Le Istanze di base del PMLI appoggiano il Documento dell'Ufficio politico del Partito sul Bicentenario della nascita di Engels

Pubblichiamo qui di seguito le Risoluzioni più rappresentative delle Istanze di base del PMLI sul Documento dell'Ufficio politico del Partito per il Bicentenario della nascita di Engels. Le Risoluzioni sono state scelte, col relativo ordine, a cura del Centro del PMLI.
 

Cellula “Nerina 'Lucia' Paoletti” di Firenze
Il documento dell'Ufficio politico del PMLI del 7 Novembre 2020 in occasione del Bicentenario dalla nascita del grande Maestro del proletariato internazionale e cofondatore del socialismo scientifico Federico Engels è un'esemplare sintesi storica, materialistica, dialettica ed esaustiva oltreché educativa per tutti noi compagni.
Engels insieme a Marx è stato l'ideatore politico e organizzativo del socialismo, teoria sviluppata e applicata da Lenin e Stalin in Russia e da Mao in Cina, un capolavoro politico che ha saputo e saprà ancora di certo rompere le catene degli sfruttati e oppressi di tutto il mondo, a partire dall'Italia dove solo il PMLI si basa sul marxismo-leninismo-pensiero di Mao e porta avanti la lotta per la conquista del socialismo.
Il documento del nostro Ufficio politico oltre a far conoscere la vita di Engels e l'esempio di come si deve comportare un vero marxista-leninista dando tutto se stesso alla causa, trae l'essenza a distanza di 200 anni per mettere in pratica i validi insegnamenti di Engels applicandoli alla situazione italiana con determinazione, dedizione, fiducia e abnegazione. Teniamo presente che Engels è nato benestante, figlio di un industriale, e ha saputo e voluto vedere più in là del suo naso, capire come mai nella fabbrica del padre tanti dovessero lavorare e sputare sangue, anche in ambienti malsani e per pochi soldi. Non solo, la sua posizione agiata gli ha permesso di aiutare economicamente Marx e tutta la sua famiglia, quindi, da un punto di vista pratico, umano, da fratello di classe, ci dà lezioni di vita in tutti i campi, non a caso lo chiamiamo Maestro.
È un documento che a tutta la nostra Istanza ha suscitato vivo interesse ed è di grande aiuto per trasformare la nostra concezione del mondo in senso proletario rivoluzionario, spronandoci a stare sempre sul pezzo, ogni giorno, studiando e approfondendo in modo attivo, concreto e scientifico ogni situazione che ci troviamo davanti nella lotta di classe, coscienti che bisogna rinnovarsi continuamente perché non si acquisisce una volta per tutte il marxismo-leninismo-pensiero di Mao.
Ci impegniamo e ci adopereremo per diffondere e far conoscere l'opera di Engels. Nel nostro piccolo lo abbiamo già fatto, attaccando le locandine sul Bicentenario, che abbiamo stampato appositamente, in punti strategici del popolare quartiere dell'Isolotto a Firenze nonostante il lockdown imposto dal dittatore antivirus Conte.
Noi compagne e compagni vogliamo ripulirci la mente da ogni influenza borghese aderendo alla campagna lanciata dal Partito e perciò studiando il materialismo dialettico e il materialismo storico per acquisire una concezione del mondo proletaria rivoluzionaria.
La Cellula cercherà con ogni mezzo e in base alle sue forze e possibilità di dare battaglia al sindaco Dario Nardella, alla sua amministrazione e alle istituzioni borghesi di quartiere. Un neopodestà e una giunta comunale che non perdono occasione per svendere la città ai ricconi capitalisti che la sfruttano per propri scopi personali, sganciando laute cifre, soldi che oltretutto non vengono poi reinvestiti per le esigenze reali e immediate delle masse popolari.
Le opere di Engels sono per tutti noi marxisti-leninisti un punto di riferimento fondamentale per le battaglie e l'azione, ci permetteranno di fonderci con le masse proletarie e popolari, di dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso.
Spetta a noi raccogliere i semi rossi prodotti dal cofondatore del socialismo e seminarli tra le masse del nostro Paese perché germoglino nuove generazioni di marxisti-leninisti dedite alla causa e affinché, attraverso la rivoluzione proletaria, arriveremo a conquistare la società nuova e giusta, la società socialista teorizzata da Engels con Marx.
 

Cellula “G.STALIN” di Forlì
Il 28 novembre del 1820 nasceva Friedrich Engels, cofondatore assieme a Marx del socialismo scientifico e grande Maestro del proletariato internazionale. Sono quindi passati 200 anni ma il segno che ha lasciato nella storia del proletariato internazionale, e con esso di tutta l’umanità, è indelebile e illumina tutt’oggi al proletariato la via per l’emancipazione e del socialismo.
Il PMLI ha celebrato in vari modi questo importante e storico avvenimento, su tutti il Documento dell’Ufficio politico del 7 Novembre scorso dal titolo “Teniamo alta la grande bandiera rossa di Engels”. Con esso il PMLI ha onorato questo gigante proletario rivoluzionario, del pensiero e dell’azione, e rafforzato la sua determinazione a essere sempre fedele ai suoi insegnamenti e ad ispirarsi ad essi nella sua titanica lotta per erigere un grande, forte e radicato Partito del proletariato, della riscossa e del socialismo, per conquistare l’Italia unita, rossa e socialista.
Con questo documento il PMLI ha eretto un monumento a Engels, ma non un semplice monumento di pietra da ammirare, bensì un monumento politico, da leggere, studiare e applicare, per conoscere e approfondire gli insegnamenti di questo grande Maestro inseriti nel contesto della storia del proletariato internazionale e degli insegnamenti degli altri grande Maestri Marx, Lenin, Stalin e Mao, ma in particolare proprio Marx col quale ha condiviso i sacrifici, le privazioni, le persecuzioni, le lotte ideologiche, politiche e organizzative per dare al proletariato una propria cultura, una propria linea politica e un proprio Partito.
