Monica Martenghi presenta la biografia di Giovanni Scuderi che l'Ufficio politico del PMLI considera: “Maestro, educatore, guida e organizzatore del PMLI, in grado di dirigere il proletariato nella lotta di classe per la conquista del potere politico e del socialismo, grande marxista-leninista di valore internazionale. Egli ha dato un contributo importante agli autentici marxisti-leninisti di tutto il mondo nella battaglia contro i liquidatori revisionisti e i socialimperialisti cinesi.”
Scuderi fa chiarezza su revisionismo, socialismo, governo Draghi e invita gli anticapitalisti ad aprire una discussione sul futuro dell'Italia
Storica e memorabile Commemorazione di Mao a Firenze. Le Cellule del PMLI all'unisono con Mao, contro il governo Draghi, per il socialismo. I marxisti-leninisti americani, inglesi e filippini esaltano il ruolo internazionale del PMLI e di Scuderi. Importanti interventi e messaggi di sostegno di simpatizzanti del PMLI

Superando anche quest'anno le difficoltà organizzative dettate dalle regole sanitarie per il coronavirus, il PMLI ha ricordato degnamente e con successo Mao nel 45° anniversario della sua scomparsa, con la pubblica e militante Commemorazione del grande Maestro del proletariato internazionale che si è tenuta domenica 12 settembre a Firenze, nella Sala delle ex Leopoldine in Piazza Tasso, nel quartiere popolare di San Frediano dove il Partito ha le sue radici storiche.
Tutte le Commemorazioni di Mao, che il PMLI tiene ad ogni anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 9 settembre 1976, sono speciali e uniche, perché non sono un rito formale ma un evento politico, molto importante per il nostro Partito, che in questa occasione rafforza la sua unità e arricchisce la sua linea politica e organizzativa, traendo sempre nuova linfa vitale dagli insegnamenti di Mao, applicati concretamente alla situazione attuale, per lanciarsi con rinnovato slancio nelle battaglie di classe che lo attendono.
Ma questa Commemorazione, che aveva per tema “Applichiamo gli insegnamenti di Mao sul revisionismo e sulla lotta di classe per il socialismo”, è stata ancor più speciale e unica, perché a tenere il discorso commemorativo a nome del Comitato centrale del PMLI è stato il suo Segretario generale, il compagno Giovanni Scuderi. E lo ha fatto con un discorso memorabile e di importanza storica, che fa chiarezza sul revisionismo, sul socialismo e sul governo Draghi, e che ha rilanciato con più forza e autorevolezza il nostro appello ad aprire una discussione, all'interno del proletariato e delle sue organizzazioni politiche, sindacali e culturali e fra di esse, sul futuro dell'Italia, al fine di costituire un fronte unito per aprire la via alla conquista del potere politico da parte del proletariato.

La rossa e calda accoglienza ai partecipanti
Ad accogliere i partecipanti, provenienti da ogni parte d'Italia, favorendo un clima di calorosa fraternizzazione con le compagne e i compagni toscani e i dirigenti del Partito, era la splendida sala rossa addobbata con grande cura dalle commissioni di Organizzazione e di Stampa e propaganda del CC del PMLI, dal Comitato provinciale di Firenze, dalla cellula “Nerina 'Lucia' Paoletti” di Firenze e da simpatizzanti attivi del Partito. In fondo alla sala risaltava il rosso tavolo della Presidenza, decorato con le bandiere del Partito, dietro al quale campeggiava il bel pannello con il tema della Commemorazione scritto a grandi caratteri, affiancato dall'immagine di Mao sorridente che guarda verso l'orizzonte. Dietro il tavolo e sulle due colonne retrostanti, quattro gruppi di bandiere del PMLI e dei Maestri completavano la scenografia della presidenza.
