Von der Leyen: “Decidiamo noi chi entra”. Via libera al “modello Albania”
Approvato il Patto Ue antimigrazioni
Blindati i confini, centri di detenzione, arresti, respingimenti, nessun obbligo ad accogliere, restrizioni al diritto di asilo, impronte digitali anche ai bambini di sei anni
 
Lo scorso 20 dicembre Commissione europea e Europarlamento annunciavano il varo del nuovo Patto su migrazioni e asilo, un nuovo dispositivo legislativo che "modifica la politica migratoria dell'Unione europea", o meglio modificherà se riuscirà a essere approvato formalmente dal Consiglio e dal parlamento prima delle elezioni del giugno 2024, a chiusura di un tormentato iter legislativo iniziato nel settembre 2020. Le istituzioni imperialiste europee lo presentano come un accordo storico e presentano una situazione che fa a cozzi con la realtà quando affermano che permetterà una gestione efficace ed equa della migrazione, con soluzioni sostenibili e a lungo termine, con una serie di regole giuridiche in grado di creare un equilibrio tra solidarietà e responsabilità tra gli Stati membri. I diritti dei migranti vengono dopo ma solo per essere ancora una volta calpestati dai democraticissimi governi borghesi europei presi singolarmente e da tutti assieme nella Ue imperialista.
Il nuovo Patto è un patto antimigrazioni che conferma e rafforza la oramai consolidata risposta poliziesca e repressiva della Ue e i cui pilastri sono il tentativo , vano, di blidare i confini, i lager chiamati centri di detenzione, gli arresti, i respingimenti, nessun obbligo all'accoglienza, le restrizioni di fatto al diritto di asilo ai quali si aggiungera la presa delle impronte digitali financo ai bambini di sei anni.
Partiamo anzitutto dai dati più recenti sulle migrazioni. I dati diffusi a inizio dicembre dall'agenzia europea Frontex indicano che nel 2023 gli attraversamenti “irregolari” delle frontiere dell'Ue sono aumentati del 17% rispetto all'anno precedente: il censimento si ferma a novembre ma il numero è di oltre 355.000 già superiore a quello del 2022. Si tratta comunque di un numero pari allo 0,07% della popolazione della Ue, un numero che può essere gestito e non certo tale da creare una emergenza permanente. Per quanto riguarda l'Italia, certificano i dati del governo, sono 157.652 i migranti arrivati via mare nel 2023; quelli via terra dalla penisola balcanica non sono resi noti dal ministero dell'Interno, magari non sono utili alla propaganda del governo neofascista Meloni sull'invasione dei migranti e i pericoli della sostituzione etnica e tiene i cannoni puntati sul Mediterraneo, su quella che viene considerata la rotta più pericolosa del mondo e dove secondo varie stime negli ultimi dieci anni sarebbero morti quasi 30 mila migranti.
La risposta della Ue imperialista non è affatto un approccio comune alla migrazione e all'asilo basato sulla solidarietà, la responsabilità e il rispetto dei diritti umani come veniva presentato anche dalla presidente della Commissione europea, la democristiana tedesca Ursula von der Leyen, nel suo intervento del 13 dicembre alla riunione plenaria del parlamento europeo: "come parte della comunità internazionale abbiamo l’obbligo di sostenere coloro che hanno diritto alla protezione e a salvare vite umane. Lo abbiamo realizzato in passato. Lo realizziamo oggi e lo realizzeremo in futuro. Ma siamo noi a decidere chi arriva nell’Unione europea e in quali circostanze e non i contrabbandieri e i trafficanti”. Sta nelle parole della commissaria europea agli Affari interni, la socialdemocratica svedese Ylva Johansson: "abbiamo raggiunto l'accordo politico per una migliore protezione delle nostre frontiere esterne, più solidarietà, più garanzie per i vulnerabili e i richiedenti asilo, il tutto basato sui nostri valori europei: sono davvero orgogliosa, ce l'abbiamo fatta". Notare che al primo posto viene la blindatura delle frontiere.
Non poteva mancare la bandierina piantata dall'imperialismo italiano grazie al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, che sembrava si fosse perso a inseguire i trafficanti sull'intero globo terracqueo come da mandato della neofascista Meloni per scaricare le responsabilità certamente politiche del suo governo sulla strage di Cutro e concentrato solo a mandare la polizia a picchiare gli studenti che contestano il governo. Il Patto è il frutto di "lunghe trattative in cui l'Italia ha sempre svolto un ruolo da protagonista per affermare una soluzione di equilibrio (verso i migranti? no, ci mancherebbe, ndr) che non facesse più sentire soli i Paesi di frontiera dell'Ue". La politica xenofoba e razzista del governo italiano condotta in coppia dai camerati Meloni e Salvini incassa intanto dalle nuove norme antimigranti un via libera al “modello Albania”, l'accordo con Tirana che viola leggi nazionali e internazionali, e a altre iniziative dello stesso carattere repressivo in base alle libertà concesse ai paesi che si trovassero in una non ancora precisata situazione di “crisi migratoria”.
Dei capitoli principali del nuovo patto possiamo mettere in evidenza che non modifica i principi fondanti del regolamento di Dublino, fra i quali quello contestato dall'imperialismo italiano che obbliga il primo paese di approdo in Ue a registrare la richiesta di asilo del migrante. In caso di “crisi migratoria” ai singoli stati saranno concesse anche ampie deroghe per smaltire più velocemente le procedure di asilo, ossia per velocizzare le espulsioni di tutti i migranti e non solo i cosiddetti “migranti economici” mentre dall'altra allunga i tempi di detenzione nei campi. Il database comunitario Eurodac che archivia le impronte digitali dei richiedenti asilo ed è attivo nei 31 paesi europei sarà potenziato per quanto riguarda la schedatura dei migranti con i dati biometrici e esteso ai bambini fino a 6 anni, finora il limite era di 14 anni.
“I deputati hanno garantito un meccanismo di monitoraggio forte e indipendente in ciascuno stato membro per proteggere i diritti fondamentali delle persone sottoposte allo screening”, prometteva il parlamento europeo, per tentare di coprire una schedatura di massa che già per essere realizzata prevede che i migranti siano rinchiusi in attesa dei controlli.
La bocciatura del patto antimigranti è stata piena da parte di tutte le organizzazioni umanitarie. Dalle Ong Sea Watch, Sea Eye, Maldusa, Mediterranea Saving Humans, Open Arms, Resq People Saving People, AlarmPhone, Salvamento Maritimo Humanitario e Sos Humanity che in un comunicato congiunto denunciano che "legalizza gli abusi alla frontiera e causerà più morti in mare: L'esito dei negoziati legittima lo status quo alle frontiere esterne dell'Unione europea, in cui violenza e respingimenti sono pratiche quotidiane. (...) Verrà mantenuto il fallimentare sistema di Dublino e si continuerà invece nell'isolare i rifugiati e i richiedenti asilo, trattenendoli in campi remoti. Sempre più persone cercheranno di fuggire via mare, scegliendo rotte sempre più pericolose" a Amnesty International, secondo la quale l'accordo Ue farà "arretrare di decenni la legislazione europea in materia di asilo".

10 gennaio 2024