Il proletariato, i giovani, soprattutto le studentesse e gli studenti devono conoscere Engels, la sua vita e le sue opere, occorre leggerlo e rileggerlo, studiarlo e ristudiarlo, è imprescindibile e di importanza capitale per chi vuole condurre meglio la lotta di classe, abbattere il capitalismo e instaurare il socialismo.
Il documento dell’Ufficio politico ci ricorda che a Engels dobbiamo tantissimo, quanti sono gli insegnamenti che ci ha lasciato, “a partire dalla concezione del mondo, di cui, insieme a Marx, ha gettato le fondamenta con il materialismo dialettico e il materialismo storico. Essi costituiscono la concezione proletaria del mondo, nonché la base filosofica, teorica e scientifica del marxismo-leninismo-pensiero di Mao”. E poi la concezione della famiglia e dello Stato, la necessità della “violenza rivoluzionaria, senza la quale mai si potrebbe scardinare e vincere il sistema capitalista borghese”.
Nel documento dell’UP si cita anche il legame di Engels col proletariato italiano e i relativi numerosi e importanti scritti, oltre che i tre viaggi che fece nel nostro paese.
Insomma nel documento dell’UP c’è tanto di ciò che Engels ha fatto per il proletariato e per il socialismo, ma ovviamente per quanto sia magistralmente sintetizzato non è esaustivo, occorre studiare le opere di Engels, oltre che quelle di Marx, Lenin, Stalin e Mao, “Il Bolscevico” e i documenti del PMLI dove si può apprendere la linea e la concezione dei Maestri applicata ai giorni nostri e al nostro Paese.
Nel ripercorrere gli inestimabili contributi di Engels il documento dell’UP rimarca come “non c’è cosa più bella, come ci ha ricordato recentemente il nostro amato Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, più utile e appagante che si possa fare di quella di dare la propria vita per l’emancipazione del proletariato e dell’intera umanità. Engels lo ha fatto. Facciamolo anche noi, prendendo il suo esempio per trasformare il mondo e noi stessi”.
“Noi non abbiamo altra bandiera di quella del proletariato mondiale - scrive Engels il 18 luglio 1872 a Ugo Bartorelli - la bandiera rossa” .
Prendiamo esempio da Engels e dai suoi insegnamenti per portare fino in fondo i nostri compiti rivoluzionari, dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso e aprire la strada per l’avvento dell’Italia unita, rossa e socialista.
Gloria eterna a Engels!
Teniamo alta la rossa bandiera di Engels!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
 

Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Il PMLI ha voluto ricordare il grande Maestro del proletariato internazionale Friedrich Engels nel Bicentenario della sua nascita con un documento dell'Ufficio politico.
Una sintesi scientifica militante con i suoi insegnamenti assieme a Carlo Marx cofondatore del socialismo scientifico e del materialismo storico e dialettico, con il grande merito del PMLI con i suoi fondatori e con la guida geniale del Segretario generale Giovanni Scuderi, applicando gli insegnamenti del marxismo-leninismo- pensiero di Mao, sviluppando e applicando creativamente gli insegnamenti del grande Maestro del proletariato Engels e ricordarlo con una breve biografia della vita e delle sue opere.
Il documento dell'Ufficio politico del PMLI inizia ricordando la sua vita spesa, insieme a Marx, "nell'epica lotta per la fondazione del socialismo scientifico per illuminare al proletariato mondiale la via rivoluzionaria all'emancipazione dallo sfruttamento capitalistico e alla conquista del potere politico". Questa ricorrenza del Bicentenario ci stimola a leggere e studiare i suoi insegnamenti, non bisogna aspettare le ricorrenze per rileggere e ristudiare quelli di Engels e dei Maestri che sono la nostra guida. Dobbiamo fare "duri sforzi" per studiare il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, per fare buona semina tra le masse popolari, "Engels era un vero portento nel lavoro, dotato di una cultura enciclopedica accumulata grazie a curiosità e interessi, libri, documenti e fonti di informazioni".
L'Ufficio politico che ha redatto questo documento ricordando il grande Maestro del proletariato internazionale Engels con i suoi geniali insegnamenti, sviluppandoli e applicandoli creativamente (come hanno fatto Lenin, Stalin e Mao) nella lotta di classe contro il sistema economico politico capitalista e con i suoi governi in Italia. Un documento che è una guida per i compagni con la concezione proletaria del mondo, farla nostra per lottare contro la cultura borghesia metafisica radicata nelle sue sovrastrutture a partire dall'istruzione, all'informazione e oltre.
Il documento è ricco di riflessioni e ispirazioni marxiste-leniniste, "ancora, e tanto e più oggi, c'è bisogno di Engels. Leggerlo e rileggerlo, studiarlo e ristudiarlo, è imprescindibile e di una importanza capitale per chi vuole condurre meglio la lotta di classe, abbattere il capitalismo e instaurare il socialismo. Lo Stato in Russia, in Cina e in tutti i Paesi del mondo dov'è stata instaurata e edificata questa società, la più evoluta che la storia del mondo abbia mai conosciuto, e lo è e lo sarà nei paesi capitalisti tra cui l'Italia. Il nome di Engels è inseparabile da tutto ciò che è stato fatto da Marx". Come ha rilevato Lenin "non si può comprendere il marxismo e non si può esporlo interamente senza tenere conto di tutte le opere di Engels".
Il documento esorta gli sfruttati e oppressi, i giovani rivoluzionari e i fautori del socialismo a "tenere alta la grande bandiera rossa di Engels è l'indicazione che noi marxisti-leninisti italiani diamo a tutti gli sfruttati e oppressi, alle masse operaie e lavoratrici, in particolare ai giovani rivoluzionari e fautori del socialismo che della sua vita e opera non possono che attingere linfa vitale per rivoluzionare il mondo e se stessi. Grazie alle sue scoperte, e a quelle di Marx, chi è alla ricerca della verità e anela al cambiamento sociale, non ha bisogno di fare per intero il loro stesso percorso intellettuale, è sufficiente ma decisivo conoscere la loro elaborazione teorica, politica e organizzativa, successivamente sviluppata da Lenin, Stalin e Mao, per acquisire la concezione proletaria del mondo e agire conseguentemente per cambiarlo".