I muri perimetrali della sala erano ravvivati da altre bandiere e da diversi manifesti del PMLI, tra cui quello ufficiale della Commemorazione, quello contro il governo Draghi, quelli contro il G20 responsabile della strage covid-19 e contro il G20 di Catania, quello per il ventennale di Genova 2001, quello per il 77° anniversario della liberazione di Firenze dal nazifascismo, quello per il ritiro dei licenziamenti alla GKN, quello di appoggio alla resistenza palestinese e il manifesto per il proselitismo. Vicino all'ingresso, ad accogliere gli intervenuti, un tavolo rosso con i libri, gli opuscoli, gli audiovisivi, le spille e altro materiale di propaganda del Partito: tra cui copie stampate a colori dell'ultimo numero de “Il Bolscevico”, del numero del cinquantenario del giornale e del n. 30/2021 contenete l'importante citazione di Scuderi “Occorre la totale dedizione al Partito e alla causa da parte dei massimi dirigenti del PMLI”. Un sottofondo musicale di canzoni popolari e partigiane e degli inni del Partito completava il clima di calda e rossa accoglienza ai partecipanti.

Il saluto di Monica Martenghi ai partecipanti
Alle 10, sulle note de “L'Internazionale” Monica Martenghi, Direttrice responsabile de “Il Bolscevico” e responsabile della Commissione donne del CC del PMLI, a nome del Comitato centrale del Partito ha aperto la Commemorazione con un importante discorso di saluto ai partecipanti che pubblichiamo integralmente su questo numero de “Il Bolscevico”.
La compagna ha rivolto un saluto militante a tutte le lavoratrici e i lavoratori in lotta contro i licenziamenti, in particolare a quelli della GKN, assicurando che il PMLI è al loro fianco e lo sarà fino in fondo a costo di qualsiasi sacrificio, e ha invitato tutti a partecipare alla manifestazione da loro indetta per il 18 settembre a Firenze. Condannando duramente la recente aggressione ai lavoratori della Texprint di Prato da parte della polizia, ha scaldato subito la sala quando ha esclamato con forza: “Se Draghi non riesce a far ritirare i licenziamenti se ne vada a casa, a casa, a casa!”. Ha poi espresso l'appoggio allo sciopero generale dell'11 ottobre indetto dai sindacati di base e la solidarietà del Partito alle popolazioni della Calabria, Sardegna Sicilia e Abruzzo colpite da devastanti incendi e alla popolazione di Pantelleria colpita da una recente tromba d'aria.
Ha quindi espresso la nostra solidarietà al professore Tomaso Montanari per gli attacchi fascisti avendo detto la verità sulle foibe, e alla consigliera della Regione toscana Nura Musse Ali, attaccata dalla Lega e dal suo stesso partito PD per aver definito la conquista del potere politico dei Talebani “una tappa obbligata verso la maturazione dell'Afghanistan”. Dopo aver reso omaggio ai caduti del PMLI, facendone un commosso elenco aperto con l'indimenticabile compagna Nerina “Lucia” Paoletti, Martenghi ha denunciato ancora una volta il black out dei media borghesi verso il PMLI e le sue iniziative come questa.
La compagna ha poi ringraziato caldamente tutte le compagne e i compagni, militanti e simpatizzanti del PMLI, le Commissioni centrali e il Comitato provinciale di Firenze che hanno consentito di realizzare questo importante evento e anche chi, impossibilitato a essere presente, ha voluto comunque esserci vicino inviandoci un messaggio di saluto o inviandoci una donazione. Infine ha rivolto un elogio e un ringraziamento, facendone un dettagliato elenco, alle istanze di base e alle compagne e compagni che si sono particolarmente prodigati e distinti nel lavoro di massa del Partito, dal lavoro con le sinistre di opposizione sotto la guida di Erne Guidi al lavoro sindacale con le lavoratrici e i lavoratori combattivi; dalla partecipazione alle lotte dei lavoratori Texprint e GKN alla Commemorazione di Lenin a Cavriago e tante altre iniziative del Partito.

