in piazza
Qualificata presenza del PMLI che denuncia esplicitamente il carattere razzista e fascista del nero governo Salvini-Di Maio
Domenica 30 settembre in piazza Duomo contro il razzismo

Redazione di Milano
Di fronte al moltiplicarsi di episodi di atti di violenza mossa dall’odio razziale e xenofobo istigato dal ducetto Matteo Salvini e dal nero governo di cui è ministro di polizia, di fronte alla recrudescenza dello squadrismo nazifascista che anche in nome del ducetto fascioleghista ha devastato la Scuola di cultura popolare di via Bramantino (gestita da un collettivo che lavora anche su progetti di integrazione per migranti), la Milano antifascista non ha fatto attendere la sua rinnovata risposta antirazzista e antigovernativa valorizzando di nuovi contenuti il decimo anniversario dell’atroce assassinio di Abdoul Guiebre, conosciuto come Abba, ragazzo diciannovenne originario del Burkina Faso che fu ucciso a sprangate in via Zuretti, a pochi passi dalla Stazione centrale, da padre e figlio gestori di un bar che, accecati dall’odio razziale, lo accusarono di aver rubato loro un pacchetto di biscotti.
È in Corso Venezia, angolo Via Palestro, che nel pomeriggio di sabato 22 settembre i giovani organizzati dai Centri sociali “Cantiere”, “Baraonda”, “Lambretta”, gli studenti organizzati dal Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano e provincia, ed i lavoratori organizzati dall’Unione Sindacale di Base si sono dati appuntamento per ricordare Abba manifestando contro le politiche discriminatorie e la propaganda ultraxenofoba del nero governo Salvini-Di Maio. Tante le associazioni antirazziste e antifasciste presenti - che hanno portato in piazza altrettanti migranti - come la Scuola di italiano “Abdoul Guibre”, l’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, l’Associazione Dax, l’Associazione Senegalesi Milano e provincia, il Comitato degli Abitanti di San Siro, il Collettivo MACAO e i Sentinelli di Milano. Presenti anche le bandiere dei partiti (PMLI, PRC, PCI, PCL e LeU).
Militanti della Cellula “Mao” di Milano del PMLI hanno partecipato alla manifestazione antifascista portando ben alto un cartello con i manifesti del Partito contro il governo nero fascista e razzista Salvini-Di Maio, l’uno raffigurante il ducetto Salvini e il suo balilla Di Maio, l’altro col fascio littorio sbarrato in un segnale di divieto sovrastato dalla scritta: “Fermare il razzismo e il fascismo”. Riproduzioni degli stessi manifesti erano nei rossi “corpetti” dei nostri compagni che hanno diffuso centinaia di volantini riportanti il testo del messaggio di saluto della Cellula milanese alla recente Commemorazione di Mao che sintetizza la linea del Partito sui migranti; nello stesso volantino l’invito a scaricare in formato PDF “Il Bolscevico” n. 32, numero speciale sulla Commemorazione del grande Maestro col testo integrale del poderoso e magistrale discorso di Erne Guidi “Mao, l'imperialismo e la lotta per il socialismo”. Il volantino letteralmente andato a ruba, è stato letto con interesse diventando anche stimolo di discussione coi nostri compagni. Il cartello è stato superfotografato sia dai reporter che dai manifestanti non foss’altro perché era l’unico a chiamare in causa in modo esplicito ed inequivocabile l’attuale esecutivo e i suoi ducetti qualificandoli apertamente come fascisti e razzisti.
Durante il corteo i marxisti-leninisti hanno anche ripetutamente lanciato slogan come “Giù, giù, giù, governo Salvini-Di Maio, buttiamolo giù”, “I nazifascisti e chi li protegge, non vanno tollerati, ma messi fuorilegge”, “Lega razzista, partito neonazista”, “Lavoro, casa, diritto sociali, non vogliamo le leggi razziali”, “Migranti e italiani, uniti nella lotta, sarà imbattibile la loro forza!”, e cantato con largo seguito “Bella Ciao”.
Fino alla conclusione della manifestazione, nel luogo dove è stato assassinato Abba, gli organizzatori hanno invitato "tutta la Milano meticcia, antirazzista e antifascista a inondare la città di messaggi, colori e memoria, per non dimenticare Abba e contro ogni tipo di discriminazione". Davanti alla sede della Regione Lombardia è stato versato un secchio di vernice rossa (simbolo del sangue causato dalla violenza razzista istigata anche dal dittatore regionale fascioleghista Attilio Fontana che in campagna elettorale si dichiarò convinto alfiere della salvaguardia della “razza bianca”), e appesi gli striscioni con su scritto: "No alla violenza razzista, no al silenzio davanti alla violenza razzista, no a partiti come Lega e M5S, no alla classificazione degli studenti sulla base della provenienza", “Lega ladrona: 49 milioni di diritti rubati”.
Domenica 30 settembre alle 15 gli antifascisti milanesi si ritroveranno di nuovo, appuntamento in piazza Duomo per una grande manifestazione contro il razzismo.

26 settembre 2018