La vita e l'opera di Engels che abbiamo sinteticamente ripercorso sono una fucina di insegnamenti. A partire dalla concezione del mondo, di cui insieme a Marx, ha gettato le fondamenta con il materialismo dialettico e il materialismo storico. Essi costituiscono la concezione proletaria del mondo nonché la base filosofica, teorica e scientifica del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, i soli ad essere in grado di espugnare dalla nostra testa la concezione borghese dal mondo, e con esso l'idealismo e la metafisica, e quindi renderci capaci di trasformare il mondo, oltre che noi stessi.
Una lezione marxista-leninista, una guida da ristudiare e approfondire e divulgare.

Organizzazione della provincia di ReggioCalabria
Per celebrare il Bicentenario della nascita di Friedrich Engels, “il più grande scienziato e maestro del proletariato moderno e dell’intero mondo civilizzato” (come lo definì Lenin nel suo celebre articolo biografico), l’Ufficio politico del PMLI ha pubblicato sul sito e sul suo glorioso Organo, “Il Bolscevico”, un documento dall’immenso valore educativo, intitolato: “Teniamo alta la grande bandiera rossa di Engels”, che ne sintetizza magistralmente la vita e l’opera. Uno straordinario capolavoro marxista-leninista che militanti e simpatizzanti attivi non devono stancarsi mai di leggere, rileggere, studiare e ristudiare, anche collettivamente, perché Engels è ancora vivo, come vivi e attuali sono i suoi insegnamenti che illuminano e continueranno a illuminare il cammino del Partito verso la conquista dell’Italia unita, rossa e socialista.
L’Organizzazione della provincia di Reggio Calabria del PMLI si soffermerà in modo particolare sulla concezione del mondo che membri candidati ed effettivi, devono acquisire al più presto per fare bene la lotta di classe e per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso.
Difficile parlare di Engels senza fare riferimento a Marx, difficile parlare di Marx senza fare riferimento a Engels. Basti pensare che senza il loro prezioso contributo teorico, la Rivoluzione d’Ottobre prima, e quella cinese poi, non sarebbero state possibili.
Questi due Giganti, cofondatori del socialismo scientifico, accomunati da un’amicizia fraterna che li legò indissolubilmente per tutta la vita, elaborarono un nuovo sistema filosofico basato sul materialismo dialettico e storico, in netta contrapposizione all’idealismo e alla metafisica. Compiendo con spirito critico un rivolgimento totale della filosofia classica tedesca, essi scoprirono che non era la coscienza degli uomini a determinare il loro essere sociale, bensì viceversa, era l’essere sociale a determinare la loro coscienza. Secondo Engels, “Marx scoprì la legge dell'evoluzione della storia umana; egli scoprì il semplice fatto, sin qui nascosto da un eccesso di ideologia, che il genere umano deve innanzitutto mangiare e bere, avere un riparo e degli abiti, prima di poter raggiungere una posizione ed arrivare alla scienza, alla religione, all'arte, ecc.; e che perciò la produzione dei mezzi immediati di sussistenza e conseguentemente il grado di sviluppo economico raggiunto da un dato popolo in una data epoca, formano le fondamenta sulle quali le istituzioni dello Stato, le concezioni giuridiche, l'arte e persino le idee religiose del popolo in causa si evolvono, ed alla cui luce queste cose devo no perciò essere spiegate: procedimento contrario, quindi, a quello adottato fin qui”.
Così andava delineandosi la concezione materialistica della storia spiegata come sviluppo dei rapporti di produzione e distribuzione e come lotte di classe di una data epoca, tutte di natura politica che hanno come obiettivo il controllo del potere statale.
Nel 1841 Engels si trovava a Berlino per assolvere al servizio militare. Fu in quel soggiorno forzato che egli conobbe i “giovani hegeliani” e approfondì il metodo dialettico, secondo il quale, al mondo non vi è nulla di definito, di assoluto, di sacro in quanto tutto è destinato a trasformarsi, evolversi attraverso cambiamenti quantitativi e qualitativi e passaggi da stati inferiori a stati superiori.
Ma il suo grande amore per lo studio non si fermò lì. Dotato di grande curiosità intellettuale, oltre che di interesse e talento in filosofia, Engels si interessò anche di economia politica, scienze naturali e storia dell’umanità. Ritornato in Inghilterra per lavorare presso l’industria tessile del padre, grazie all’importante esperienza pratica maturata come impiegato d’azienda, Engels si allontanò definitivamente dalle concezioni idealiste della sinistra hegeliana che trattava con disprezzo il popolo considerandolo una “massa inerte” incapace di qualsiasi attività creatrice, un ostacolo al progresso sociale. Sempre alla continua ricerca della verità, egli non stette tutto il giorno chiuso in ufficio ma iniziò a conoscere direttamente il proletariato inglese interessandosi alle sue pessime condizioni di lavoro e di vita, facendo inchieste e scrivendo La situazione della classe operaia in Inghilterra (uno tra i libri preferiti da Stalin) un violento attacco alla borghesia e al capitalismo, l’ultima forma antagonista di lotta di classe. “Vivendo a Manchester io avevo toccato con mano che i fatti economici che fino ad allora la storiografia aveva disdegnati, o tenuti in nessun conto, solo per lo meno nel mondo esterno, sono una forza storica decisiva: che essi formano le basi delle origini degli attuali contrasti di classe”.