La biografia di Giovanni Scuderi
Come consuetudine Martenghi è quindi passata ad illustrare una sintetica biografia dell'oratore, limitata per ragioni di tempo alle note principali ma leggibile integralmente su questo numero del giornale, iniziando dalla sua origine cattolica nella sinistra democristiana, per approdare ben presto, sotto l'influsso delle lotte antimperialiste vietnamita e cambogiana e della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria, e insieme agli altri tre pionieri del PMLI, Mino Pasca, Nerina Paoletti e Patrizia Pierattini, al marxismo-leninismo-pensiero di Mao. Ha tratteggiato la faticosa ricerca di un autentico partito marxista-leninista, rendendosi conto, dopo la militanza nel Pcd'I (ml) rivelatosi anch'esso revisionista, della sua inesistenza in Italia e della necessità di costruirlo. Cosa che avverrà nell'aprile 1977 - dopo una lunga fase di gestazione di lotta iniziata nel dicembre 1969 - col Congresso di fondazione del PMLI, di cui Scuderi fu eletto per acclamazione Segretario generale, così come in tutti gli altri congressi successivi.
Tutti questi tratti della biografia di Scuderi, così come i tanti altri citati successivamente dalla compagna e inscindibilmente legati alla gloriosa storia del PMLI, sono stati sottolineati nei passaggi più significativi dai calorosi, affettuosi ed entusiastici applausi dei partecipanti. “Per tutto quello che abbiamo detto fino a qui – ha detto la compagna concludendo tra gli applausi l'esposizione biografica -, che certo rappresenta solo una sintesi estrema di tutto ciò che ha fatto il Segretario generale del PMLI in questo oltre mezzo secolo, l'Ufficio politico del PMLI considera Giovanni Scuderi Maestro, educatore, guida e organizzatore del PMLI, in grado di dirigere il proletariato nella lotta di classe per la conquista del potere politico e del socialismo, grande marxista-leninista di valore internazionale. Egli ha dato un contributo importante agli autentici marxisti-leninisti di tutto il mondo nella battaglia contro i liquidatori revisionisti e i socialimperialisti cinesi”.

Spazzare via il governo Draghi
Dopo aver illustrato il tema della Commemorazione, Martenghi ha affrontato il tema del fronte unito antidraghiano, ricordando i cinque calorosi appelli del Comitato centrale del PMLI rivolti in data 17 febbraio 2021 a tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali, religiose antidraghiane, e il caloroso appello “ad aprire una grande discussione all'interno del proletariato e delle sue organizzazioni politiche, sindacali e culturali e fra di esse”, rivolto da Scuderi nel suo editoriale in celebrazione del 44° compleanno del PMLI. “Al momento – ha detto la compagna in chiusura del suo intervento - nessuna delle forze chiamate a unirsi ha risposto al nostro appello. Ma prima o poi qualcosa dovrà pur smuoversi perché il governo Draghi fa troppo male al proletariato e alle masse popolari, femminili e giovanili. È una necessità assoluta e urgente. Uniamoci allora per spazzarlo via”!
Alla fine del suo militante e brillante saluto ai partecipanti, che l'hanno ringraziata con caldi e prolungati applausi, il compagno Scuderi, dopo aver espresso il suo plauso alla compagna Martenghi con un entusiastico “grande, grande, grande!”, si è alzato per andare a complimentarsi con lei, e ha detto con parole commosse che “le compagne hanno una grande premura per la nostra salute, hanno una grande premura per lo sviluppo del Partito e si caricano di una grande responsabilità. Grazie compagna, grazie”!

I saluti dei compagni esteri
Dopo le parole d'ordine “Mao, Mao, Mao” e “PMLI, PMLI, PMLI” scandite dalla sala per due volte, Martenghi ha invitato la delegazione ad hoc del Partito ad andare a deporre l’omaggio floreale del Partito ai martiri di Piazza Tasso trucidati dai repubblichini il 17 luglio 1944, scusandosi per i disagi dovuti alle misure anticovid e spiegando che per rispettare il distanziamento non era stato possibile predisporre il posto per tutti i dirigenti del Partito che abitualmente siedono alla presidenza della Commemorazione di Mao.
