I lavoratori sfidano il caldo torrido e partecipano combattivi alla mobilitazione nazionale di CGIL-CISL-UIL
Migliaia di manifestanti a Firenze per il lavoro, contro lo sblocco dei licenziamenti e la repressione delle lotte operaie
Il PMLI guida la contestazione al segretario nazionale CISL Sbarra, reclamando lo sciopero generale e lo subissano di fischi e cantando “Bella Ciao”. Per “La Nazione” eravamo “una decina di antagonisti”. Complimenti di Scuderi alla delegazione del Partito

 
Redazione di Firenze
Una Piazza S. Croce gremita il 26 giugno e una manifestazione partecipata a Firenze come non si vedeva dai tempi pre Covid. Il capoluogo toscano era una delle tre piazze nazionali, insieme a Torino e Bari, scelte da CGIL-CISL-UIL per tornare finalmente a far sentire forte la voce dei lavoratori, colpiti duramente dalla pandemia e dal governo del banchiere massone Draghi, quest’ultimo diretto responsabile della strage dei morti sul lavoro, dell’assassinio di Adil, della repressione col manganello delle lotte operaie che si sono sviluppate in tutto il paese per l’orario di lavoro, il salario e la sacrosanta difesa del posto di lavoro.
Per oltre tre ore, sotto un sole cocente e una temperatura torrida che ha superato i 35°, diverse migliaia di lavoratrici e lavoratori, giovani e pensionati, giunti da tutto il centro Italia fino dalla Sardegna, con decine di pullman, treni e auto private, hanno riempito la storica piazza fiorentina. CISL e UIL hanno blindato il sottopalco e occupato l’ala sinistra della piazza. Tutto il resto è una marea di bandiere e striscioni rossi, ombrelli, cappellini e magliette. Rossi come la rabbia operaia e come il sangue versato negli ultimi tempi dai più indomiti combattenti operai. Facciamo un giro di perlustrazione da questa parte della piazza che è quella che ci interessa maggiormente e vediamo significativamente in prima fila i lavoratori e le lavoratrici della logistica dietro lo striscione della FILT-CGIL, la Camera del lavoro di Siena, CGIL Careggi-Firenze, i lavoratori della Sammontana di Empoli che ci salutano a pugno chiuso, la FIOM di Rimini, CGIL Funzione pubblica del Comune di Firenze, CGIL-Università di Firenze dove tra chi regge lo striscione notiamo l’amico John Gilbert che ci saluta fraternamente e che si dice d’accordo ad appoggiare la nostra richiesta di sciopero generale, lo SPI-CGIL con delegazioni da tutta la Toscana, CGIL-Perugia, FILT-CGIL di Roma e Lazio, numerosissimi e combattivi con tromba e fischietti che non a caso ci tengono a dire di aver raggiunto Firenze col “Freccia Rossa”, lo SPI-CGIL di Bologna, addirittura la CGIL Sardegna, FISAC-CGIL di Pisa, FIOM-CGIL di Siena. Attaccato al lato della piazza lo striscione del Collettivo di Fabbrica GKN.
Tra i partiti, pochi in realtà, presenti PCL, PRC e Carc. Nessuno del PCI né di Potere al Popolo, nessun sindacato di base. L’unità combattiva della sinistra di opposizione e di classe deve farne ancora di strada.
Il PMLI, seppur con militanti spremuti al massimo dalle fatiche politiche e organizzative delle ultime settimane, era presente con una forte e combattiva delegazione, diretta dal compagno Erne Guidi, ben coadiuvato dal compagno Andrea Cammilli, Responsabile della Commissione per il lavoro di massa del CC del PMLI, militanti e simpatizzanti giunti oltre che da Firenze, dal Mugello e dalla Valdisieve, da Fucecchio e da Prato. Incuranti del caldo hanno diffuso con successo centinaia di volantini riportanti il documento del CC sul governo Draghi, l’Editoriale di Scuderi per il 44° del Partito e quello unitario del Coordinamento nazionale delle sinistre di opposizione invocante lo sciopero generale. Quest’ultimo è circolato tra i manifestanti anche grazie alla disponibilità dei compagni del PCL, con i quali ce li siamo divisi già dal concentramento. Le nostre rosse bandiere con la falce e martello e l’effige di Mao sempre al vento e il grande cartello contro il governo Draghi e le richieste di sciopero generale e blocco permanente dei licenziamenti, riprodotto nei corpetti indossati dai compagni, sono stati molto ripresi e fotografati. Più volte i compagni hanno lanciato le parole d’ordine “Sciopero sciopero generale”, “Blocco permanente dei licenziamenti”, “Per Adil bandiere al vento, uccidono un compagno ne nascono altri cento”, “Draghi boia, Draghi boia, Draghi boia, Draghi Draghi Draghi, boia boia boia”.
L’enorme striscione azzurro della UIL era stato steso in modo tale da non permettere dal palco la visione di quella parte della piazza dove si trovava la nostra delegazione. Ma ciò non ci ha scoraggiato. Tanto che, mettendo in pratica l’ingegno marxista-leninista, il compagno Franco Panzarella, segretario della Cellula “G.Stalin” di Prato del PMLI, ha sfruttato i palloni rossi ancorati al suolo dai compagni della CGIL Prato di cui fa parte, per issare al cielo la bandiera del PMLI, che ha così potuto, finalmente, sovrastare la piazza con una visibilità senza precedenti.
Gli interventi di alcuni lavoratori e lavoratrici, selezionati ad hoc dagli organizzatori confederali, blandi e senza un’anima di lotta e soprattutto capitolardi e collaborazionisti con governo e Confindustria, quello del segretario nazionale della CISL, Luigi Sbarra, che in linea con i suoi omologhi Landini CGIL a Torino e Bombardieri UIL a Bari, non ha saputo né voluto andare oltre a un “Ripartiamo insieme”, “Coesione e giustizia sociale”, toccando il punto più alto unicamente con la richiesta della proroga del blocco dei licenziamenti fino al 31 ottobre, hanno indispettito e spazientito la parte più combattiva della piazza, a partire dalla sinistra della CGIL. Su decisione del compagno Erne Guidi la delegazione del PMLI ha rotto gli indugi e si è portata fin sotto il palco, contestando Sbarra. Il coro “Sciopero, sciopero, generale”, intervallato dal “Draghi boia”, ha ben presto contagiato tutta la parte dei manifestanti CGIL del lato destro della piazza, arrivando alle orecchie di Sbarra e della sua claque. Sono partite bordate di fischi e il coro “Te ne vai o no, te ne vai sì o no”, fino al canto corale di “Bella Ciao”, a richiedere la liberazione da quelle parole capitolazioniste che uscivano dalla bocca del segretario nazionale della CISL.
Nell'articolo di commento pubblicato sul suo sito il quotidiano “La Nazione” scriverà poche ore dopo che erano presenti “in piazza anche una decina di contestatori, appartenenti all’area antagonista”. Sì, eravamo noi, e siamo antagonisti al capitalismo e al governo Draghi che ne regge le sorti.
Al termine della manifestazione è giunto alla delegazione il gradito ringraziamento del Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi: “Complimenti per essere riusciti a coinvolgere buona parte dei manifestanti per richiedere lo sciopero generale”.

7 luglio 2021