Al direttivo provinciale della Filctem-CGIL di Firenze
I lavoratori esortano la CGIL alla lotta per difendere diritti e pensioni

Martedì 21 dicembre si è svolta l'Assemblea generale della Filctem-Cgil di Firenze presso la Casa del Popolo di San Casciano Val di Pesa con all'ordine del giorno, fra gli altri punti, la situazione politico-sindacale sul percorso rivendicativo nei confronti del governo su legge di bilancio e PNRR. Davanti a circa 40 delegate e delegati e alla presenza di Giancarla Casini della Segreteria della Camera del Lavoro fiorentina, i lavori sono iniziati con la relazione introduttiva del Segretario Filctem provinciale Luca Barbetti.
Essa si è incentrata soprattutto sulla difesa dell'operato della CGIL nella trattativa con il governo Draghi. Prendendo a riferimento l'incontro dei sindacati con il governo del giorno precedente Barbetti ha affermato che "la premessa è cambiata anche grazie allo sciopero generale del 16 dicembre, si sono riaperti spazi di discussione per una correzione della Legge Fornero, sul Decreto Legge sulla concorrenza e sulla riforma fiscale... va da sé che c'è la necessità di recuperare l'unità del mondo del lavoro” (riferito alla posizione tenuta dalla CISL sullo sciopero generale).
Si è passati agli interventi che non sono stati molti ma alcuni degni di nota. Un delegato della Manetti&Robert's ha evidenziato le difficoltà avute nel far capire le ragioni dello sciopero generale che è stato indetto forse troppo tardi, ha esortato il Segretario generale CGIL Maurizio Landini ad essere più concreto (alle parole devono seguire i fatti) e la CGIL tutta ad articolare le lotte sul territorio in modo da renderle più incisive. Una delegata di Publiacqua ha affermato che avere una pensione dignitosa è fondamentale, soprattutto per una lavoratrice donna che, spesso, ha in carico anche il lavoro domestico e di cura dei familiari: su questo ha criticato fortemente il trattamento pensionistico "Opzione donna". Infine, un delegato della fabbrica farmaceutica SIMS ha affermato che la mobilitazione deve proseguire anche con un altro sciopero generale, perché non convinto che saranno ottenuti grandi risultati nella trattativa con il governo.
Da parte mia ho incentrato l'intervento sul fatto che con lo sciopero generale del 16 dicembre è stato inferto un forte colpo al governo e al padronato, si è dimostrato che lo sciopero stesso è un'arma potente nelle mani delle lavoratrici e dei lavoratori e che esso fa paura, appunto, a padroni e governo. Un'arma utile per invertire la tendenza e cominciare a riconquistare il terreno perduto in fatto di diritti e conquiste. Ma ciò può non bastare, ho continuato, se non c'è unità sull'obbiettivo fra sindacati confederali e sindacati di base perché con le attuali divisioni si ha anche la divisione dei lavoratori. Un'unità che inizi dal difendere a spada tratta, e non solo a parole, i lavoratori della GKN, della Whirlpool e delle altre fabbriche in lotta contro le chiusure e le delocalizzazioni. Ho concluso affermando che sicuramente c'è bisogno anche di piattaforme rivendicative migliori rispetto a quella del 16 dicembre: dove si rivendichi l'abolizione e non la correzione della Legge Fornero, il ritorno al più vantaggioso sistema retributivo per quanto riguarda le pensioni, l'aumento dei salari ed in modo più qualificato il combattere la precarietà rivendicando il contratto a tempo indeterminato oltre al blocco dei licenziamenti.
Questo intervento è stato apprezzato da buona parte dei delegati presenti e, a fronte degli interventi critici fatti, alcuni funzionari si sono affrettati via via a intervenire per ribattere a quegli interventi, cercando di rassicurare la platea sull'operato della CGIL. Il tentativo di rassicurare si è poi sentito molto anche nel corso delle conclusioni tenute dalla rappresentante della Camera del Lavoro di Firenze, che ha insistito sul fatto che la CGIL è da giugno che è in piazza.
Credo che ciò non si possa negare ma ci sono due fattori determinanti che fanno la differenza: il primo è che non basta indire una manifestazione perché poi bisogna vedere come ci si sta in piazza e il secondo è che le manifestazioni sindacali in piazza svoltesi da giugno a oggi quando sono riuscite è stato per merito di quella parte di lavoratrici e lavoratori combattivi che vi hanno partecipato e che le hanno rese più vive.
Dopo la fine dei lavori, come di consueto, si è svolto il pranzo collettivo che spesso è occasione di ulteriori discussioni, confronti e apprendimenti sulle questioni del lavoro. Sono stato avvicinato da un lavoratore delegato della Irplast di Empoli (vi si producono nastri adesivi), il quale mi ha detto: "grazie per il tuo intervento, come sempre potente e combattivo!". Io l'ho ringraziato così come mi sento di ringraziare il PMLI per i principi insegnatimi.
Con i Maestri e il PMLI vinceremo!
 
Andrea Bartoli, operaio del Mugello (Firenze)
 

12 gennaio 2022