Messaggi di saluto dall'Italia alla Commemorazione di Lenin


Federazione Regionale PCI Emilia-Romagna
Cari compagni,
vi ringraziamo per l'invito. Purtroppo come gruppo dirigente della Federazione Emilia-Romagna saremo impegnati nella Commemorazione, che si terrà a Livorno, della nascita del PCd'I del 1921.
Vi mandiamo un caro saluto a pugno chiuso, ricordando il compagno Lenin.
Ciro Rinaldi

 

PRC - Federazione di Prato
La Federazione di Prato del Partito della Rifondazione Comunista, saluta tutte le compagne e i compagni presenti alla Commemorazione per il centenario della perdita di uno dei padri nobili della rivoluzione.
Quando parliamo oggi di rivoluzione, non possiamo pensare soltanto all’Ottobre sovietico, ma alla sommossa che ne derivò nelle menti dei proletari di tutto il mondo. Una rivolta culturale, prima ancora che politica. Una presa di coscienza delle masse popolari che fino a quel momento non avevano mai avuto una possibilità effettiva di, come è ormai d’uso dire, entrare nella storia.
Ogni rivolta, anche ben organizzata, fino ad allora era stata semplicemente repressa nel sangue, pensiamo alla Comune o allo stesso tentativo rivoluzionario del 1905 in Russia. Lenin rese possibile un’altra storia e come tale il risveglio della dignità di interi popoli in tutto il mondo.
Tra i personaggi che la storia del movimento comunista ci ha donato, la figura di Lenin resta al primo posto, per l’intelligenza interpretativa del marxismo e per la forza del suo pensiero anche sotto il profilo organizzativo. Una personalità, un temperamento e un pensiero che si è fatto strumento delle classi subalterne, portandole alla vittoria. Tutto ciò che è accaduto dopo fa parte di altre personalità che Lenin stesso aveva stigmatizzato, ma sulle critiche anche teoriche ricevute a posteriori, possiamo rammentarne una del tutto pratica alla luce della storia, cioè che forse morì troppo presto.
Oggi lo ricordiamo con rimpianto e ammirazione.
 

PCI - Federazione di Prato
100 anni fa, a Gorki, oggi Gorki Leninskie, moriva Vladimir Il'ič Ul'janov, al secolo Lenin.
Ancora oggi, nonostante il collasso dell'Unione Sovietica, non è possibile non ricordare la figura di Lenin. E nel ricordarla, diventa necessario omaggiarla e vivificarla con la nostra militanza attiva.
Omaggiare Lenin significa omaggiare l'Ottobre, ricordare quanto la Rivoluzione sia stata faro per l'umanità, per gli sfruttati. L'eco dell'Ottobre Rosso ha scosso le fondamenta dell'ordine coloniale, imperialista e capitalista. Lenin ne è stato formidabile organizzatore e teorizzatore.
Come comunisti, oggi, abbiamo il dovere di continuare lo studio e la lettura delle opere di Lenin. Ma la fase attuale, immersi in una società liquida, parcellizzata, individualista, noi comunisti dobbiamo recuperare soprattutto l'esempio del Lenin rivoluzionario e militante. Militanza, impegno, dentro un soggetto politico collettivo e organizzato. Lenin ha tracciato la strada. A noi il compito di continuare a costruirla.
 

Antonio Banchi a nome del PRC di Borgo San Lorenzo e del Mugello (Firenze)
Ci uniamo alla Commemorazione del Centenario della scomparsa del grande Maestro Lenin.

 