La compagna ha poi letto, ringraziandole/i e proponendo un applauso per tutte/i loro, l’elenco delle istanze di base del Partito a cui non è stato possibile dare la parola per mancanza di tempo; la lista delle istanze di base del Partito assenti per motivi di salute, professionali o economici; la lista dei simpatizzanti e degli amici del PMLI che hanno inviato un messaggio di saluto e che non erano presenti; la lista dei compagni esteri che hanno inviato un messaggio di saluto e che non erano presenti.
Annunciando che tutti i saluti dei compagni esteri e quelli dei simpatizzanti e degli amici del Partito sarebbero stati pubblicati su questo numero de “Il Bolscevico” (in realtà quest'ultimi e quelli delle Istanze di base non presenti compariranno sul prossimo numero per assoluta mancanza di spazio), la compagna ha quindi letto un importante e commovente passaggio del saluto dei compagni di Azione Fulminante – Usa al PMLI, da essi definito “il distaccamento combattente del proletariato italiano che ha una superba posizione ideologica”. In questo messaggio, pieno di ammirazione e affetto per il PMLI e il suo Segretario generale, i compagni americani sottolineano fra l'altro che “Il Compagno Scuderi, sta seguendo veramente le orme e il percorso rosso di Marx, Lenin e Mao... gli siamo infinitamente grati per i decenni di lavoro che il Compagno Scuderi ha fatto e lo sosterremo e difenderemo come fieri allievi di lotta”.
“Concetti analoghi hanno espresso il compagno Inglese Keegan e un compagno filippino”, ha commentato la compagna. “Tutti questi valorosi ed esemplari compagni, così vicini al PMLI e al Segretario generale, e che operano con grande coraggio e spirito di sacrifico nei loro Paesi, meritano che gli siano tributati da parte di tutti noi qui presenti il più caloroso, solidale e internazionalista proletario applauso”. Applauso che è arrivato subito, caloroso e scrosciante, insieme all'esclamazione di Scuderi: “Viva l'internazionalismo proletario, viva i compagni americani, inglesi e filippini”!

Il saluto delle istanze di base e dei simpatizzanti
Sono poi iniziati gli interventi dal podio per i saluti delle istanze di base e dei simpatizzanti presenti alla Commemorazione, provenienti da diverse regioni d'Italia e selezionati dalla Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI in base ai contenuti, le necessità del momento del Partito e la rappresentatività. Tutti i dieci applauditissimi interventi, sottolineati spesso dagli apprezzamenti del Segretario generale, hanno espresso un unico sentimento corale della base del Partito all'unisono con Mao, contro il governo Draghi e per il socialismo. Cogliendo in pieno lo spirito e la lettera del tema della Commemorazione, tutti si sono sforzati di dare il proprio contributo al suo approfondimento e articolazione, dimostrandosi all'altezza di questa storica occasione, e sono riusciti anche, pur nel breve tempo di due minuti a disposizione, ad apportare un ulteriore contributo legato all'esperienza di lavoro concreta della propria istanza.
Non possiamo qui citarli tutti per motivi di spazio, e d'altra parte tutti sono pubblicati integralmente su questo numero del giornale, insieme a tutti i saluti non letti durante la Commemorazione. Ne citiamo solo alcuni in rappresentanza di tutti, come il saluto di Francesco Monti a nome dell'Organizzazione della provincia di Reggio Calabria che ha peraltro avvertito: “Mai sentirsi arrivati pensando di “sapere tutto”, mai esaltarsi per le vittorie politiche ottenute o demoralizzarsi per le sconfitte subite. C’è ancora tanto da fare e imparare. Per trasformare il mondo e al contempo noi stessi, occorre una ferrea coscienza proletaria rivoluzionaria basata sullo studio e sulla pratica del marxismo-leninismo-pensiero di Mao che non bisogna mai abbandonare”.
Citiamo il saluto della giovanissima compagna Margherita, a nome della cellula di recente costituzione “F. Engels” della Valdisieve, che ha sottolineato l'importanza delle lotte operaie come GKN e Texprint, per far capire alle masse come la lotta di classe sia l'unico strumento per migliorare le loro condizioni di vita e di lavoro, e come il frazionismo e il revisionismo di destra siano i due nemici della lotta di classe che occorre combattere per far crescere la loro coscienza politica. Un intervento assai maturo e concreto che si è giustamente guadagnato le parole di elogio “brava, brava, grande!” da parte del Segretario generale.