Engels capì che erano proprio le masse lavoratrici a creare la ricchezza della società capitalista e le identificò come la forza decisiva dello sviluppo storico. Nell’opuscolo intitolato Principi del comunismo , preludio al Manifesto del Partito Comunista scritto inseme al compagno di mille battaglie Karl Marx, affermava: “Il proletariato è quella classe della società, che trae il suo sostentamento soltanto e unicamente dalla vendita del proprio lavoro e non dal profitto di un capitale qualsiasi; benessere e guai, vita e morte, l'esistenza intera della quale dipende dalla domanda di lavoro, cioè dall'alternarsi dei periodi d'affari buoni e cattivi, dalle oscillazioni d'una concorrenza sfrenata, il proletariato o classe dei proletari è in una parola la classe lavoratrice del secolo decimonono”. L’unica classe veramente rivoluzionaria in grado di abbattere violentemente la borghesia capitalista abolendo la proprietà privata dei mezzi di produzione, e conquistare così il potere politico emancipando allo stesso tempo se stessa e l’intera umanità.
Illuminanti gli insegnamenti di Engels sulla famiglia dove la divisione del lavoro in regime monogamico rende possibile l’antagonismo tra uomo e donna, e dove l’oppressione del sesso femminile da parte di quello maschile non può non assumere un carattere di classe. “L’uomo, ai nostri giorni, deve nella maggior parte dei casi guadagnare la vita per tutta la famiglia, cosa questa che gli concede una situazione preponderante che non ha affatto bisogno di essere convalidata dalla legge. Egli è, nel corpo della famiglia, il borghese; la donna vi rappresenta il proletariato”.
Engels è stato anche un profondo conoscitore della storia italiana, insieme a Marx, in qualità di Segretario incaricato della corrispondenza con l’Italia, nel biennio delle rivoluzioni del 1848-49, esprimeva viva ammirazione per la rivoluzione italiana considerata una premessa della rivoluzione in Europa. Commentando l’insurrezione parigina del giugno 1848, aveva definito le Cinque Giornate milanesi “la lotta più calda” e importante di tutte le rivoluzioni fatte fino a quel momento: “una popolazione di 170.000 anime, quasi disarmata, batté un esercito di 20-30.000 uomini”. La dimostrazione pratica di come un piccolo esercito possa avere la meglio su un grande esercito quando si è armati di un autentico spirito rivoluzionario.
Purtroppo la rivoluzione socialista in Italia non fu mai portata a compimento perché i due principali partiti che si ponevano alla testa del proletariato, il PSI di Turati e il PCI prima di Bordiga e poi di Gramsci e Togliatti lo deviarono inevitabilmente verso posizioni revisioniste e riformiste.
Da evidenziare in ultima analisi la grande modestia e generosità di Engels nei confronti dell’amico Marx e della sua famiglia. Pur reputandosi “il secondo violino” fu lui a sostenerlo economicamente quando cadde in miseria e ad accollarsi l’onere e l’onore di portare a compimento il II e il III libro del Capitale, salutato come la Bibbia della classe operaia, grazie al quale essa disponeva della teoria del plusvalore, fonte della sfruttamento e della ricchezza dei capitalisti. Una potente arma in grado di rovesciare l’intero ordine sociale.
“Non è possibile capire il marxismo né è possibile esporlo coerentemente senza tener conto di tutte le opere di Engels” , disse Vladimir Ilic Lenin.
Sforziamoci di seguire questo importante consiglio. Rendiamo gloria e onore a Engels tuffandoci nella lettura e nello studio delle sue opere principali.
Seguiamo i suoi insegnamenti per trasformare il mondo e noi stessi. La strada è tortuosa ma l’avvenire è radioso.
Gloria eterna a Engels, cofondatore del socialismo scientifico e grande Maestro del proletariato internazionale!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
 

Cellula “F. Engels” della Valdisieve
Il documento dell'Ufficio politico del PMLI dal titolo “Teniamo alta la grande bandiera rossa di Engels”, pubblicato su “Il Bolscevico” organo del PMLI, evidenzia in modo forte ed esauriente il legame che il nostro Partito ha con questo Gigante del pensiero marxista-leninista.
Abbiamo trattato individualmente con i simpatizzanti dell'istanza il documento ed abbiamo pensato di coinvolgerli anche nel dibattito su questa risoluzione.
Il documento, secondo noi rappresenta una pietra miliare di sintesi marxista-leninista, che sottolinea la qualità dei compagni dirigenti nazionali del PMLI che l'hanno redatto poiché è veramente difficile ridurre a poche pagine in maniera così profonda ed esauriente, una vita ed un'opera che necessiterebbero di innumerevoli volumi per essere proposta e commentata.
Di questa sintesi ne beneficeranno soprattutto i giovani e i giovanissimi che si trovano di fronte per la prima volta ad Engels e che potranno così conoscerlo e comprendere i tratti fondamentali della sua vita e della sua opera, e che forse si domanderanno del perché, agli occhi degli storici riformisti e revisionisti e dei partiti conseguenti, Engels stesso sia relegato spesso in secondo piano, senz'altro e di molto, alle spalle di Marx.
Il documento servirà però anche a tutti compagni e le compagne che da lui devono continuare a trarre ispirazione poiché Engels è un esempio proletario rivoluzionario di dedizione, di sacrificio e di modestia.
Accenniamo soltanto alcuni dei suoi importantissimi insegnamenti come ad esempio la concezione materialista del mondo, oppure la concezione dello Stato che ha assieme a Marx analizzato da un punto di vista di classe e demolito quando al centro del dibattito era posto lo Stato borghese, dimostrando scientificamente la sua funzionalità di classe, di strumento di oppressione di una classe sull'altra.
Ha trattato la violenza rivoluzionaria proponendola come inevitabile assieme alla rivoluzione socialista, definendo in maniera puntuale tutte le sue sfaccettature in risposta all'opportunismo conciliatorio dei falsi socialisti dell'epoca a lui contemporanea, fino a difenderle il ruolo quando in tarda età gli furono attribuite affermazioni inesatte ed incomplete che avrebbero potuto far svoltare in senso riformista e parlamentarista il movimento operaio internazionale.