Gior - Roma
Cari compagni del PMLI,
purtroppo in questi giorni, per gravi motivi familiari, non potrò partecipare a nessuna delle manifestazioni di Commemorazione del compagno Lenin nel centesimo Anniversario della sua prematura scomparsa, perché quando morì non aveva ancora compiuto 54 anni e, ne sono certo, avrebbe potuto ancora fare tante cose per i lavoratori di tutto il mondo.
L'autore di “Stato e rivoluzione” è per tutti noi marxisti-leninisti un faro, è colui che ha lucidamente compreso la lezione di Marx ed Engels sulla Comune di Parigi e, insieme al compagno Stalin, ne ha tramutato il pensiero in prassi con la fondazione dell'Unione Sovietica, il quale non era un semplice Stato socialista, ma un unione di Stati, di popoli, di lingue, di razze, di culture che ha attuato - per alcuni decenni e in un esteso angolo del mondo abitato - il motto con il quale si conclude il Manifesto di Marx ed Engels, ovvero “Lavoratori di tutti i Paesi unitevi!”, lasciando aperta la possibilità che anche altri Stati e altri popoli potessero aderire a tale realtà federale e socialista.
Mao, poi, ne avrebbe tratto ispirazione con la fondazione della Repubblica Popolare Cinese.
Lenin è al centro di questa epopea del socialismo scientifico a cavallo tra il XIX e il XX secolo, è colui che, da giurista, ha saputo ispirare dapprima la legislazione rivoluzionaria della Russia Sovietica e poi dell'intera Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.
Ricordiamolo quindi come il personaggio centrale della grandiosa epopea socialista che ha portato centinaia di milioni di donne e di uomini nel mondo ad affrancarsi dallo sfruttamento per diventare protagonisti della storia, e ricordiamolo come il fondatore del più grande esperimento politico della storia dell'umanità, l'URSS, che noi marxisti-leninisti abbiamo il dovere di considerare come una ben più grande Comune di Parigi durata decenni anziché mesi e dissoltasi ingloriosamente a causa delle nefandezze del revisionismo, che ha portato l'Unione Sovietica, negli ultimi decenni prima della sua dissoluzione, a diventare una realtà di fatto capitalista e imperialista, con una nuova borghesia che si era formata all'ombra della bandiera rossa e del canto dell'Internazionale, distruggendo così la creazione per la quale il compagno Lenin ha speso i suoi ultimi sette preziosissimi anni di vita.
Sono orgoglioso e onorato di partecipare insieme al nostro Partito marxista-leninista italiano al ricordo di questo grande Maestro socialista.
Onore al compagno Lenin nel Centenario della prematura scomparsa, onore anche a tutti gli altri Maestri socialisti, sostegno incondizionato al PMLI e a tutti coloro che, fedeli al socialismo scientifico, ne realizzano l'opera!
 

