Vi racconto la mia partecipazione al Congresso di Lega del q4 di Firenze dello SPI CGIL

di Patrizia Pierattini
La storica marxista-leninista, eletta al congresso provinciale dello Spi-Cgil di Firenze e invitata permanente al direttivo Spi quartiere 4, denuncia la natura fascista e razzista del governo Salvini-Di Maio e propone un unico sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati.
Si è tenuto il 3 ottobre 2018 il Congresso di Lega dello SPI CGIL del quartiere 4 di Firenze, a cui ho partecipato come delegata per il documento 2 “Riprendiamoci tutto”.
Precedentemente sono stata relatrice dello stesso documento a una delle quattro assemblee di base del quartiere 4, presso la Casa del popolo di San Bartolo a Cintoia, (solo una perché, pur avendo dato la disponibilità anche per le altre non mi è stato possibile parteciparvi per ragioni di salute); sulla base dei voti raccolti nelle varie assemblee (tra cui quelli del compagno Giovanni Scuderi), come lista e personali, sono stata indicata dalla commissione di garanzia come unica eletta per il documento 2 al Congresso di Lega q4. dello SPI. La Commissione di garanzia, comunque, non in questo caso, ma in altre occasioni o localizzazioni, ha garantito principalmente la maggioranza rendendo più difficile, con impedimenti burocratici e astrusi, presentare il documento 2 ma, soprattutto, candidarsi per il Congresso a vari livelli. Un atteggiamento che nel caso dello SPI ha avuto buon gioco più che in altre categorie attive e ci sono stati casi addirittura, quando non era presente un rappresentante per il secondo documento, dove non se ne è neppure parlato, liquidandolo come frutto di una bandetta di estremisti, visto che Landini e la Fiom sono con la Camusso.
Pur essendone stata avvertita solo il pomeriggio del giorno precedente, ho cercato devo dire con entusiasmo, di fare del mio meglio per preparare come minimo un intervento adeguato e anche per capire meglio nel breve tempo i meccanismi congressuali dello SPI (questo è il mio primo congresso SPI), e anche quelli della componente “Sindacato è un'altra cosa”, che sicuramente manca di esperienza e subisce invece la notevole esperienza della maggioranza nell'usare senza riguardo gli spazzi e il potere che si ritrova in mano - grazie anche alla vergognosa scelta di Landini e di conseguenza dei due terzi della precedente “sinistra” sindacale, di sostenere la Camusso – risultando talvolta più debole nello sfruttare al meglio le proprie forze e gli spazi che via via riesce a conquistarsi. Grazie alla nostra ben rodata e calibrata capacità di coordinazione a livello di Partito, ho potuto contattare la componente “Sindacato è un' altra cosa”, e così ho potuto fare in tempo per le assemblee di base, le uniche da cui può partire la delega per i livelli successivi, come per ogni categoria, e per essere inserita da subito nella lista di contatto con gli altri relatori e i referenti di lista.
Al Congresso hanno partecipato circa 50 delegate e delegati, alla presidenza il segretario uscente Dino Bonfanti, Mario Battistini SPI nazionale e Camera del lavoro di Firenze e Miriam del Direttivo uscente in funzione di vice segretaria. Della relazione di Bonfanti sul documento Camusso c'è da dire solo che lo sforzo maggiore è stato nella giustificazione e spiegazione di quelle mancanze, di quei passaggi critici su pensioni, "Stato sociale", sanità che non rispondono ai bisogni e necessità degli anziani in particolare. Ponendo l'accento e il punto focale sulla necessità di avere una sanità pubblica efficiente e efficace, non di livello regionale ma nazionale.
Era presente in sala ed è successivamente intervenuto per primo, non potendo restare fino alla fine del dibattito, Mirko Dormentoni, presidente del q4: gli sono succeduti la presidente del circolo ARCI dove eravamo e Franco Traballesi della stessa Casa del popolo. Poi mi è stata data la parola e la possibilità di usare qualche minuto in più, come rappresentante del documento 2.
Una nota specifica sull'intervento di Dormentoni che, senza sbilanciarsi troppo sulle ragioni del documento Camusso, ha messo al centro dell'intervento la necessità della politica di rispondere ai bisogni e ai problemi delle persone per quello che sono per non perdere il contatto; ha svolto una critica, anzi un'autocritica, di quanto fatto nelle amministrazioni locali e nazionali della sinistra del PD in particolare, affermando che se si sbaglia e non si fa quello che sarebbe necessario, trovano maggiore spazio le idee di razzismo e atteggiamenti violenti e fascisti. Anche nel nostro quartiere, per non fare la guerra di poveri contro più poveri, bisogna ragionare, come all'ultimo minuto siamo riusciti a fare per il caso Poderaccio, nonostante che il pericolo delle organizzazioni leghiste e fasciste sia sempre presente, bisogna non assuefarsi a un clima che condanna i diversi di per sé. Il problema, sosteneva ancora Dormentoni, è che queste idee illiberali e pericolose che fanno finta di rispondere ai bisogni e dare qualcosa, vengono dall'alto e da lontano. Questo, ha detto a conclusione, è un governo fascista. Applaudito naturalmente dall'assemblea congressuale e anche da me.