Un contributo ineguagliabile Engels lo ha dato sull'analisi della famiglia e da questa ha aperto alla discussione sull'emancipazione della donna, e sulla vera uguaglianza tra uomo e donna vista per la rima volta nella storia alla luce della funzione del capitale. Uno strumento essenziale che i compagni e le compagne devono fare proprio per poter fare un buon lavoro all'interno nei movimenti femminili e studenteschi.
Il documento dell'UP poi passa in rassegna il ruolo, gigantesco, di Engels nel tentativo di mantenere dritto verso la rivoluzione e il socialismo il Partito Socialista Italiano. Grazie allo studio di questo paragrafo, e poi anche quanto detto e scritto in seguito da Lenin, siamo a conoscenza del fatto che la rivoluzione socialista in Italia si sarebbe potuta realizzare in più momenti; se ciò non è accaduto è per responsabilità diretta dei revisionisti che hanno guidato sempre - in un modo o nell'altro, sotto una sigla o sotto un'altra dopo il 1921 - il partito italiano che godeva dell'appoggio delle masse proletarie. Quelle sono le radici storiche della sua dissoluzione, grazie anche ai contributi successivi di Gramsci, Togliatti e compagnia, fino a Berlinguer e coloro che dopo di lui hanno completato quest'opera nefasta della quale le masse operaie e studentesche stanno ancora pagando le conseguenze, su tutte quelle di aver perduto la propria coscienza di classe per sé.
La sintesi dell'opera di Engels (e di Marx), sta poi nell'aver studiato ed elaborato - poi dimostrato - il socialismo scientifico, il cui fulcro economico è senz'altro rappresentato dalla pubblicazione dei tre libri de “il Capitale”, il primo ad opera di Marx, il secondo ad opera di Marx ma che ha avuto un fondamentale contributo da Engels che dopo la morte di Marx l'ha pubblicato, ed il terzo, frutto di 9 anni di approfondimenti e di studi ulteriori di Engels, dato il suo stadio molto arretrato nel quale lo aveva lasciato Marx a causa della sua scomparsa. Va da sé che gli studi e l'elaborazione di Engels sono stati un contributo indispensabile per tutte le opere scritte a quattro mani con Marx, sia per quello che lo stesso Marx ha scritto autonomamente.
L'uno non sarebbe stato così forte senza l'altro, così come il marxismo-leninismo-pensiero di Mao al suo stadio attuale non avrebbe potuto fare a meno dell'opera di ciascuno dei nostri cinque Maestri.
Nei compiti che abbiamo affrontato finora, abbiamo avuto modo di studiare spesso Engels e ne abbiamo apprezzate le inchieste, su tutte “La situazione della classe operaia in Inghilterra” che rappresenta un vero e proprio modello per ogni marxista-leninista che voglia conoscere bene la realtà che lo circonda o che gli necessita, oltre alla superba analisi materialistica della natura.
Vorremmo infatti porre l'accento su di un'opera, “Dialettica della Natura”, che è una magistrale lezione in questo campo e che fornisce spunti ed argomentazioni fondamentali per gli ambientalisti moderni, molto combattivi, ma ai quali il PMLI chiede un salto di qualità che consiste nell'inquadrare la lotta per il rispetto della natura, dell'ambiente, degli animali e dell'essere umano “che gli appartiene con cuore, sangue e cervello” , in un'ottica anticapitalista e di classe. Un testo a nostro avviso da riprendere e da diffondere fra le masse giovanili e studentesche e tra i movimenti ambientalisti dove dovremmo sempre portare un ritratto di Engels assieme alle nostre bandiere rosse.
Lasciamo come ultimo argomento quello che forse dovrebbe stare in cima, ed è la grande umiltà e la modestia di Engels che si riscontra in tutta la sua vita al fianco di Marx, e anche dopo la sua morte quando gli riconosce che ci sono validi motivi affinché la teoria porti il suo nome: “Il contributo che io ho dato - eccezion fatta per un paio di scienze speciali - avrebbe potuto essere apportato da Marx anche senza di me. Ciò che Marx ha fatto invece, io non sarei stato in grado di farlo. Marx stava più in alto, vedeva più lontano, aveva una visione più larga e più rapida di tutti noi altri. Marx era un genio, noi tutt'al più dei talenti. Senza di lui la teoria sarebbe ben lungi dall'essere ciò che è. A ragione perciò essa porta il suo nome”.
Anche Stalin anni più avanti sosteneva che “l'umiltà è l'ornamento del bolscevico” , ed è questa una caratteristica che assieme a tutte le altre già elencate ed al suo conseguente lavoro, che ne dimostra la grandezza.
Teniamo sempre alta la grande bandiera rossa di Engels!
 

Organizzazione di Vicchio del Mugello
L'Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI concorda pienamente con il documento redatto dall'Ufficio politico del Partito in occasione del Bicentenario della nascita del grande Maestro del proletariato internazionale Friedrich Engels che cadeva lo scorso 28 novembre, che lo onora a dovere e inquadra pienamente il grande contributo che egli ha dato alla elaborazione del socialismo scientifico. Un grande documento all'altezza della situazione come merita questo importantissimo Anniversario.
Benché nella sua modestia, per inciso d'esempio ancora oggi sia per noi compagni che nella società, si ritenesse “il secondo violino” di fronte a Marx, il documento gli riconosce i grandissimi “tesori” teorici che ci ha lasciato e che sono attualissimi.
Non possiamo dimenticare la stesura de “Il Manifesto del Partito comunista” che è il nostro documento identitario, e come insieme a Marx abbia gettato le basi del materialismo dialettico e del materialismo storico che fanno perno sulla dialettica per cui niente al mondo è statico e tutto si muove e modifica, dalla natura alla società.
Ad Engels dobbiamo il completamento de “il Capitale” dopo la morte di Marx, diventandone in pratica coautore di questa colossale e fondamentale opera economica del movimento operaio internazionale. Opera che è la “parete portante” della teoria proletaria e che smaschera alla base i fondamenti economici del capitalismo e ne sbugiarda e mette a nudo l' enormi magagne che lo caratterizza. Senza “il Capitale” e la teoria del plusvalore al socialismo scientifico gli sarebbe mancata una parte fondamentale.
