Nuove minacce dei fascisti a Berizzi
"Il Bolscevico" si associa alla solidarietà di FNSI e dei suoi colleghi di
Repubblica
Paolo Berizzi, inviato di Repubblica , che vive sotto scorta dal 2019 per attacchi e minacce da parte di gruppi neofascisti e neonazisti è nuovamente nel mirino dei fascisti che lo hanno insultato e minacciato in particolare attraverso i social.
Dopo la recente chiusura delle indagini su 13 persone, rinviate a giudizio per minacce seriali e continuate durante il 2019, la procura di Bergamo ha aperto in questi giorni un nuovo procedimento sulla base di altri recenti insulti e minacce gravi ricevute dal giornalista negli ultimi mesi: "Sarà guerra". "Inginocchiati viscido schifoso". "Stai sereno, ti controlliamo anche in vacanza". "Stai a casa tua verme". "Infame, è giusto che tu viva blindato", "Il drone ti sorveglia sempre, anche al cesso", "gli hanno già bruciato il portone di casa, e continua''.
In particolare nel mirino degli squadristi il nuovo libro del giornalista ''È gradita la camicia nera'', che racconta in particolare il neofascismo veronese.
Le sue inchieste e il suo tenace antifascismo che gli hanno procurato un odio viscerale negli anni tanto che è stato possibile vederlo oggetto di pesanti sberleffi da parte dei fascisti persino nella nota inchiesta ''Lobby nera'' e relativo video di Fanpage contro i fascisti milanesi e i soldi sporchi che ha coinvolto FdI della Meloni.
Il 4 dicembre scorso intervenendo a un evento tenuto a Terni per la presentazione del suo nuovo libro, il coraggioso giornalista ha dichiarato: ''I fascisti sono tornati in scena perché li abbiamo sottovalutati e abbiamo quindi normalizzato il fenomeno, anche nel dibattito politico .
Quante istituzioni dicono che ‘Il fascismo ha fatto anche cose buone’. Carlo Fidanza parlamentare europeo come emerso dall’inchiesta di Fanpage brinda alla mia salute con la ‘Brigata nera’. Si è autosospeso, ma intanto non ci accorgiamo che chi chiede a Giorgia Meloni di prendere le distanze da quel modo di fare gli chiede di prendere le distanze dal suo partito, con un simbolo che ha ancora la fiamma tricolore e che celebra l’inizio del fascismo con una cena.''
Proprio a Verona vergognosamente, denuncia ''Repubblica'', non è stato ancora possibile per il giornalista presentare il suo nuovo libro, come fu tentato di impedirgli fisicamente di presentare il precedente saggio ''Nazitalia'' nel 2019 proprio a Verona, da parte di un drappello di ultras neofascisti dell'Hellas Verona e altri fascisti capitanati da Luca Castellino di Forza Nuova, oggi in carcere per l'assalto alla CGIL: ''Il consigliere comunale Andrea Bacciga, allora presidente della commissione Cultura del Comune, chiese personalmente al sindaco Federico Sboarina di non concedere la sala. A maggio dell'anno prima un'altra irruzione squadrista a Padova, alla Feltrinelli, stavolta con i militanti di Forza Nuova con bicipiti tesi e t-shirt nere. Poi di nuovo gli ultras dell'Hellas a novembre dello scorso anno, con l'ex giocatore gialloblù Michele Cossato che su Instagram risponde così a un post del giornalista sulla morte di Maradona: "Pensa che quando morirai tu, forse al tuo funerale ci saranno solo i gatti alla ricerca dei topi" riporta Repubblica online del 27 ottobre scorso, che denuncia come in maniera falsa e coprendo oggettivamente i fascisti il comune abbia dichiarato che: "Ad oggi non è giunta alcuna richiesta per l'utilizzo di sale pubbliche per la presentazione del libro".
Berizzi comunque va avanti e afferma: "Vi prometto che lo presenteremo anche lì, a tutti i costi. La libera informazione non si ferma".
