A Shaoshan in Cina
Celebrazione di massa del 130° Anniversario della nascita di Mao
La polizia armata, inviata dal governo, confisca bandiere e volantini con citazioni di Mao
 
Mentre, già dal 24 dicembre, il nuovo imperatore Xi Jinping ordinava la chiusura del Mausoleo di Mao in piazza Tian’an Men a Pechino, una folla oceanica invadeva spontaneamente la città natale di Mao, Shaoshan, per tributare il massimo degli onori al grande Maestro del proletariato internazionale che, alla testa del partito comunista cinese, del proletariato e dell'intero suo popolo ha liberato la Cina dai secoli bui dell'oppressione imperialista, del feudalesimo e del capitalismo e gli apriva il luminoso avvenire del socialismo, che poi alla sua morte i rinnegati revisionisti prima con l'imbroglione borghese Deng Xiaoping e poi giù giù fino al nuovo imperatore Xi Jinping hanno rovesciato e trasformato in una nera dittatura, capitalista e fascista all'interno e socialimperialista sulla scena internazionale.
Si è trattato di un avvenimento inedito in quanto a dimensioni e a partecipazione popolare, con una presenza massiccia di giovani e giovanissimi che, come ha dichiarato il ventunenne Li al Global Times , gli hanno voluto esprimere tutta la loro riconoscenza: “Come giovani della nuova generazione, non abbiamo mai dimenticato i contributi del presidente Mao al popolo cinese. È nostra responsabilità come giovani ereditare lo spirito rivoluzionario del presidente e diventare la spina dorsale della Cina” E poi ha aggiunto: “È la mia prima volta che partecipo alle attività commemorative per la nascita del presidente Mao. Se non fossi venuto, me ne sarei sicuramente pentito”.
Numerosi presenti, che avevano partecipato anche alle celebrazioni del 125° Anniversario, sono rimasti sorpresi e impressionati dall'entusiasmo e dalla partecipazione che non sono mai stati come questa volta. Il 65enne Wang, proveniente da Shenzhen, nella provincia del Guangdong, nella Cina meridionale, ha commentato: “Questa volta, ci sono davvero molti giovani. Vedo le aspettative della nuova era in questi giovani e studenti”. “Pensavo che solo le persone di mezza età e la generazione più anziana si sentissero fortemente legati al presidente Mao. Ed è stato solo quando sono arrivato qui che mi sono reso conto che ci sono così tanti giovani che rispettano e ricordano le storie del presidente Mao. Le nostre giovani generazioni sono piene di vitalità e di speranza.”
In decine e decine di migliaia, provenienti da diverse parti della Cina, si sono riuniti per la Commemorazione di Mao in programma a mezzanotte. Dalle 6 del mattino di lunedì alle 17 di martedì, Shaoshan ha accolto 111.570 visitatori, secondo quanto appreso dal Global Times dalle autorità turistiche locali, che hanno confermato il tutto esaurito nelle strutture ricettive della città. Molti intervenuti si sono sobbarcati lunghi viaggi, anche di più giorni, pur di non mancare alla Celebrazione di Mao. Il 32enne Tsai è partita da Hong Kong lunedì sera. Poiché gli hotel erano pieni, ha dovuto passare la notte in piazza con i bagagli. Tuttavia, mentre parlava con il Global Times martedì mattina, era pieno di entusiasmo e molto eccitato.
Martedì mattina, prima dell'alba, migliaia di persone si erano già radunate nella piazza del comitato del villaggio di Shaoshan e centinaia di volontari si sono messi a disposizione per preparare un grande pasto per tutti. “Questa è una tradizione di lunga data perché il presidente Mao non ha mai festeggiato il suo compleanno quando era in vita. Di solito mangiava solo una ciotola di spaghetti di riso”, ha detto un volontario al Global Times . "Dopo la sua scomparsa, ogni anno in questo giorno, prepariamo spaghetti di compleanno gratuiti per le persone di tutto il paese che vengono a commemorarlo, a celebrarlo e a ricordarlo". "Speriamo anche di imparare e portare avanti lo spirito di frugalità del presidente Mao, e di dedicare più tempo a fare cose pratiche per il popolo. Il suo spirito ci ispira sempre".
In seguito, i visitatori provenienti da tutto il paese si sono riuniti ancora una volta in Piazza Mao Zedong. Intorno alle 8 del mattino, si è tenuta una cerimonia di deposizione dei fiori e tutti i presenti si sono inchinati alla statua di Mao Zedong. In seguito, la piazza ha intonato all’unisono insieme la canzone "L'Oriente è rosso" che lo celebra.
Video online hanno mostrato giovani comunisti maoisti impegnati a tenere discorsi in onore di Mao e a intonare slogan e canti risalenti al periodo della Grande Rivoluzione culturale proletaria, invocando a gran voce il ritorno al socialismo. "Vogliamo il socialismo, vogliamo una vera proprietà pubblica, vogliamo il pensiero di Mao, non vogliamo il capitalismo...". Ritratti del grande Maestro e tante bandiere rosse con la sua effige hanno salutato il grande evento.
Le autorità locali hanno confermato l’assenza di qualsiasi celebrazione ufficiale o evento commemorativo, il che conferma di quanto siano in realtà invisi all’attuale governo di Pechino la vita, l’opera e gli insegnamenti di Mao. Eppure, nonostante ciò, decine e decine di migliaia di persone da tutto il paese si sono riversate spontaneamente a Shaoshan per rendergli omaggio.
Le forze di polizia armate inviate dal governo revisonista hanno confiscato bandiere e volantini con citazioni di Mao portati dai manifestanti, ma nulla hanno potuto per far tacere un avvenimento che dimostra l’infinito affetto delle masse popolari cinesi per il grande maestro del proletariato internazionale e per il socialismo.
La repressione poliziesca non ha intimidito i manifestanti, che hanno continuato a sventolare bandiere, a cantare canzoni e a discutere di Mao. Molte persone che non avevano nemmeno prenotato l'alloggio a causa del loro itinerario affrettato e dell'affollamento turistico a Shaoshan portavano grandi zaini o valigie trascinate per scattare foto sulla piazza. Alla stazione ferroviaria martedì pomeriggio, molti intervenuti che stavano lasciando Shaoshan per tornare a casa hanno assicurato che torneranno in ogni modo a Shaoshan nello stesso periodo del prossimo anno.


10 gennaio 2024