Citiamo anche il saluto del compagno Giovanni Colagiovanni, a nome dell'Organizzazione di Campobasso, che ha messo l'accento sulla pericolosità del revisionismo, che cancella la differenza tra capitalismo e socialismo, di cui ne sono un esempio gli attacchi al comunicato del PMLI sulla vittoria dei Talebani in Afghanistan, anche da parte di elementi che si richiamano al comunismo, e sulla necessità di difendersi dal revisionismo stando a contatto con le masse.
E vogliamo citare infine il saluto della compagna Cinzia Giaccherini, a nome della cellula “Nerina 'Lucia' Paoletti” di Firenze, che ha sottolineato come solo studiando e acquisendo fino in fondo il marxismo-leninismo-pensiero di Mao si possono combattere i revisionisti, anche mascherati, e non far cambiare colore al PMLI, e prendere esempio per questo dal nostro Segretario generale, che da sempre lo studia e lo applica in base alla realtà attuale nazionale e internazionale.

Il discorso di Scuderi a nome del CC del PMLI
Dopo i saluti delle istanze di base e dei simpatizzanti il Segretario generale è andato al podio per tenere il discorso commemorativo a nome del Comitato centrale del PMLI sul tema “Applichiamo gli insegnamenti di Mao sul revisionismo e sulla lotta di classe per il socialismo”. Discorso che dato il limitato tempo a disposizione ha dovuto purtroppo tagliare pesantemente, sia preventivamente che nel corso della lettura, ma che apre questo numero del giornale nella sua stesura integrale. Un discorso magistrale, di portata storica per il nostro Partito e per il proletariato italiano, che fa chiarezza su revisionismo, socialismo e governo Draghi, che ha portato fino in fondo con incrollabile energia e ha entusiasmato i partecipanti per l'ampiezza e la profondità dell'analisi e per le preziose indicazioni politiche, strategiche e tattiche, arricchito anche da osservazioni a braccio e sottolineato ripetutamente dai calorosi applausi della sala. Un discorso di portata congressuale che dovrà essere letto e compreso, discusso e assimilato, approfondito e applicato da tutte le istanze del Partito, centrali e locali, nel lavoro politico quotidiano e nel lavoro di massa.
Scuderi ha esaminando a fondo il grande contributo storico di Mao nella lotta contro il revisionismo moderno fin dal suo primo apparire nel movimento comunista internazionale con l'ascesa al potere della cricca revisionista di Krusciov e il XX Congresso del PCUS, definendone e rendendone riconoscibili per tutti gli autentici comunisti di ieri, di oggi e di domani i caratteri inconfondibili e difendendo e rilanciando la via della Rivoluzione d'Ottobre e il leninismo. Fino a pronunciare uno storico discorso alla Conferenza di Mosca del 1957 in cui, paragonando gli imperialisti al sole alle sei del pomeriggio e i comunisti al sole alle sei del mattino, affermò che il vento dell'Est prevaleva sul vento dell'Ovest e che i comunisti erano ormai i più forti: “Noi siamo oramai i più forti – ha aggiunto a braccio Scuderi ripetendo quelle storiche parole di Mao tra gli applausi della sala – e lo diventeremo domani in Italia e nel mondo”!
Concludendo poi una lunga e dettagliata disamina degli interventi teorici e politici di Mao per smascherare a fondo il revisionismo moderno sul piano interno e internazionale, fino alla destituzione di Krusciov da parte di Breznev, Scuderi ha denunciato con forza l'imbroglione revisionista italiano Cossutta, maestro e mentore di Marco Rizzo, passato subitaneamente dal libro paga di Krusciov a quello di Breznev: “Traditori, vigliacchi, farabutti, avete commesso un crimine storico per il proletariato italiano e internazionale!”, li ha bollati con sdegno il Segretario generale.
