Risoluzione dell'Organizzazione di Vicchio del PMLI sul discorso del Segretario generale del Partito alla Commemorazione di Mao
Il discorso di Scuderi è un potente vaccino per preservare il PMLI dal revisionismo

L'Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI dà il suo totale sostegno militante all'importante discorso tenuto dal compagno Scuderi a Firenze, in occasione del 45° Anniversario della scomparsa di Mao.
Tutte le Commemorazioni sono strettamente collegate all'attualità e al lavoro che attendono le istanze del Partito. In particolare in questa occasione il compagno Scuderi tocca temi d'importanza vitale per il Partito del proletariato in questo momento storico.
Il discorso fa perno su due punti fondamentali di strettissima attualità in definitiva. Partendo dalla seconda parte si ribadisce la necessità storica di battersi per il socialismo, come d'altronde facciamo dalla nostra nascita con i primi passi dei quattro pionieri, ma ora c'è qualcosa di più. Riaffermiamo il nostro disegno di socialismo, delineato nel 3° Congresso nazionale del PMLI nel 1985, in un momento nel quale c'è un importantissimo risveglio degli ideali comunisti tra i settori più avanzati del proletariato e delle masse in particolare giovanili e femminili. Bisogna ritornare agli anni Sessanta e Settanta per sentire cantare “Bandiera rossa” su vasta scala com’è successo alla manifestazione nazionale dei lavoratori GKN del 18 settembre scorso.
Con la crisi pandemica seguita alla grande crisi finanziaria-economica iniziata nel 2008 le contraddizioni del capitalismo si stanno facendo ben sentire tra le masse popolari con i loro effetti nefasti anche se non sono a un livello esplosivo da portare a una rottura rivoluzionaria nell'immediato. Per cui onore e merito al compagno Scuderi che ha indicato anche in questa occasione la via da seguire in cui si erge ancor più a faro per il proletariato italiano che sta iniziando a cercare, almeno nei settori più avanzati come detto, una via d'uscita dalla propria situazione di schiavitù, dopo che da molti decenni sta brancolando nel buio di “classe in sé” per come l'hanno ridotta l'opera deleteria dei revisionisti col processo di deideologizzazione e decomunistizzazione.
Il discorso del compagno Segretario generale, oltre a rivestire la massima importanza per i marxisti-leninisti, rappresenta una pietra miliare per la “ripartenza” del proletariato come “classe per sé” che cammina sulle proprie gambe affinché diventi cosciente del proprio ruolo emancipatore degli sfruttati e oppressi che storicamente gli appartiene.
Noi marxisti-leninisti vogliamo costruire il progetto di società socialista sull'acciaio, non sulla sabbia. Se il cemento armato è rappresentato dal marxismo-leninismo-pensiero di Mao la sabbia è rappresentata dal revisionismo moderno che con il suo snaturare in modo mascherato la teoria proletaria, in particolare con la variante di destra, approva il marxismo a parole ma ne attacca la sostanza. Ricorrendo all'adagio popolare, “l'acqua cheta rovina i ponti”, il revisionismo moderno fa in definitiva gli interessi borghesi al di là della ipocrita facciata socialista, può rovinare i partiti autenticamente marxisti-leninisti e gli Stati socialisti come ha fatto con i paesi un tempo socialisti, URSS e Cina in primis.
Questi non sono concetti ipotetici e teorici riferiti solo al “Sol dell'avvenire”, come può sembrare ai profani e agli ingenui. No, questa della lotta al revisionismo moderno è una battaglia politico-ideologica che ci investirà sempre più, in special modo quando nuove generazioni prenderanno il loro posto nelle file del Partito del proletariato. Si va verso il ricambio generazionale, in cui ai compagni più anziani, ai quali auguriamo, per il bene del Partito, di poter continuare a “sventolare la rossa bandiera marxista-leninista” per secoli ma il tempo è tiranno per tutti, dovrà esser dato il cambio su tutti i piani ad iniziare da quello di dirigere il Partito.
