Il narcisista neopodestà di Napoli cerca alleati per le Europee 2019
De Magistris lancia un “quarto polo” alternativo “a Salvini, Di Maio e il PD”
“Favorevole al reddito di cittadinanza”

Redazione di Napoli
La sirena delle elezioni europee 2019 è suonata per le cosche del regime neofascista pronte a dare il via alla formazione dei diversi schieramenti borghesi per accaparrarsi l’agognata poltrona al parlamento UE. "Alle Europee siamo disponibili ad esserci, ma a determinate, insopprimibili condizioni. La prima – afferma l’ex magistrato De Magistris - che non deve essere la confederazione degli sfigati o della sinistra radicale o di tutti quelli che stanno a sinistra del Pd, un mosaico che già è stato sconfitto e che non ci appartiene. Altra condizione: l'unità delle forze in campo, per arginare l'avanzata delle destre. È impensabile che di fronte ai tre poli che ci saranno, Salvini con Berlusconi, Di Maio e il Pd, noi andiamo divisi".
Insomma, un “quarto polo” alternativo, preconizzato anche dal PRC, che non ha ancora una composizione precisa ma che non deve ripetere gli insuccessi clamorosi che vanno da Sinistra arcobaleno fino a Rivoluzione civile, sepolti dall’astensionismo. Non sembra che la sua formazione politica voglia confondersi con Potere al Popolo ma apparentarsi con la “sinistra radicale” e i delusi della sinistra PD e del M5S. Non a caso il neopodestà di Napoli aveva definito agli inizi di ottobre il governo Salvini-Di Maio “autoritario e un po’ fascista” ma strizzandogli l’occhio: “sul reddito di cittadinanza ci sono aspetti positivi, ma si devono creare anche condizioni di vero sviluppo”, cercando di portare quella parte di delusi pentastellati sotto l’egida della sua nuova formazione elettorale.
Una possibilità anche alla luce e in prospettiva delle elezioni regionali del 2020 in Campania, attesa la crisi profonda del PD nella regione con una dirigenza completamente allo sbando. “Vedo un disagio forte in molte aree del Movimento 5 Stelle – afferma De Magistris -, per la deriva profondamente salviniana, estremista, di destra, eversiva, della politica governativa”. Un chiaro strizzare l’occhio alla base pentastellata per dare la stura al suo “quarto polo” che cerca anche di recuperare i voti astensionisti. Noi invece auspichiamo che aumentino per delegittimare l'Ue imperialista e per non darle una base elettorale. In particolare bisogna punire severamente con l'astensionismo la lista del narcisista sindaco di Napoli tenuto conto dei gravi danni prodotti dalla sua giunta antipopolare che in quasi dieci anni non ha fatto nulla sul fronte del lavoro, sul risanamento delle periferie e dei quartieri popolari, sulla lotta alla camorra, per i giovani e le masse popolari, trasformando Napoli in una vetrina per la borghesia e i suoi lacchè.
 
 

17 ottobre 2018