Cortei, presidi e manifestazioni in oltre 30 città italiane
Al fianco del popolo palestinese contro i criminali nazisti e sionisti
Apprezzato il manifesto del PMLI a Milano, Napoli, Catania e Empoli
Sesto Schembri:"Gli stessi Stati che oggi sostengono lo Stato sionista contro la Palestina saranno a Catania a giugno col G20"

Mentre il governo del capitalismo, della grande finanza e dell'Ue imperialista del banchiere massone Draghi insieme a tutta la disgustosa ammucchiata dei partiti della destra e della “sinistra” borghesi che lo sostengono si sono schierati al fianco degli aggressori sionisti, in questo fine settimana il popolo italiano è sceso in piazza per condannare l'ennesima aggressione del nazista e sionista Netanyahu contro il popolo palestinese e per esprimere solidarietà e sostegno alle popolazioni duramente colpite dai violenti bombardamenti nella striscia di Gaza.
Contro “la sanguinosa repressione delle proteste popolari palestinesi a Sheikh Jarrah, gli assalti militari a Gaza sotto assedio, i pogrom contro i palestinesi ad Akka, Haifa, Jaffa, Lydda, Ramleh da parte di Israele”, decine di cortei, sit-in e manifestazioni di protesta organizzate da diversi movimenti, organizzazioni e associazioni pro Palestina si sono svolte tra venerdì 14 e domenica 16 maggio in oltre trenta città fra cui Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Empoli, Firenze, Livorno, Messina, Modena, Napoli, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Pesaro,Pisa, Ravenna, Reggio Emilia, Roma, Salerno, Savona, Siena, Terni, Torino, Trento, Trieste, Trieste, Varese, Verona e Vicenza.
La Cellula dell'isola d'Ischia del PMLI "IL Sol dell'Avvenir" ha promosso un Comitato unitario per la organizzazione di una manifestazione pro Palestina che si terrà venerdì 21 maggio alle ore 18 a Ischia, in Piazza degli Eroi. Hanno aderito PRC, il Centro Sociale La Stanza, l'Associazione Libera, l'Associazione il germoglio, i VAS.
Secondo il Coordinamento Bds (Boicottaggio, disinvestimento, sanzioni) “in Italia, come in molti Paesi, il governo e le imprese sono profondamente complici del regime israeliano di apartheid, proprio come erano complici del regime di apartheid in Sudafrica”.
La mobilitazione nazionale è stata indetta “in concomitanza col 73esimo anniversario della Nakba, che vuol dire "disastro" in arabo, giornata in cui i palestinesi ricordano l'istituzione dello Stato di Israele e la guerra di aggressione e di occupazione dei territori del 1948 che causò migliaia di sfollati e apri’ l’annosa questione arabo-israeliana”.
A Milano il 13 maggio oltre 5 mila manifestanti hanno preso parte al “Presidio per la Palestina” organizzato dai Giovani Palestinesi d’Italia, Assopace Palestina, Gaza FreeStyle e altre associazioni in Piazza Duomo. Poco dopo il concentramento i manifestanti hanno cercato di dare vita a un corteo lungo via Mazzini ma sono stati immediatamente bloccati dagli agenti in assetto antisommossa. Alcuni spezzoni del corteo composti da ragazze e ragazzi di seconde e terze generazioni, italiani accanto ad altri italiani, giovani, meno giovani, movimenti del territorio e attivisti dei centri sociali hanno provato ad entrare in Galleria ma anche qui sono stati nuovamente bloccati dalla polizia. Per tutta la manifestazione i partecipanti hanno sventolato bandiere palestinesi, intonato canti e cori in arabo e in italiano e esposto numerosi cartelli e striscioni contro lo "Stato di occupazione" di Israele e contro il governo Draghi "complice dei sionisti".
Nel pomeriggio del 16 maggio l’Associazione dei palestinesi in Italia ha organizzato una nuovo e partecipato presidio in piazza Castello con i manifestanti tutti uniti al grido di “Palestina libera!”, “Israele nazista, Stato terrorista”, “Sionisti assassini, uccidente anche i bambini!”, “Netanyahu assassino!”, “Palestina terra mia, Israele via, via!”. Lanciati molti altri slogan in arabo e cantato solennemente l'Inno nazionale palestinese "Fida'i".
Presenti, fra gli altri, anche militanti e simpatizzanti della Cellula “Mao” di Milano del PMLI. (vedi articolo a parte).
A Catania centinaia di manifestanti hanno preso parte al presidio organizzato in Piazza Stesicoro da diverse associazioni, movimenti, comunità arabe e partiti con la bandiera rossa e la falce e martello, fra cui il PMLI, per chiedere “la fine immediata degli attacchi aerei e da terra sulla Striscia di Gaza e lo stop immediato all'imposizione di sfrattare le famiglie palestinesi dalle loro case nella zona di Sheikh Jarrah a Gerusalemme Est”.
