Supersfruttamento capitalistico
Nella Cina di Xi si lavora 12 ore per 6 giorni a settimana

 
Per legge il lavoro in Cina si dovrebbe svolgere settimanalmente per cinque giorni di lavoro, con sabato e domenica di riposo, con una giornata lavorativa di 8 ore dalle 8 alle 18 con una pausa mensa di due ore, e per un massimo di 44 ore alla settimana. Nella pratica il boom dell'economia cinese da più di un decennio ha le sue basi anche sul supersfruttamento dei lavoratori con una estensione illegale e criminale dell'orario di lavoro soprattutto nelle aziende private e avallata dai socialimperialisti di Pechino che ha creato una fortuna accumulata dai capitalisti cinesi, da proprietari e manager di Alibaba, Huawei, Meituan, Xiaomi, JD.com, Bytedance, la video app TikTok e Pinduoduo.
Nella realtà l'orario di lavoro rispondeva alla regola "996", ossia il lavoro va dalle 9 del mattino fino alle 9 di sera, 6 giorni su 7. La prima applicazione di questo metodo di supersfruttamento sembra sia stata attivata nel 2010 a Shenzhen nello stabilimento della Foxconn, una megalopoli con quasi 500 mila operai che assemblano componenti elettronici. Scioperi e occupazioni di reparti degli operai già nel 2015 denunciavano una realtà di decine di suicidi e mancato pagamento di indennità.
Nel giugno 2018 l'Accademia delle scienze sociali della Cina pubblicava un rapporto nel quale denunciava che col 996 i lavoratori non hanno riposo ma continuava a vigere il metodo elogiato dai capitalisti, tra i quali Jack Ma, il fondatore del gigante cinese dell’e-commerce Alibaba diventato miliardario, che definiva “una benedizione” la giornata lavorativa da 12 ore e sottolineava che con un orario inferiore l’economia cinese avrebbe “molto probabilmente perso vitalità e impeto”.
Le crescenti proteste degli operai, le cause intentate per l'ennesima morte di due lavoratori dell’azienda di commercio elettronico Pinduoduo, per stress ed eccesso di lavoro, e contro casi di licenziamenti di lavoratori che si erano rifiutati di allungare ancora l'orario con gli straordinari hanno spinto lo scorso agosto il Supremo Tribunale Popolare di Pechino a dichiarare che gli orari “996” una violazione grave delle normative sul lavoro del Paese, a indicare che gli straordinari non devono superare le trentasei ore mensili e a definire illegali i diffusissimi accordi imposti dai padroni affinché gli operai e impiegati rinuncino "volontariamente" alla paga degli straordinari.
Parte delle aziende cinesi del settore tecnologico avrebbero ridotto gli orari degli straordinari ma l'attenzione del governo di Xi Jinping non è verso i diritti dei lavoratori come confermavano le dichiarazioni di Luo Jiwei, ex ministro delle Finanze, in occasione del recente ESG Global Leaders Summit per uno sviluppo economico sostenibile, che affidava il contrasto al "996" ai presunti "obblighi della responsabilità sociale delle aziende" e si preoccupava che questi spropositati orari di lavoro non avessero "effetti negativi" sull’occupazione.


13 ottobre 2021