Del mio intervento cito alcuni brani su tre punti importanti: perché due documenti? dico che erano inevitabili e necessari; perché Camusso si assolve con indulgenza plenaria su tutte quelle misure come il Job Act, cancellazione dell'articolo 18, la legge Fornero, il Welfare aziendale, l'attacco ai contratti collettivi nazionali, eccetera. Perché di fatto il lavoro, la sanità, lo "Stato sociale", i giovani, la scuola, sono i temi di tutta la CGIL, ma diversa è la declinazione che degli stessi si dà nei due documenti. Perché una battaglia si può anche perdere ma solo dopo aver fatto di tutto per vincerla. E allora, forse, non si perde fino in fondo. Perciò la declinazione giusta è: ripristino dell'art. 18, abolizione della legge Fornero, cancellazione del Jobs Act, lotta al precariato, difesa del Contratto nazionale di lavoro, la critica al welfare aziendale, “"Stato sociale"” e servizi pubblici e non regionalizzati, sanità pubblica, eccetera. Come si può assolvere la Camusso, se si è accontentata di briciole e, alle parole non sono seguiti i fatti in modo adeguato, gli scioperi e le manifestazioni generali e nazionali si contano sulle dita di una mano. Opposizione discontinua e poco convincente contro la legge Fornero, tanto che la Cgil si è accontentata del blocco dell'età pensionabile per alcune categorie per chiudere la lotta. Rinnovi contrattuali a perdere che non hanno mai recuperato il costo della vita e peggioramento delle condizioni lavorative. L'atteggiamento poco coraggioso tenuto nelle grandi vertenze nazionali (Ilva, Alitalia, ecc.). Una politica sindacale sempre sottomessa alle compatibilità delle aziende dove i diritti e gli interessi dei lavoratori vengono in secondo piano.
Riguardo alle pensioni in particolare c'è da dire che, se è vero che la vita si è allungata, è anche divenuta più complessa nella sua fase finale, con i malanni e i problemi di una terza età prolungata, che richiedono cure e servizi sociali, e senza una pensione adeguata, non si è in grado di coprire bisogni che certo con l'età non diminuiscono. Né vivere di più ma con una pensione che anche dopo 40 anni di lavoro è mediamente 2/3 del salario o stipendio che sia. Perciò il ritorno al sistema retributivo, perciò la difesa e protezione della condizione delle donne, che stanno meno e in modo più discontinuo sul lavoro, dove la parità non esiste neppure e nonostante tutto sul piano salariale, quanto meno il riconoscimento del servizio sociale gratuito che offrono a livello familiare, infine, abbassando l'età pensionabile.
Vorrei sottolineare che sul piano della parità e dei diritti delle donne la Cgil si è tirata indietro non sostenendo lo sciopero generale proclamato per l'8 Marzo dal movimento Non una di meno, di cui tra l'altro anche Artemisia, con cui lo SPI del q4 sta lavorando in inchieste in varie fasi, ne fa parte e sostiene le rivendicazioni, che la crescente violenza alle donne e il femminicidio impone.
In conclusione “Questo governo nero ammorba l'aria del nostro Bel Paese. Razzista e fascista, individualista e violento; tra l'altro ricorrono gli ottanta anni dalle leggi razziali, a questo governo e ai suoi provvedimenti bisogna opporsi con forza e con la piazza, come lo Spi tra l'altro sa fare bene.
Occorre costruire dal basso un grande Sindacato delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, che sia in grado di unificare tutti i lavoratori e i pensionati, superando le sigle confederali e quelle 'di base'”.
Ogni intervento pur riaffermando di essere col documento 1, in qualche caso anche attaccandomi, facendo propria la tesi classica che sia una debolezza avere due documenti, rispetto alla necessità di essere uniti e forti di fronte ai pericoli dell'oggi, ha tuttavia poi criticato sui punti di maggior loro interesse, le pensioni, la sanità pubblica che non lo è più, lo “"Stato sociale"” che va ai privati, la mobilitazione debole, il lavoro dei giovani, per dire solo i principali che sono stati al centro del mio intervento. Alcuni delegati più lucidi e maturi hanno citato i pericoli o l'essenza di fascismo di questo governo, tutti direi sono stati critici, in particolare “"Stato sociale"” e pensioni, ma anche lavoro dei giovani. Su questi punti si sono anche rifatti al mio intervento, sebbene non esplicitamente.
Nelle conclusioni di Battistini (ci conosciamo per precedenti congressi fatti insieme in Camera del lavoro di Firenze) pur essendo schierato sul documento Camusso, ha dichiarato che non è la prima volta che la CGIL si trova ad avere più documenti congressuali e che questo ha sempre fatto bene per la democrazia interna e per le conclusioni da trarre, oggi più importanti che mai. Poi le votazioni sulle candidature al Congresso provinciale, tutte elette all'unanimità con voto palese. Anch'io sono stata eletta e faccio parte come invitata permanente del direttivo della Lega Spi del q4. Il direttivo ha eletto come segretario Bonfanti per ultimo mandato, con voto segreto, su 22 membri ci sono stati 1 contrario e 1 astenuto.

10 ottobre 2018