Tra i tanti interventi "al microfono aperto" anche quello del compagno Sesto Schembri il quale ha sottolineato Sesto Schembri: "Gli stessi Stati che oggi sostengono lo Stato sionista contro la Palestina saranno a Catania a giugno col G20". La partecipata e combattiva manifestazione si è conclusa con il canto di "Bella Ciao" intonata da tutta la piazza. (Vedi articolo a parte).
A Empoli un combattivo e partecipato presidio è stato organizzato nella centrale Piazza della Vittoria Centro sociale “Intifada”. Un grande striscione con su scritto “Israele Stato assassino. Al fianco della Resistenza palestinese” ha accolto le centinaia di manifestanti che vi hanno preso parte. Presente anche il PMLI ben organizzati dai compagni Erne Guidi e Andrea Cammilli, accolti molto calorosamente dagli attivisti del Centro sociale“Intifada”. (vedi articolo a parte).
A Napoli dopo il sit-in di protesta del 14 maggio nei pressi di piazza dei Martiri a cui hanno preso parte decine di manifestanti e attivisti delle reti antirazziste partenopee per rispondere alla “provocazione sionista” con uno striscione con la scritta “Sempre antisionisti, mai antisemiti. Stop bombing Gaza”; il 15 maggio oltre 5mila persone hanno preso parte alla grande manifestazione di solidarietà col popolo palestinese organizzato dalla Comunità campana palestinese a piazza Plebiscito.
Un lungo e combattivo corteo punteggiato da tantissime bandiere palestinesi, cartelli e slogan tra cui “boicottiamo Israele”, “Palestina libera”, “Stop alla pulizia etnica della Palestina” si è diretto verso il porto dove era attesa una nave carica di armi.
Al corteo hanno preso parte anche i compagni partenopei del PMLI che hanno diffuso centinaia di volantini molto “apprezzati dai manifestanti che si congratulavano con la nostra chiara e ferma posizione contro Israele e a favore delle masse palestinesi”. (Vedi articolo a parte).
A Bologna si è svolta una lunga e partecipata giornata di mobilitazione “Contro l’apartheid israeliana, per i diritti dei Palestinesi!”
Due le manifestazioni che nel corso del pomeriggio si sono riunite dando vita ad un unico, grande e combattivo corteo di oltre 5 mila manifestanti. Il primo presidio convocato in piazza Nettuno dal Si.Cobas con la partecipazione di altri movimenti e associazioni fra cui Laboratorio Crash, Cua e Sgb ha sfilato lungo Via Indipendenza e bloccato i viali di circonvallazione prima di raggiungere Piazza dell’Unità e unirsi al secondo concentramento della giornata organizzato dal Coordinamento Bds con l’adesione di Assopace Palestina, Donne in Nero, Black Lives Matter, Cambiare Rotta – Noi restiamo, Osa, Potere al Popolo, Usb, Tpo, Làbas, Ya Basta, Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia, Comitato Ucraina Antifascista, Rete dei Comunisti, Xm24, RitmoLento, Decolonising The Academy, Link, La MALA Educaciòn, Rifondazione Comunista, Funamboli-Saperi dal basso, Movimento Our Voice, Cassero LGBTI+ Center, Laboratorio Smaschieramenti, B-Side Pride, Vag61, Associazione Bianca Guidetti Serra, Arci, Verdi, Partito Comunista, Partito Comunista Italiano, Circolo Arci Guernelli, Sinistra Italiana, Coalizione Civica, Il Grinta Asd, Associazione PrendiParte, Associazione Culturale Islamica di Castelfranco Emilia, Nientedimeno – radio, Portico della Pace, Pax Christi – Punto Pace, Sinistra Classe Rivoluzione, Connessioni Precarie, Coordinamento Migranti.
Dopo che il presidio partito dal Nettuno ha raggiunto piazza dell’Unità, le due manifestazioni si sono riunite dando vita ad un nuovo grande corteo diretto verso il centro della città, che si è infine concluso in piazza Maggiore al grido di: “A fianco del popolo palestinese e contro l’ennesimo attacco terrorista e criminale di Israele”. “Solidarietà con la lotta dei palestinesi contro il regime israeliano di colonialismo, occupazione militare e apartheid, per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza”.
A Roma oltre 2mila manifestanti con bandiere, striscioni e cartelli si sono radunati in Piazza dell'Esquilino al grido di “Salviamo Gerusalemme dalla pulizia etnica”, “Palestina libera”, “Stop apartheid”, “Palestinians live matter”, “Israele stato sionista, assassino e fascista” e per denunciare i raid israeliani sulla Striscia di Gaza che negli ultimi giorni hanno causato oltre 200 morti.
Ad Ancona, centinaia di manifestanti hanno dato vita a un combattivo sit-in pro Palestina in piazza Roma promosso da Comunità islamica Marche, Ambasciata dei diritti e Associazione Bangladesh Marche. Esposti tanti cartelli e striscioni con su scritto: "I can't breathe since 1948, #freepalestine", "Palestina libera", "Non è questione di religione ma di umanità! Stand up for Gaza", "Stop killing children".