Insomma la tracotanza squadrista, le minacce, le provocazioni dei fascisti contro gli antifascisti vanno avanti vergognosamente impunite (corresponsabili in questo sono anche i gestori dei social network) cosa che rende ancora più inquietante, dopo i fatti di Roma e l'assalto alla CGIL, il mancato scioglimento di Forza Nuova da parte del banchiere massone Draghi, che dimostra per l'ennesima volta che i fascisti vecchi e nuovi nel nostro paese sono protetti dai massimi vertici dello stato borghese perché indispensabili per la borghesia per il mantenimento del suo potere economico, politico, militare, culturale e istituzionale, specie mentre esplode il conflitto sociale e aumentano le diseguaglianze anche per effetto della pandemia. Come sono inquietanti lo sdoganamento e la legittimazione della Meloni e di FdI compiuti oramai dagli alti papaveri governativi e istituzionali, dal segretario del PD Letta alla ministra della Giustizia Cartabia, che hanno voluto presenziare quotidianamente alla festa fascista Atreju.
Da questo punto di vista l'escalation di intimidazioni e aggressioni dei fascisti, che cercano di infiltrarsi nel variegato e legittimo movimento NoVax e NoPass, il restringimento dei residui spazi di democrazia borghese, come i limiti imposti dalla Lamorgese contro il diritto di manifestare, con la scusa truffaldina e antiscientifica del contenimento del virus, sono espressione di un'unica regia che ha la testa dentro lo stato borghese e dentro la classe dominante borghese per consolidare la seconda repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista, parte integrante della Ue imperialista, la cui ciliegina sulla torta (e vecchio sogno di tutti i fascisti e degli anticomunisti) è rappresentata dalla messa fuorilegge dei partiti comunisti, a cominciare dal PMLI, come hanno chiesto esplicitamente i fascisti della Meloni.
Al coraggioso giornalista antifascista Berizzi va tutta la solidarietà militante del PMLI e de ''Il Bolscevico'' che si uniscono a quelle della FNSI e dell'ANPI.
Anche questa vicenda dimostra che occorre un ampio fronte unito antifascista che alzi il tiro contro le centrali direttive e di comando delle marce, corrotte, filomafiose e irriformabili istituzioni del regime neofascista, accumulando la forza per buttare giù da sinistra e dalla piazza questo nero governo e questo regime.
Invitiamo le masse a utilizzare tutti i mezzi legali e illegali, violenti e pacifici (purché si tratti di violenza di massa) nelle piazze, nelle scuole, nelle università e in tutti i luoghi di vita, lavoro e studio per rispedire i fascisti con la forza nelle fogne una volta per tutte.
Non ci piace l'antifascismo di cartone che finì peraltro, quasi cento anni fa, anche involontariamente, per spianare la strada a questo mostro e consegnare l'Italia alle camicie nere e al regime mussoliniano, seppellito poi dalla gloriosa Resistenza, della quale non ci stancheremo mai di tenere alta la bandiera.
Non ci stancheremo mai di chiedere dunque, e non da oggi, in base alle leggi borghesi vigenti l'immediato scioglimento dei gruppi neofascisti, vergognosamente coperti, diretti, riveriti e rispettati, al di là delle apparenze, come del resto avviene fin dal dopoguerra (si pensi al MSI, ai golpisti e ai criminali stragisti di ogni risma, spesso e volentieri vergognosamente ancora impuniti) dalla classe dominante borghese, ma non ci facciamo nessuna illusione istituzionale in tal senso, come del resto avviene nell'ambito della lotta senza quartiere contro le mafie.
Per noi marxisti-leninisti la lotta contro il fascismo vecchio e nuovo, contro il regime neofascista imperante, contro l'imperialismo, il sionismo, contro ogni forma di infame equiparazione tra fascismo e comunismo, contro la Ue imperialista, contro tutte le forze razziste, xenofobe, ultracattoliche e clericali, antiLGBTQI+, antifemminili, antimigranti, è parte integrante della lotta più generale contro il capitalismo, che ne è la matrice, e per il socialismo e la conquista del potere politico da parte del proletariato che è la madre di tutte le questioni e la chiave di volta per seppellire per sempre il fascismo vecchio e nuovo nel nostro martoriato Paese.
Il banchiere massone Draghi firmi subito il decreto di scioglimento di Forza Nuova e di tutti i gruppi neofascisti o se ne vada a casa!
A morte il fascismo!
Viva il socialismo!

15 dicembre 2021