Assalto alla Sede della Cgil
La matrice era fascista
Condannati 7 esponenti di Forza Nuova, tra cui i due leader Fiore e Castellino
Mettere fuorilegge Forza Nuova e tutti i gruppi neofascisti e neonazisti
 
Lo scorso 20 dicembre il Tribunale di Roma ha condannato sette esponenti del partito neofascista di Forza Nuova - tra i quali spiccano il caporione del movimento, Roberto Fiore, e un altro importante esponente, Giuliano Castellino – per l'assalto alla sede della Cgil a Roma del 9 ottobre 2021.
Roberto Fiore, Giulaino Castellino e Luigi Aronica – quest'ultimo ex terrorista del gruppo armato neofascista dei Nar – sono stati condannati rispettivamente a 8 anni e 6 mesi, 8 anni e 7 mesi e 8 anni e 6 mesi per i reati di devastazione aggravata in concorso e istigazione a delinquere, mentre sono stati condannati tutti, per lo stesso capo di imputazione a 8 anni e 2 mesi i militanti dello stesso gruppuscolo neofascista Pamela Testa, Luca Castellini, Lorenzo Franceschi e Salvatore Lubrano.
Dopo la lettura del dispositivo della sentenza in aula si sono levate urla e schiamazzi, qualcuno ha cercato di intonare la canzoncina “La gente come noi non molla mai” (una cantilena spesso udita nelle manifestazioni no vax ma che, con testo diverso, ha le stesse note della canzone fascista “All'armi siam fascisti”) e fatto saluti romani. Fuori dal Tribunale un gruppuscolo di militanti di Forza Nuova ha inneggiato a Mussolini e a Hitler.
Secondo l’impianto accusatorio l'assalto alla sede sindacale fu preparata e diretta personalmente da Roberto Fiore, tanto che il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, nel respingere la richiesta di scarcerazione avanzata dai difensori di Fiore nel 2021, affermava che lo stesso “non si espone nei comizi, non collabora alla devastazione dei locali del sindacato, ma organizza la manifestazione, dirige i cortei, ne stabilisce i percorsi, tratta e parla con le forze dell’ordine e decide finanche quando l’azione criminosa deve cessare”.
La sentenza ha pienamente confermato che l'assalto alla sede sindacale – se non altro per la biografia dei condannati, tutti estremisti neofascisti di Forza Nuova tra i quali il caporione del movimento, oltre che per i metodi violenti utilizzati – ha una chiara matrice fascista, ed è opportuno ricordare che una buona parte delle violenze fasciste precedenti e contestuali alla Marcia su Roma dell'ottobre del 1922 furono dirette contro le Case del Popolo e le sedi sindacali, oltre che contro sedi di partiti di sinistra e sedi parrocchiali, con distruzione di edifici e il ferimento di militanti e dirigenti politici e sindacali e anche di sacerdoti antifascisti.
È pertanto chiarissimo che le violenze dei gruppi neofascisti e neonazisti nel mondo contemporaneo non sono bravate ma atti criminali con potenzialità ben più distruttive se la crisi economica e sociale dovesse aggravarsi, e purtroppo commisero un grave errore quelle forze politiche e sociali che nel 1922 in Italia e nel 1933 in Germania sottovalutarono o addirittura minimizzarono le violenze squadriste dei fascisti prima e dei nazisti poi.
Questi gruppi vanno quindi messi fuorilegge. Se il governo Meloni e il parlamento non lo fanno diventano automaticamente dei loro complici e quindi corresponsabili dei loro crimini. Ecco perché è importante che tutte le forze democratiche siano consapevoli del pericolo costituito dalla violenza neofascista e neonazista e facciano sentire insieme al PMLI la propria voce affinché si mettano subito fuorilegge tali organizzazioni criminali.

10 gennaio 2024