All’Assemblea nazionale online del 21 febbraio il Patto d’Azione anticapitalista appoggia lo sciopero generale dell’8 Marzo
Erne Guidi attacca il governo Draghi e invita alla lotta di classe

Domenica 21 febbraio si è tenuta online l’Assemblea nazionale del Patto d’Azione anticapitalista per il fronte unico di classe. Il Patto ha assicurato il suo appoggio allo sciopero generale indetto per l’8 Marzo prossimo e alla giornata di lotta nazionale per quella data. Di seguito pubblichiamo l’intervento del compagno Erne Guidi all’Assemblea.
 
Care compagne, cari compagni,
 
vi porto il saluto militante, proletario e rivoluzionario del Partito marxista-leninista italiano.
Giovedi ci hanno negato Piazza Montecitorio perché non potevamo disturbare da vicino il manovratore, il superuomo ancora di salvezza del capitalismo italiano. Ma non potevano negarci di urlare con tutta la voce che abbiamo in corpo la nostra avversione verso questo banchiere massone e il suo governo.
Fin da ora, per la sua figura politica, le sue azioni e il suo ruolo in Italia e in Europa e le circostanze politiche che hanno portato alla sua nomina, possiamo ben dire che quello di Draghi sarà il governo del capitalismo, della grande finanza e dell'UE imperialista. Come recita la sua biografia non soltanto egli è uno dei più importanti e influenti esponenti della grande finanza massonica internazionale, che lo ha allevato e premiato con cariche di altissimo rilievo e potere, quali la Direzione generale del Tesoro e la Banca d'Italia in patria e la Banca mondiale, la Goldman Sachs e la Banca centrale europea all'estero; ma è anche stato uno dei principali artefici della stagione di privatizzazioni delle imprese e delle banche pubbliche e della svendita di importanti imprese strategiche a investitori esteri negli anni '90. Ed è stato anche tra i principali sostenitori della politica economica liberista europea di “lacrime e sangue” verso i Paesi con alto debito pubblico come la Grecia e la stessa Italia.
Il proletariato e le masse lavoratrici e popolari non hanno nulla da guadagnare dall'avvento del governo dell'ammucchiata Draghi, che sarà al servizio del capitalismo, della grande finanza e dell'UE imperialista come e ancor più del governo trasformista e liberale del dittatore antivirus Conte. Se quest'ultimo aveva potuto infatti governare con poteri eccezionali in maniera surrettizia, sfruttando l'emergenza pandemia e scavalcando il parlamento con i dpcm, Draghi non avrà nemmeno bisogno di questo, dato che pressoché l'intero parlamento si è messo a sua completa disposizione. Lo stesso vale per la gestione dei miliardi del Recovery plan, che potrà accentrare nelle sue mani ridisegnandone completamente la destinazione secondo le esigenze del capitalismo e non certo dei lavoratori e delle masse popolari.
Stando così le cose il proletariato e le masse lavoratrici e popolari devono stare decisamente all'opposizione del governo Draghi e continuare a praticare la lotta di classe come unica e irrinunciabile arma per difendere i loro diritti, lottare per l'occupazione, i contratti, gli aumenti salariali e la tutela della salute, per far pagare l'uscita dalla crisi a chi l'ha provocata. In sostanza per difendere gli interessi del popolo contro gli interessi della classe dominante borghese rappresentata dal governo del banchiere massone Draghi. Come hanno fatto i lavoratori della Fedex-TNT di Piacenza, che per settimane hanno stoicamente ed esemplarmente presidiato i cancelli del loro stabilimento, respingendo come un sol uomo i manganelli e i lacrimogeni della polizia, difendendo le proprie conquiste e i propri diritti. Dobbiamo far nostro questo loro coraggio di opposizione e di classe.
Come l'esperienza insegna il problema è che finché esisterà il capitalismo, ad ogni governo della borghesia che cade da destra e non da sinistra sotto i colpi delle masse, ne arriva sempre uno peggiore, ancor più antipopolare e liberista. Per questo, oggi, da questa assise d’azione anticapitalista per un fronte unico di classe occorre inviare un messaggio forte e concreto: non un minuto vada perso, lottiamo uniti contro il governo Draghi per difendere gli interessi del popolo, ma tenendo sempre ben presente che l'obiettivo finale non può che essere quello dell'abbattimento rivoluzionario del capitalismo, per la conquista del socialismo e del potere politico del proletariato.

24 febbraio 2021