Partecipato presidio a Catania per il 2 giugno
Rivendicati “L’applicazione dei diritti costituzionali. Reddito universale, lavoro, sanità e scuola pubbliche e gratuite”

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Il 2 giugno, festa della Repubblica, si è svolto un partecipato e militante presidio a Catania in via Etnea, all'ingresso villa Bellini, per rivendicare diritti d'interesse sociale e costituzionale, con la parola d'ordine “ritroviamoci in piazza per chiedere con forza. Reddito universale, lavoro, sanità e scuola pubbliche e gratuite... per dire no a qualsiasi proposta di autonomia differenziata... e chiedere che il governo non vada avanti su una strada che può fare solo danni al paese. Durante l'emergenza covid19 si è reso del tutto evidente il disastro della regionalizzazione della sanità. L'articolo 5 della Costituzione recita che la repubblica è 'una e indivisibile', ma è stata fatta a pezzi da 'riforme' sciagurate come la modifica del titolo V... per ricordare che la Costituzione 'ripudia la guerra' come recita l’articolo 11, e per esigere il taglio delle spese militari”.
Questo e altro si legge nell'appello di convocazione della manifestazione promossa dal Comitato per il No ad ogni Autonomia Differenziata Catania, Partito della Rifondazione Comunista, Coordinamento per la democrazia costituzionale, Partito Comunista Italiano, Sinistra anticapitalista. Ai promotori si sono uniti con spirito unitario su obiettivi comuni nell'interesse dei bisogni delle masse popolari catanesi il PMLI, il PCL e l'associazione la Ragnatela Catania.
Ad aprire gli interventi al megafono (nell'affollato presidio) Mimmo Cosentino segretario regionale del PRC che ha toccato uno ad uno i temi dell'appello. È poi intervenuto Salvatore di Stefano, studioso della Resistenza, che ha ricordato il valore della lotta partigiana contro il nazifascismo e il contributo alla nascita della Repubblica italiana con la vittoria del referendum del 2/3 giugno 1946 contro la monarchia, una doppia giornata storica dove le donne per la prima volta sono state ammesse al voto.
Il PMLI ha esposto il manifesto di comune interesse "Non siamo sulla stessa barca” ossia c'è la barca degli anticapitalisti e dei loro bisogni e rivendicazioni e quella del governo Conte in difesa dei padroni e dell'Europa imperialista che marciano in direzioni contrapposte. Una parola d'ordine che il compagno Sesto Schembri, Segretario della Cellula “Stalin” della provincia di Catania del PMLI, ha argomentato al megafono dando il suo contributo e invitando a lottare uniti per i bisogni delle masse popolari, toccando i temi più vitali che con la quarantena sono balzati fuori con drammaticità in una Catania segnata da un alto tasso di disoccupazione, precariato e un diffuso lavoro in nero, con tutte le conseguenze e le disuguaglianze sociali, nell'abitare, nell'istruzione, nell'alimentarsi, nel curarsi. Egli ha concluso affermando che le sinistre d'opposizione a Catania devono fare fronte unito allargato ad altre forze per il lavoro a tempo indeterminato e sindacalmente riconosciuto, e no a qualsiasi forma di reddito di sostegno (esclusi i non abili al lavoro) permanente slegato dal lavoro, perché il lavoro è un diritto mentre qualsiasi tipo di reddito permanente slegato dal lavoro si configura come un'elemosina e reddito parassitario, perché la ricchezza viene prodotta dal lavoro di milioni di proletari, e bisogna liberarlo dal furto capitalistico.
 

10 giugno 2020