Accordo militare tra Giappone e Australia contro il socialimperialismo cinese

 
Lo scorso 6 gennaio il primo ministro giapponese Fumio Kishida e quello australiano Scott Morrison hanno concluso con un incontro e una firma virtuale il negoziato avviato nel 2014 sulla cooperazione militare tra i due paesi denominato Accordo di accesso reciproco (RAA, Reciprocal Access Agreement). L'accordo semplificherà intanto le procedure per lo svolgimento di esercitazioni militari congiunte delle Forze di autodifesa del Giappone e delle Forze di difesa australiane, magari assieme a quelle del comune alleato americano presenti in Giappone, e del loro schieramento in operazioni di soccorso in caso di catastrofe. Ma la cooperazione militare dei due paesi ha un bersaglio preciso, il contenimento del socialimperialismo cinese.
Australia e Giappone fanno parte del Quad, il Quadrilateral Security Dialogue (Quad) con Stati Uniti e India, il forum creato nel 2004 per coordinare gli interventi di soccorso dopo le catastrofi naturali nell’Oceano Pacifico e rivitalizzato negli ultimi anni dalla Casa Bianca proprio contro l'aggressività dei concorrenti di Pechino in difesa della domocrazia e della libertà di navogazione nella regione Indo-Pacifica.
Il primo ministro australiano Scott Morrison nel commentare la firma dell'accordo non ha mai menzionato la Cina ma è palese il riferimento alla politica di Pechino, che è all'origine delle "sfide alla sicurezza strategica" nella regione, ossia al controllo esercitato finora dall'imperialismo americano; e quando riprendendo la formulazione standard della Casa Bianca ha dichiarato che l'accordo riflette “i nostri valori condivisi, il nostro impegno per la democrazia e i diritti umani e i nostri interessi comuni in un Indo-Pacifico libero, aperto e resiliente“.
I due paesi imperialisti non hanno certo atteso la conclusione delle trattative sull'accordo per avviare una cooperazione politica e militare in funzione anticinese a partire dalle riunioni oramai a cadenza periodica dei rispettivi ministri degli Esteri e della Difesa che nell'ultima aveva all'ordine del giorno il rafforzamento della cooperazione per la sicurezza marittima a fronte delle attività militari di Pechino nel Mar Cinese Meridionale e nel Mar Cinese Orientale.
Per il Giappone è il primo accordo militare con un altro paese imperialista alleato dopo quello con gli Usa e ha certamente ragione il premier Kishida a sostenere che "questo è un accordo fondamentale che porterà la cooperazione per la sicurezza tra Giappone e Australia a un nuovo livello”. Intanto si inserisce nella sviluppo di una politica bellicista dei governi di Tokyo, impegnati direttamente nella contesa territoriale con la Cina per il controllo delle isole che amministra e chiama Senkaku, Diaoyu secondo Pechino. Il RAA con l'Australia, che segue come modello quello stipulato con gli Usa nel 1960, potrebbe essere il primo di una serie con altri paesi imperialisti occidentali dato che il governo giapponese ha avviato alla fine dello scorso anno dei negoziati simili con la Gran Bretagna e la Francia che comunque hanno già aumentato la loro cooperazione militare con Tokyo, sempre in funzione anti socialimperialismo cinese. Da parte sua il Giappone continua in una pericolosa politica di riarmo e lo scorso 24 dicembre il premier Kishida ha approvato una spesa militare record per il 2022, oltre 47 miliardi di dollari, che rappresenta il decimo aumento annuale consecutivo. Una delle voci più importanti e significative del nuovo bilancio militare è rappresentata dall'acquisto di 12 caccia di attacco F-35 americani, dei quali 4 a decollo corto e atterraggio verticale per poter operare dalle da portaelicotteri riadattate.

19 gennaio 2022