Engels come gli altri Maestri, oltre che teorici hanno dato il loro immenso contributo al movimento operaio nella prima e nella seconda Internazionale, partecipando alle varie lotte e battaglie del loro tempo dalle quali hanno tratto tanti insegnamenti che rimarranno imperituri, non certo per ultima e attualissimi quelli sulla lotta contro l'oppurtunismo e l'anarchismo. Insomma, non solo grandi contributi teorici in senso stretto ma sempre ben legati alla realtà concreta, un esempio nel nostro piccolo per noi compagni. In questo senso concordiamo col punto del documento dell'UP dove dice che bisogna seguire Marx ed Engels perché “La realtà circostante per poter essere compresa e non semplicemente percepita debba essere abbracciata e non semplicemente osservata dall'esterno, modificata e trasformata incessantemente”, per cui concretamente per quanto riguarda il nostro territorio di competenza, il Mugello, mettere ancora più in pratica i tre elementi chiave della parola d'ordine “Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi”.
Altresì come dimenticare i suoi contributi in tema della famiglia, sullo Stato oppure sull'ambiente? Su quest'ultimi che ci stanno toccando come non mai in questo periodo visto lo sfascio ambientale causato dal capitalismo che sta provocando tante vittime per l'inquinamento e la pandemia in corso che gridano giustizia, ma non tanto quella dei tribunali ma nel senso di farla finita col capitalismo abbattendolo e instaurando il socialismo, nella forma di dittatura del proletariato; proletariato che deve prendere il potere politico nelle proprie mani come ci hanno insegnato i Maestri.
Certo non nascondiamo che noi marxisti-leninisti mugellani ci sentiamo molto legati a Engels visti i continui scempi ambientali che il nostro territorio ha dovuto subire e subisce ad opera dei vari governi nazionali e locali sia di “centro-destra” che di “centro-sinistra” e contro i quali non ci stancheremo mai di batterci, dalla TAV alla Variante di valico e la terza corsia autostradale fino all' ultimo in ordine di tempo, il progetto dell'impianto eolico Villore-Corella nei comuni di Vicchio e Dicomano. Ogni volta che prendiamo parte ad una battaglia ambientale facendo anche un certo sforzo teorico per mettere in pratica la linea del Partito del proletariato, abbiamo sempre a disposizione a guidarci, come una splendida stella polare, gli insegnamenti in tema di ambiente che ci ha lasciato Engels.
Engels non va certo dimenticato neanche per l'aiuto materiale ed economico con cui cercava di liberare Marx da questi assilli in modo che potesse mandare avanti la stesura de “il Capitale”. Un grande esempio di amicizia di classe, agli antipodi dell'amicizia come valore propagandato dalla borghesia!
Se il proletariato ha sviluppato in passato grandi esperienze socialiste come in URSS e in Cina ed un giorno potrà tornare ad essere una classe per sé cosciente del proprio ruolo storico, questo è dovuto anche a quella grande bandiera che risponde al nome di Friedrich Engels!
In generale ci impegniamo a continuare ad impugnare ancora con maggior forza quella grande bandiera rossa di Engels sostenendo in modo militante e facendo proprio questo documento dell'Ufficio politico del PMLI onorando appena possibile, secondo le nostre possibilità, anche nelle piazze mugellane questo importantissimo Anniversario vista l'importanza che riveste per il movimento operaio sia italiano e del resto del mondo.
Non si può fare a meno di tenere alta la grande bandiera rossa di Engels se vogliamo trasformare il mondo e noi stessi e dare il nostro contributo perché il nostro amato Partito assuma un corpo da Gigante Rosso!

 

Cellula “Vincenzo Falzarano” di Fucecchio
I membri della nostra Cellula hanno letto collettivamente il documento dell'Ufficio politico del PMLI sul Bicentenario della nascita di Engels, studiandolo anche singolarmente. I compagni si sono trovati di fronte un lavoro esauriente, approfondito, pregno di significati e rivolto al futuro, dove si alternano analisi, sottolineature e rimandi diretti alle opere di Engels, ad aspetti più privati che servono comunque a descrivere la personalità di questo grande Maestro del proletariato internazionale.
Non c'era un modo migliore per rendere omaggio a questo gigante del pensiero rivoluzionario che rappresenta in modo esemplare le caratteristiche che deve avere un dirigente marxista-leninista: curioso e attento, propenso al nuovo e tagliente verso il vecchio sistema, sempre pronto alla critica ma anche all'autocritica, modesto (“sono solo il secondo violino” diceva Engels riferendosi a Marx), generoso e altruista, capace di addentrarsi in profonde analisi filosofiche ma allo stesso tempo di agire concretamente nella pratica della lotta di classe.
Una figura che, specie in Italia, è stata messa in secondo ordine rispetto a quella del suo compagno di lotta, e grande amico, Marx. Spesso ridotto solo a bravo divulgatore o addirittura in contrapposizione all'altro cofondatore del socialismo scientifico. Ma la realtà dimostra come gli apporti di Engels sul piano teorico e filosofico, oltreché organizzativo e pratico, sono stati grandi e contribuirono in maniera decisiva a gettare le fondamenta e alla nascita del materialismo storico e del materialismo dialettico.
Insieme a Marx ha traghettato il socialismo dall'utopia alla scienza. Non a caso furono loro che al vecchio motto delle organizzazioni operaie "Tutti gli uomini sono fratelli" contrapposero il nuovo grido di battaglia: "Proletari di tutti i paesi, Unitevi!" . Due menti che, come ci dimostrano tutti i documenti storici disponibili, hanno sempre lavorato all'unisono, aiutandosi l'un l'altro e che, al di là della normale dialettica, non sono mai entrate in contrasto tra loro. Due uomini accomunati da una profonda e commovente amicizia, che hanno messo al servizio del proletariato le loro idee, tutte le loro forze e i loro averi materiali, in una parola la loro vita.