Passando poi all'immenso contributo dato da Mao alla lotta contro il revisionismo moderno col lancio della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria, Scuderi si è soffermato in particolare sulla parola d'ordine “è giusto ribellarsi contro i reazionari”, coniata dalle Guardie Rosse e da Mao appoggiata, richiamando l'attenzione della sala con queste parole pronunciate a braccio: “ Badate bene: contro i reazionari. Gli opportunisti e certi spontaneisti usano solo dire – e gli anarchici in particolare – è giusto ribellarsi. Ma contro chi dobbiamo ribellarci? Contro i reazionari, contro gli oppressori, contro gli sfruttatori, contro chi sta al governo al servizio del capitalismo e dell'imperialismo!”, ha esclamato con forza il compagno tra gli applausi.
Applausi altrettanto convinti e calorosi hanno sottolineato poi il passaggio sulla Cina, che con Mao era diventata la sesta potenza industriale e con lui avrebbe potuto raggiungere gli Usa e sarebbe ancora socialista, mentre oggi è “una tenebrosa dittatura borghese fascista capeggiata dai revisionisti”; e la rivelazione che nel 1977 il Partito rinunciò ad un viaggio ufficiale in Cina mirante ad ottenere il nostro appoggio alla linea revisionista che si era affermata nel PCC, fino alla rottura con esso da noi proclamata autonomamente nel 1979: “Non è una cosa di poco conto. Registratela. Annotatela”, ha sottolineato il Segretario generale.
Egli ha successivamente trattato i sette insegnamenti sul revisionismo moderno lasciatici da Mao, e si è soffermato in particolare a commentare a braccio il sesto, quello che ci esorta a studiare e applicare il marxismo-leninismo (a cui noi aggiungiamo il pensiero di Mao): “Ritorna sempre questa parola, lo studio. Perché è fondamentale questa parola”, ha osservato Scuderi. “Se non si studia non vediamo e non comprendiamo la realtà, e andiamo facilmente fuori fase. Bisogna studiare! Anche gli intellettuali devono studiare”! E aggiungendo che lo studio è importante soprattutto per la classe operaia, imparando come diceva Mao a coltivare l'abitudine allo studio, ha concluso con l'esortazione “studiamo, studiamo, studiamo!”, mentre la sala gli rispondeva con un caloroso applauso.

Mao e la lotta contro il revisionismo in Italia
Scuderi ha poi messo in risalto il grande contributo di Mao per smascherare i revisionisti italiani capeggiati da Togliatti, contributo che ha ispirato anche i primi pionieri del PMLI. Mao ha smascherato anche la Costituzione borghese italiana, considerata allora l'alfa e l'omega del programma del PCI. Un'opera di smascheramento proseguita dal PMLI e che occorre proseguire ancora per convincere gli intellettuali democratici e antifascisti ad abbandonare le loro remore costituzionali.
Di seguito ha cominciato a trattare le radici del revisionismo italiano, che affondano nel pensiero di Gramsci, idealista influenzato da Croce e Gentile che ha compiuto una revisione totale del marxismo-leninismo a beneficio della borghesia, ma è a questo punto che ha dovuto compiere un ulteriore e più doloroso taglio del suo intervento dato il ristretto tempo rimasto, scusandosi coi presenti. I quali non hanno potuto così ascoltare la ricca, minuziosa ed esaustiva critica del pensiero gramsciano e della sua influenza sulla “via italiana al socialismo”, ripreso oggi dai dirigenti opportunisti e trotzkisti dei partiti falso comunisti invece del pensiero di Mao. Un'analisi importantissima, anche alla luce del rapporto del PMLI con gli altri partiti con la bandiera rossa e la falce e martello e gli intellettuali democratici, antifascisti e antidraghiani, che li invita ad aprire una discussione sul futuro dell'Italia, nel quadro della politica di fronte unito e per far avanzare il nostro progetto di società socialista delineato col III Congresso. Analisi che comunque si può leggere integralmente su “Il Bolscevico”.