Fino ad oggi le generazioni di compagni entrate con le varie leve nel Partito in fatto di lotta al revisionismo hanno vissuto per certi aspetti “sul velluto”. Sì, ci sono state delle contraddizioni di linea nel Partito, ma non in modo virulento e poi abbiamo potuto contare su dei quadri granitici in fatto di lealtà al marxismo-leninismo-pensiero di Mao, e queste contraddizioni, sotto la loro direzione, sono state risolte in senso favorevole alla linea proletaria. Però la lotta tra le due linee anche se non è eclatante è sempre presente in una forma o l'altra nel Partito del proletariato, altrimenti saremmo degli idealisti. Per esempio, un modo subdolo è approvare formalmente le decisioni del Partito e poi non fare niente per metterle in pratica e non dare così il proprio contributo alla linea proletaria e marxista-leninista; di fatto è una delle innumerevoli forme di revisionismo, per di più subdola e ipocrita. Per cui per non caderci contano più i “facciamo” che i “farò”. Nel tempo che verrà, con l'auspicabile ingresso di nuove forze fresche, e con un certo ricambio generazionale, appunto, i rischi rappresentati dal revisionismo aumenteranno notevolmente. Pensandoci bene nella stessa URSS e in Cina i revisionisti hanno approfittato del ricambio generazionale per passare direttamente all'attacco e distruggere dall'interno queste roccaforti socialiste.
Rribadiamo che contro il revisionismo abbiamo quel potente “vaccino” rappresentato dallo studio e applicazione del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e della linea politica del PMLI. Col discorso di Scuderi ci inoculiamo una bella e potente “dose di richiamo” vaccinale che se l'assimileremo a dovere aumenterà notevolmente i nostri “anticorpi” contro il revisionismo.
Non ci è certo sfuggita l'enorme conoscenza della materia trattata che emerge nell'importante discorso del compagno, sia in fatto di marxismo-leninismo che di fatti storici e dei suoi protagonisti. Il tutto esposto con una ricchezza di argomenti unita ad una intensità di ideali marxisti-leninisti insuperabile. Insomma, un capolavoro, che è un importante dono al Partito del proletariato e al proletariato del ventunesimo secolo a cui indica la via da seguire, al quale non a caso è stato attribuito giustamente valore congressuale. Discorso non solo di pura teoria ma legato alla lotta di classe in difesa dei diritti dei lavoratori e delle masse popolari come si evince dalle otto richieste fatte al governo Draghi. Non a caso l'Ufficio politico del PMLI ha definito meritatamente il compagno Scuderi “Maestro, educatore, guida e organizzatore del PMLI, in grado di dirigere il proletariato nella lotta di classe per la conquista del potere politico e del socialismo, grande marxista-leninista di valore internazionale”.
Come rapportare questo discorso alla vita esterna del Partito, riflessione non certo ultima in ordine d'importanza? Nostro compito d'istanze di base è riportare il tutto nelle nostre realtà in simbiosi con le varie lotte e nei fronti uniti dove siamo impegnati concentrandosi, riprendendo Scuderi, “con tranquillità, senza ansie e con fiducia verso l'avvenire, nella lotta quotidiana tesa a strappare al capitalismo e al suo governo quante più cose possibili a favore del popolo. Al contempo adoperiamoci per cercare di elevare la coscienza e l'attivismo politico delle masse”. Certo fino ad oggi non siamo stati con le mani in mano. Quanto abbiamo battagliato nelle piazze a favore del socialismo e contro il revisionismo, in tutte le occasioni offerte e nelle varie forme, dai volantinaggi ai manifesti, alle discussioni a volte anche accese! Il nostro compito è di non archiviare il discorso di Scuderi, ma farlo vivere nelle piazze mugellane, coscienti che oggi abbiamo una potente “arma teorica” in più da spendere rispetto al passato, ed è questo enorme regalo che ci ha fatto il nostro amato compagno Segretario generale.
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
 
Organizzazione di Vicchio del Mugello (Firenze) del PMLI

20 ottobre 2021