Lenin: Il proletariato e il potere politico

Durante tutta la sua vita Marx combatté soprattutto le illusioni della democrazia piccolo-borghese e del democratismo borghese. Egli derideva soprattutto le frasi vuote sulla libertà e sull’eguaglianza, quando dietro di esse non si nasconde altro che la libertà degli operai di morir di fame o l’eguaglianza tra l’uomo che vende la sua forza-lavoro e il borghese che sul mercato cosiddetto libero compra liberamente questa forza-lavoro, ecc., cosa che Marx spiegò in tutti i suoi scritti economici. Si può dire che tutto il Capitale di Marx è consacrato all’illustrazione di questa verità, che le forze fondamentali della società capitalistica sono e possono essere soltanto la borghesia e il proletariato: la borghesia come costruttore di questa società capitalistica, come suo dirigente, come sua forza motrice; il proletariato come suo becchino, come unica forza capace di sostituirla. (...)
Soltanto la dittatura di una classe - del proletariato - può decidere la lotta contro la borghesia per il dominio. Soltanto la dittatura del proletariato può vincere la borghesia. Soltanto il proletariato può rovesciare la borghesia. Soltanto il proletariato può condurre dietro a sé le masse, contro la borghesia.
 
(Lenin, “VIII Congresso del PCR(b)”, 18-23 marzo 1919, Opere complete, vol. 29, pagg. 179-180, Ed Riuniti)


26 aprile 2023