Tralasciare lo studio di Engels significa avere una visione monca e parziale del marxismo-leninismo-pensiero di Mao. Opere come L'origine della famiglia, Anti-During, Evoluzione del socialismo dall'utopia alla scienza , hanno ispirato milioni di proletari e i dirigenti comunisti di tutte le epoche, a partire da Lenin, Stalin e Mao e tutt'oggi devono ispirare noi marxisti-leninisti e tutti i sinceri comunisti. In questi scritti, che si dimostrano straordinariamente attuali, ci sono una miriade di insegnamenti e indicazioni: sullo Stato, sulla famiglia borghese, sulla rivoluzione proletaria, su come instaurare il socialismo.
Senza dimenticare che Engels, assieme a Marx, è colui che ha scritto il testo politico che più di ogni altro ha influito sulle vicende sociali mondiali degli ultimi 170 anni: il “Manifesto del Partito comunista”. Quella grande, inarrivabile opera che in modo sintetico e comprensibile a tutti, ha spazzato via le vecchie teorie che volevano spiegare la condizione degli esseri umani sulla base della metafisica e sulle gesta degli “eroi” e descrivevano un mondo immutabile, sostituiti dalla teoria della perenne evoluzione della società con al centro la lotta tra le classi, indicando al proletariato la via rivoluzionaria per conquistare il potere politico.
Il documento dell'UP del PMLI svetta tra tutti quelli che hanno ricordato Engels (a dir vero pochi). Diversi partiti e organizzazioni che si richiamano al socialismo e al comunismo non hanno voluto o non sono stati in grado di ricordare adeguatamente il cofondatore del socialismo scientifico, anche perché li avrebbe costretti a fare il bilancio della storia del movimento operaio e indicare la strada da seguire oggi per superare il capitalismo e instaurare il socialismo.
Un documento di così alta fattura lascia ben trasparire come il PMLI, al momento attuale, sia un partito rosso, ancorato al marxismo-leninismo-pensiero di Mao, notevolmente maturo ed esperto. È la conferma che il Partito ha una testa da Gigante Rosso, a cui però manca ancora un corpo adeguato ad affrontare le battaglie politiche e la lotta per il socialismo in Italia. Consapevoli di questo tutti i militanti, e anche i simpatizzanti, devono mettere il massimo impegno per trasformare la loro concezione del mondo, studiare ed essere punti di riferimento della lotta di classe nel proprio luogo di vita e di lavoro, con lo scopo di far crescere e radicare il PMLI in tutto il Paese.
 

Organizzazione di Putignano (Bari)
Il 28 novembre del 1820 nasceva un grande Maestro, uno dei nostri grandi Maestri che ci ha insegnato molto e noi dobbiamo continuare a portarlo avanti sia con le parole che con i fatti per una grande rivoluzione socialista e proletaria.
L'Ufficio politico del PMLI ha fatto un grande lavoro scrivendo il documento per la celebrazione del grande Maestro Engels e noi compagni e compagne dobbiamo studiare a fondo un grande documento che ci fa comprendere l'importanza degli scritti della vita e gli scritti di Engels che dopo tanto tempo sono indispensabili per portare avanti la nostra rivoluzione.
"Non si può comprendere il marxismo e non si può esporlo interamente senza tenere conto di tutte le opere di Engels", così ci spiega un grande Maestro come Lenin.
Nessuno può comprendere e spiegare questi insegnamenti come il PMLI, che ha un animo così puro politicamente, ecco perché noi tutti dobbiamo studiare bene ogni singola parola per farci crescere ancora più sia politicamente che nella vita e poterli portare avanti. Engels ci ha lasciato in eredità qualcosa di veramente importante e gli dobbiamo essere molto grati.
Compagni, uno vicino l'altro con la bandiera rossa sempre alzata e spiegando gli insegnamenti dei Maestri, schiacceremo ogni fascista ed elimineremo il capitalismo e la borghesia e smaschereremo ogni falsa religione.
Anche le masse devono studiare con il nostro aiuto per scaricare senza pietà il padrone fascista e maschilista e riconquistare i diritti, come i giovani devono studiare per un futuro migliore, senza credere ai politici borghesi ma invece dando fiducia al nostro Segretario generale.
Quello che abbiamo compreso del documento è che per essere veri compagni dobbiamo continuare a studiare e non saltare nessun punto, per questo c'è l'impegno verso il PMLI e i nostri Maestri per fare ancora più grande il Gigante Rosso.
Viva Engels!
Viva il PMLI!
Viva tutti i compagni che lottano sotto la bandiera rossa!
 

Organizzazione di Nola
Celebrare Friedrich Engels in occasione dei 200 anni dalla sua nascita significa non solo riconoscere l'immenso valore e la lungimiranza della sua opera filosofica, politica ed organizzativa, ma anche tramandare alle giovani generazioni proletarie la sua concezione rivoluzionaria del mondo e la sua analisi delle contraddizioni del capitalismo.
Egli, insieme a Marx, ha munito le masse oppresse di formidabili armi per riscattarle dallo sfruttamento e dall'oppressione ovvero il materialismo storico e dialettico, oltre un'elaborazione teorica di formidabie compiutezza e sistematicità.
La vita di Engels, come del suo grande amico Karl Marx sono state esistenze dedicate all'emancipazione del proletariato e delle masse sfruttate e oppresse e quindi dell'intera umanità.
Con il metodo dialettico essi hanno scavato come talpe il corso storico, riconoscendo nelle società sopravvenute al comunismo primitivo, il segno di società fondate sulla sottomissione, demandando ed affidando al socialismo scientifico ed al proletariato, il compito di emancipare se stesse e quindi tutta l'umanità, di eliminare le classi sociali la cui lotta ha caratterizzato ogni forma di proprietà da quella schiavistica, a quella feudale a quella capitalista.
Il sodalizio tra i due ha qualcosa di intrinsecamente eroico se è vero che è stata un'unione non solo teorica, ma anche mirabilmente solidale in ogni sfaccettatura della vita. Un'amicizia rara che ha conosciuto pochi uguali.