Presenti anche decine di attivisti con bandiere della Palestina, ragazze e ragazzi italiane e migranti di seconda generazione che nei loro interventi hanno denunciato: "come i media italiani raccontino in modo distorto quello che sta accadendo in Palestina, facendo sentire solo la versione israeliana... Tantissime sono le vittime civili palestinesi... Dobbiamo aiutare i palestinesi e far fermare l'attacco e l'occupazione da parte di Israele".
A Piacenza, dopo il sit-in delle “Donne in nero” organizzato il 14 maggio dalla Comunità Islamica di Piacenza in piazzetta San Francesco “per chiedere il riconoscimento dello Stato di Palestina”, il 16 maggio presso i giardini Margherita si è svolta una partecipata “Manifestazione per la Palestina” per denunciare che: “Stiamo assistendo a fatti di gravità inaudita che non possono passare in sordina. Non siamo qui per sostenere una fazione contro un’altra, ma per condannare un nuovo colonialismo violento. Siamo a difesa dei diritti di un popolo, quello palestinese, che ormai da decenni sta patendo l’oppressione e la violazione di tutti i diritti umani prima che civili. Non consideriamo gli ebrei come nemici, ma siamo contro i sionisti. Il Governo italiano intervenga per il cessate il fuoco e per ripristinare la giustizia finalizzata alla pace”.
A Crema centinaia di manifestanti hanno preso parte al “Presidio di solidarietà col popolo palestinese” organizzato dai movimenti e dalla rete (R)esistiamo con il sostegno dei circoli Arci, in Piazza Garibaldi. Durante la manifestazione sono state esposte alcune bandiere palestinesi per dire No alla guerra e sostenere la causa del popolo palestinese.
“L’oppressione del popolo palestinese, che dura da settant’anni, si è fatta particolarmente feroce durante la crisi pandemica, escludendo i palestinesi da ogni possibilità di cura decente e dalla campagna di vaccinazione – hanno spiegato gli organizzatori nei loro interventi – i tentativi di sgombero di alcune case del sobborgo di Sheihk Jarrah, abitate storicamente da famiglie arabe israeliane e destinate da un tribunale a coloni ebrei, sono l’ennesima provocazione della destra israeliana. Questa volta però le manifestazioni in difesa della popolazione araba hanno assunto un carattere di massa e si sono presto estese a molte altre città. Questo ha spinto il governo israeliano a una risposta violenta. Le masse palestinesi non hanno accettato di restare vittime inermi dell’escalation militare e le manifestazioni stanno continuando in tutti i territori occupati e anche in Israele”.
A Brescia centinaia di manifestanti, fra cui tantissimi giovani, ragazze e ragazzi con cartelli di condanna dell'aggressione israeliana e tante bandiere palestinesi, hanno manifestato in piazza Rovetta/Largo Formentone. La manifestazione è stata convocata dall’Associazione di Amicizia Italia-Palestina a cui hanno aderito vari movimenti e associazioni cittadine.
A Torino oltre tremila persone in corteo nelle vie del centro. Quello che doveva essere un presidio statico nella centrale Piazza Castello, infatti, dopo un’ora e mezza di interventi all’impianto di amplificazione è diventato un corteo che ha percorso le vie del capoluogo piemontese al grido di “Free Palestine” e si è diretto prima davanti alla sede regionale della Rai e poi verso Porta Palazzo.
Centinaia i cartelli, slogan, striscioni e bandiere palestinesi accompagnate dagli slogan: "Stop occupazione in Palestina", "Non c'è pace senza giustizia, Palestina libera", "No pulizia etnica contro i palestinesi".
Nella mattinata alcuni attivisti del Collettivo Progetto Palestina hanno appeso davanti alla sede Rai del capoluogo piemontese di via Verdi alcuni striscioni di protesta “per sensibilizzare i media su quanto sta accadendo sia in Colombia (dove da giorni ci sono scontri nelle manifestazioni antigovernative, ndr) che a Gaza” e per chiedere “che la censura finisca” perché “questo silenzio è complice del colonialismo”.
A Firenze un partecipato “Presidio di solidarietà col popolo palestinese” si è svolto in piazza San Lorenzo a cui hanno preso parte circa un migliaio di manifestanti.
Il presidio è stato organizzato da diverse sigle vicine alla causa palestinese, tra cui l'associazione di amicizia italo-palestinese, e della sinistra come Potere al Popolo, Firenze città aperta, Carc, Partito Comunista, Pci.
Tantissime le bandiere palestinesi, tra cui una grande bandiera palestinese tenuto da giovanissime ragazze, e i cartelli. 'Stop al genocidio', 'Gerusalemme capitale della Palestina', 'Anche i bambini di Gaza vogliono giocare', 'Rompiamo il silenzio, Palestina libera', 'Non è un conflitto, è apartheid', il tenore dei cartelli. Una donna ne tiene uno con su scritto 'We can't breathe since 1948' ('Non possiamo respirare dal 1948'), che ricorda le parole di George Floyd, l'afroamericano ucciso negli Stati Uniti da un agente di polizia e per cui ci furono mobilitazione e manifestazioni di solidarietà anche a Firenze.
All'iniziativa di Livorno presenti tra gli altri il co-fondatore del PMLI Emanuele Sala e Tiziana.
 

19 maggio 2021