Scuderi è così passato ad attaccare il governo Draghi, un governo presidenzialista di fatto, frutto di un golpe bianco di Mattarella, e la sua politica del manganello contro i lavoratori: “Chi aggredisce i lavoratori in lotta aggredisce il PMLI!”, ha esclamato tra gli applausi riferendosi in particolare alla recente aggressione poliziesca ai lavoratori della Texprint di Prato. Dopo aver elencato le otto richieste del Partito al governo Draghi, aperte dalla sanità pubblica e chiuse dal riconoscimento del governo dell'Emirato islamico in Afghanistan, il compagno ha esaltato la vittoria antimperialista storica e di valore mondiale di quel popolo, concludendo tra gli applausi che “i popoli che si ribellano sono invincibili e l'imperialismo, la Nato e la Ue sono tigri di carta”. Anche se poi ha dovuto saltare tutta una parte importante dedicata a fare chiarezza sulle posizioni di altre forze che si richiamano al comunismo e che travisano e respingono questa vittoria antimperialista contrapponendole erroneamente la politica interna antifemminile dei Talebani.
Il discorso ha poi messo l'accento sull'importanza della lotta dei lavoratori della GKN, da sostenere con tutte le nostre forze quale modello avanzato delle lotte sindacali, nonché incubatore di germi spontanei di coscienza di classe, che dobbiamo coltivare per farli diventare stabili e generalizzarli nelle altre fabbriche.
La parte conclusiva del discorso è stata dedicata al Partito, alla necessità di dotarlo di un corpo da Gigante Rosso, soprattutto guadagnando alla sua causa operaie e operai, ragazze e ragazzi e intellettuali, e assicurare la necessaria collaborazione al futuro Segretario generale, chiamando a raccolta le giovani forze del Partito affinché, ispirandosi alle fondatrici e ai fondatori del PMLI, si preparino per tempo “per raccogliere la loro fiaccola e portarla verso nuovi traguardi che ci aspettano”.
“Come ci esorta Mao 'dobbiamo lasciarci infiammare dalle grandi e sublimi aspirazioni proletarie, osare aprire sentieri mai esplorati e scalare vette mai raggiunte' . E vinceremo!”, ha esclamato Scuderi concludendo il suo magistrale e storico discorso tra gli scroscianti e prolungati applausi della sala tutta in piedi che ha voluto con ciò ringraziarlo e insieme manifestare la piena condivisione di questo importantissimo discorso.

Le parole d'ordine, gli inni e la conclusione
Al termine del caloroso applauso a Scuderi i partecipanti hanno scandito le parole d'ordine inneggianti ai Maestri e al PMLI, e poi intonato in piedi e a pugno chiuso “L'Internazionale”, “Bandiera Rossa” e “Il Sole Rosso”. Subito dopo è seguito il lancio delle parole d'ordine finali, scandite ciascuna per due volte: “Sempre sulla via dell'Ottobre, contro il revisionismo, per l'Italia unita, rossa e socialista!”; “Giù, giù, giù, il governo Draghi buttiamolo giù!”; “Viva Marx, viva Engels, viva Lenin, viva Stalin, viva Mao Zedong!”; “Coi Maestri e il PMLI vinceremo!”.
Infine, prima di dichiarare vittoriosamente chiusa la Commemorazione di Mao del 2021 e augurare a tutti buona salute e un buon ritorno a casa, la compagna Martenghi, a nome del CC del PMLi e della presidenza, ha ringraziato calorosamente quanti hanno versato, prima e durante la manifestazione, dei contributi economici, che “per noi sono come il pane, l'acqua e l'aria”, e in particolare una compagna simpatizzante, assente per malattia, che aveva inviato una grossa donazione, e ha invitato i simpatizzanti e gli amici del Partito a inviare a “Il Bolscevico” le loro impressioni sulla Commemorazione.
Prima di partire per le loro lontane destinazioni, portando con sé il ricordo indelebile di questa storica giornata che rimarrà per sempre negli annali del Partito, molte compagne e compagni hanno voluto congratularsi personalmente e affettuosamente con il compagno Scuderi, posando con lui per delle foto.
 
 

15 settembre 2021