Niscemi (Caltanissetta), la Sicilia ridotta a avamposto per le guerre dell'imperialismo Usa e Nato nel Mediterraneo e nel globo
Giornata di lotta unitaria contro il Muos e le servitù militari
Interessante seminario dal titolo “La Sicilia fa la guerra” e combattivo corteo davanti ai cancelli del Muos. Attiva partecipazione del PMLI

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Sabato 7 agosto, a Niscemi in contrada Ulmo nei pressi del Muos (acronimo di Mobile User Objective System, il sistema di comunicazioni satellitari militari ad alta frequenza e a banda stretta gestito dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti per sostenere operazioni militari Usa e Nato in tutto il mondo), il Coordinamento No Muos ha organizzato un interessante seminario di estrema attualità incentrato sul documento "La Sicilia fa la guerra".
Si tratta di un’analisi sull'imperialismo con cause e con effetti estremi che sono le guerre e che sono la continuità delle politiche economiche del capitalismo divenuto imperialismo per la conquista di mercati e materie prime e con contraddizioni con altri imperialismi che possono sfociare in guerre interimperialiste, o guerre contro quei paesi “canaglia” che non si assoggettano alle loro politiche economiche di rapina con diverse forme di neo colonialismo culturale e con stile di vita occidentale facendo presa sulle classi piccole medio borghesi locali, per opprimere i popoli che si ribellino e lottano per la loro indipendenza e autodeterminazione.
Secondo tale documento "diversi fattori e dati dimostrano che il sistema economico capitalista in crisi trova nella guerra il suo naturale sbocco per garantire la sua stessa sopravvivenza. E poiché le guerre, la storia c'è lo insegna, non scoppiano ma si preparano ci sembra opportuno prepararci a questa tragica eventualità che entra sempre più nelle nostre vite - lo vediamo con l'abbassamento della qualità della vita dato che le risorse economiche vengono destinate al settore bellico e lo vediamo con la militarizzazione dei luoghi in cui viviamo, scuole e università, quartieri popolari, posti di lavoro - e ci sembra altresì urgente prepararci per cambiare lo stato delle cose e fare in modo che siano i padroni del mondo a pagare per la distruzione e morte che hanno generato e continuano a generare. In questa relazione analizziamo la situazione attuale partendo da quello che accade nel mondo per arrivare al ruolo specifico che la Sicilia gioca nella preparazione alla guerra; consideriamo questi spunti di analisi come punti di partenza per creare assieme momenti di reale opposizione al dominio imperialista".
Tanti i temi toccati come la situazione nel Mediterraneo, come la guerra interimperialista "nell'ambito della contesa tra paesi imperialisti per il controllo delle filiere di valore (come ad esempio il rapporto Usa e Cina) e nella corsa per la spoliazione delle Nazioni oppresse (come ad esempio il proliferare delle guerre di occupazione per il controllo del territorio).
Si è discusso del ruolo dell'imperialismo italiano come sesta potenza globale che cerca spazi di profitto dopo la crisi economica legata alla pandemia, e alla crisi strutturale globale del capitalismo e che a pagare sono le fasce popolari più deboli, così la Sicilia come tutto il meridione paga il crollo del PIL del 9%. Si è discusso della militarizzazione della Sicilia, oltre al MUOS, Sigonella, il Naval air station con il porto di Augusta a disposizione della Sesta flotta della marina militare degli Stati uniti, di Trapani Birgi aeroporto (base operativa avanzata) della Nato e degli Usa.
"La Sicilia per la sua collocazione geografica rappresenta un avamposto strategico per gli interessi imperialisti degli Usa e della Nato, proiettata verso l'Africa settentrionale e il Medio Oriente... Dal 1943 gli americani in Sicilia si sono insediati senza abbandonarla anzi hanno esteso la loro presenza in ogni parte del territorio siciliano" divenuto “di esclusiva pertinenza della Marina e dell'aeronautica militare statunitense, alle quali si aggiungono altre di pertinenza dell'esercito iItaliano e dell'Unione Europea per il controllo dei flussi migratori (Frontex)”. E poi vi è la questione del popolo di Niscemi e tutti i territori limitrofi che sono costretti a sopportare una sovrastruttura che oltre a essere strumento di guerra emana radiazioni dannose per la salute e per l'ambiente, una sovrastruttura nata a ridosso della sughereta stupenda riserva naturale.
Si è discusso anche della scuola e dell'università con l'alternanza scuola-lavoro attraverso cui gli studenti vengono avvicinati alle forze armate. Nel 2018 circa 300 studenti catanesi hanno intrapreso percossi nel 41° stormo di Sigonella con l'aeronautica militare .
In sintesi questi i temi sono stati dibattuti è affrontati dei partecipanti al seminario diviso in tre commissioni e il cui lavoro è stato portato a sintesi con un'assemblea dove i partecipanti hanno espresso le loro posizioni di lotte unitarie contro il Muos e di liberare la Sicilia dell'occupazione militare Usa e Nato, e per allargare il fronte di lotta popolare contro le spese militari e lotte per diritti sociali come lavoro, scuola pubblica, sanità pubblica, accoglienza con diritti.
La giornata si è conclusa con un combattivo corteo di giovani e meno giovani, per protestare davanti ai cancelli del Muos, con presidio e assemblea, nonostante il caldo e la pandemia, con centinaia di partecipanti da diverse parti della Sicilia, non facendosi intimorire dalla numerosa presenza delle “forze dell'ordine”. Tre giovani manifestanti sono denunciati per l'uso di fumogeni che peraltro non sono illegali.
Il PMLI ha partecipato con la Cellula “Stalin” della provincia di Catania con spirito unitario anticapitalista e antimperialista. I compagni portavano la nostra bandiera e il manifesto storico con le parole d'ordine del PMLI "Cancellare Muos. No Muos. Smantellare antenne. Smilitarizzare la Sicilia. Opponiamoci al capitalismo e al suo governo per il socialismo”. Hanno distribuito il volantino per la prossima Commemorazione di Mao, il cui oratore sarà Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI. Il volantino è stato accettato con interesse.
I nostri compagni sono intervenuti nel dibattito al seminario portando come contributo la posizione dei marxisti-leninisti dove si sostiene che per opporsi al capitalismo imperialista e alle sue guerre è necessario cambiare sistema economico politico abbattere i suoi governi al servizio del capitalismo abolire lo sfruttamento dell'uomo su l'uomo e instaurare la società socialista. Che bisogna lottare per i bisogni quotidiani delle masse popolari ma parimenti bisogna fare prendere loro coscienza che l'alternativa a questo sistema economico politico è la lotta per il socialismo e lavorare uniti per questo obbiettivo.
Hanno partecipato al seminario e al corteo il Movimento No Muos, PCI, Fronte della gioventù comunista, PLC, Sinistra anticapitalista, PMLI, Potere al Popolo, Sicilia libertaria e altri.
 

1 settembre 2021