Engels è più volte venuto incontro alle esigenze economiche di Marx in maniera disinteressata. Ha dimostrato amore per l'umanità intera dando manforte al compagno.
Per oltre 40 anni lo schivo Engels si è considerato "secondo violino" , nell'esecuzione ed elaborazione delle teorie materialiste, mettendo in risalto in tal modo il carattere semplice e modesto del suo temperamento. Egli ha sempre riconosciuto a Marx il merito di aver elaborato la maggior parte delle "idee direttrici fondamentali del pensiero, particolarmente nel campo economico e storico, e specialmente nella loro netta formulazione definitiva".
"Il contributo che io ho dato, - eccezion fatta per un paio di scienze speciali, - avrebbe potuto essere apportato da Marx anche senza di me", ha ammesso Engels.
Un terzo del pianeta si è emancipato dal capitalismo, dall'imperialismo e dal colonialismo, grazie alle loro teorie. Lenin, prima, Stalin e Mao poi sono stati i continuatori della loro opera, applicandola alle condizioni del loro tempo, quello del capitalismo nella sua fase putrescente imperialista.
Studiare il pensiero di Engels è quindi necessario per riprendere il percorso falsificato dall'opera nefasta dei revisionisti e riformisti di ogni paese e di ogni risma.
Il socialismo non è fallito, bensì il suo revisionismo.
Come afferma il documento dell'Ufficio politico del PMLI: "Ancora, e tanto più oggi, c’è bisogno di Engels. Leggerlo e rileggerlo, studiarlo e ristudiarlo, è imprescindibile e di una importanza capitale per chi vuole condurre meglio la lotta di classe, abbattere il capitalismo e instaurare il socialismo. Lo è stato in Russia, in Cina e in tutti i paesi del mondo dove è stata instaurata e edificata questa società, la più evoluta che la storia del mondo abbia mai conosciuto, e lo è e lo sarà nei paesi capitalisti tra cui l’Italia. Il nome di Engels è inseparabile da tutto ciò che è stato fatto da Marx".
L' Ufficio politico ci sprona ancora una volta allo studio del pensiero di Engels e allo studio in generale. Lo studio è fondamentale per armarci della teoria rivoluzionaria che va applicata nella pratica. Oggigiorno la società capitalista tramite i suoi mezzi di informazione allontana soprattutto i giovani dall'afferrare le contraddizioni sociali. La scuola classista omologa al pensiero borghese. Questo pensiero riduce ad un eterno presente lo scorrere del tempo. L'essere umano è solo un ingranaggio di una macchina volta alla produzione ed al profitto. Il pensiero critico marxista è stato ottenebrato. L'eterno luna park del divertimento promosso dalla cultura borghese del capitale, non è altro che effimero invito al consumo.
Strumenti tecnologici molto avanzati controllano le masse. Non di rado si vedono i cieli delle nostre città sorvolati da droni. L' epidemia da Covid-19, sta perfezionando altri strumenti che porteranno via via ad una sempre maggior perdita delle libertà fondamentali e della privacy delle masse. Termoscanner, riconoscimenti facciali. Non sono assolutamente da sottovalutare questi segnali di una preponderanza della tecnica del controllo sulle nostre vite e attività.
Ammesso che molta tecnica ci aiuta, ci facilita in molti compiti e progredisce nel campo della scienza, che aiuta a combattere malattie gravi, va anche detto che essa in mano al capitalismo relega l'essere umano ad un ruolo di mero esecutore dei suoi apparati, lo disciplina , lo controlla, lo militarizza, lo rende elemento afono di una massa irreggimentata.
Oggi ci ritroviamo con una situazione disoccupazionale drammatica (soprattutto giovanile), con le tutele giuridiche dei lavoratori ridotte al minimo, ma soprattutto con una coscienza di classe regredita a livelli pre-marxisti.
Il materialismo dialettico ci insegna invece che solo la pratica unita alla teoria, possono portare alla comprensione del mondo e delle sue leggi naturali e sociali.
Lo studio è fondamentale, soprattutto per cambiare la propria concezione del mondo. Un imperativo per chi davvero vuol cambiare il mondo, cosi' come volevano cambiarlo Engels e Marx. Bisogna quindi riacquisire la concezione proletaria del mondo.
Il PMLI e i sinceri comunisti dovranno sempre tenere alta la bandiera di Engels, la sua concezione materialistica della storia ed osare sfidare le tempeste per raggiungere l' obiettivo di un ' Italia unita , rossa e socialista.
"E non c’è cosa più bella - come ci ha ricordato recentemente il nostro amato Segretario generale compagno Giovanni Scuderi - più utile e appagante che si possa fare di quella di dare la propria vita per l’emancipazione del proletariato e dell’intera umanità. Engels lo ha fatto. Facciamolo anche noi, prendendo il suo esempio per trasformare il mondo e noi stessi. Il PMLI onora questo gigante proletario rivoluzionario, del pensiero e dell’azione, e rafforza la sua determinazione a essere sempre fedele ai suoi insegnamenti e ad ispirarsi ad essi, nella sua titanica lotta per erigere un grande, forte e radicato Partito del proletariato, della riscossa e del socialismo, per conquistare l’Italia unita, rossa e socialista".
Ciò che Engels e Marx diedero con la loro instancabile opera per fornire la classe operaia di coscienza di classe per se', non è stato vanificato dai rinnegati revisionisti, ma soltanto offuscato.
Esiste un partito, che è il PMLI, che tiene alta la loro bandiera e custodisce nel suo prezioso scrigno i loro immortali insegnamenti, mettendoli a disposizione di chi è disposto a combattere per il successo della rivoluzione e del socialismo.
Il materialismo storico e dialettico come visione del mondo antagonista a quello idealista della borghesia dev'essere il puntello per far ritrovare coscienza di classe alle masse lavoratrici tradite dai revisionisti, dai neorevisionisti e dalla socialdemocrazia.
 

13 gennaio 2021