Carlo Cafiero – Napoli
Cento volte Lenin!. Oggi è un giorno solenne. Tutti i sinceri marxisti-leninisti del mondo celebrano il Centenario della scomparsa del grande Maestro del proletariato Vladimir Il’ic Uljanov, detto Lenin. In queste ore, il cuore trabocca di intense emozioni e un guazzabuglio di sentimenti impedisce di parlare in maniera lucida e argomentata di quello che Lenin nella sua breve esistenza, aveva solo 54 anni il 21 gennaio 1924, ha rappresentato e rappresenta per la storia dell’umanità e per il proletariato internazionale. D’altra parte, cos’altro si può aggiungere a quanto magistralmente già è stato scritto nei primi tre numeri de “Il Bolscevico” del 2024 o, più in dettaglio, nella ponderosa biografia redatta dal PMLI qualche anno fa?
La Rivoluzione d’Ottobre del 1917 ha cambiato radicalmente il corso della storia e ha diffuso nel proletariato la consapevolezza del proprio ruolo nella capacità di sovvertire le condizioni oggettive del suo essere classe oppressa e sfruttata. Lenin ha portato avanti in maniera adamantina gli insegnamenti di Marx ed Engels adeguandoli alla propria epoca.
Con mirabile sintesi Stalin ha definito il leninismo il marxismo all’epoca degli imperialismi. E sappiamo tutti quanto l’imperialismo sia un tema di grandissima attualità, come viene ben evidenziato nel documento redatto il 15 dicembre 2023 dal Comitato centrale del PMLI, intitolato “Teniamo alta la grande bandiera antimperialista di Lenin” (appena pubblicato integralmente nel n. 3/2024 de “Il Bolscevico” ).
Oggi non possiamo non ricordare anche l’uomo Lenin che è stato dietro al grande rivoluzionario, al filosofo della politica, allo stratega, all’organizzatore, all’incarnazione del Partito. La sua dedizione oltre ogni limite umano, gli stenti patiti negli anni dell’esilio, l’intenso studio nelle varie biblioteche, armonizzando sempre mirabilmente il lavoro teorico con quello pratico, sono stati i pilastri su cui ha giganteggiato la sua vita. Ci sono due momenti emblematici, tra i tanti, che forse danno un’idea della grandezza e della profondità dell’uomo Lenin. Nel suo secondo viaggio a Capri nel 1910, come documentato nel libro Lenin a Capri di Davide Pinardi, siamo al cospetto di un uomo a tratti stanco, quasi in crisi esistenziale; in certi momenti egli prova persino fastidio ad intrattenersi in discussioni teoriche, speculative. Ha bisogno di ritemprarsi, di guardare il mare, i cieli stellati, di assaporare la vita, dopo anni di esilio, di lotta, di studio e di difficoltà. Passa solo qualche anno, ed eccolo di nuovo in attività, riecco l’uomo forte dall’entusiasmo contagioso, che tutti ricordiamo: nel 1914 lo ritroviamo alle prese con la redazione dei “Quaderni Filosofici sulla Scienza della Logica di Hegel” e, successivamente, di altre opere, come “L’imperialismo, fase suprema del capitalismo” (1916), “Stato e Rivoluzione” (1917) prodromiche alla direzione coinvolgente e appassionata dell’Ottobre Rosso.
Che altro dire? Faccio mio e nostro l’Appello della Terza Internazionale pronunciato quattro giorni dopo la morte di Lenin: “Guidati dal pensiero di Lenin, uniamo tutte le forze contro il giogo del capitale! Proletari di tutti i paesi, preparatevi alle prossime lotte rivoluzionarie! Che nel cuore di tutti noi possa regnare un odio del nemico tanto forte e profondo, quanto forte e profondo è il nostro amore per Lenin!”.
Il Partito marxista-leninista italiano, fin dalla sua fondazione nel 1977, si è inserito saldamente nel solco dell’insegnamento di Lenin. Mi piace perciò concludere queste poche riflessioni ricordando le parole del documento celebrativo dell’Ufficio politico del PMLI, scritte in occasione del 150° della nascita di Lenin: “Non lo dimentichiamo certo noi marxisti-leninisti italiani perché gli saremo grati eternamente e perché abbiamo ancora tantissimo da imparare dalla sua vita e dalla sua opera, come da quelle di Marx, Engels, Stalin e Mao, per condurre bene e fino in fondo la lotta di classe contro il capitalismo per il socialismo”.
 

Giordano - Paola (Cosenza)
Cari compagni,
non sto bene, ma non posso non inviare gli auguri di pieno successo della Commemorazione di Lenin.
 

Giovanni - Uri (Sassari)
Viva il PMLI, viva Il Bolscevico, viva Lenin, viva il Comitato centrale del PMLI, viva l’importantissima opera immortale di Lenin.
 

Noemi - provincia di Brescia
In questo nostro periodo di vita, in cui il capitalismo è nella fase di superimperialismo con le conseguenze di crisi e di guerre devastanti, penso che la Commemorazione di Lenin sia molto importante per farci riflettere sull'importanza della sua cultura, del suo pensiero e sulla sua figura storica che ha portato alla concretizzazione di una grande idea di giustizia e di pace: la rivoluzione socialista!
Invierò un contributo di solidarietà.
Buona giornata compagni e compagne!
Alla prossima occasione di incontro.
 

Luigi - provincia di Catanzaro
Saluti rossi!
Un’eterna missione da compiere! Quasi impossibile. Ma il PMLI è l'unico Partito che può, con la sua tempra marxista, instaurare un sistema socialista! Che è l' unica via per salvare un’economia ormai sempre più degradata dalla classe dominante di un sistema corrotto, il capitalismo sempre, più egemone di un complesso sistema arcaico e massone.
 

Mario De Bellis del Partito comunista di Roma
Lenin è stato un grande Maestro del proletariato internazionale. Lottiamo sulla base della concezione materialistica storica e dialettica di Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao.
 

Giancarlo - Padova
Un sentito saluto per la Commemorazione di Lenin. Un grande Maestro. I leader che ci sono nel mondo non hanno certo la levatura Lenin, ne ho nostalgia.
 

Michele - Bolzano
Impegni lavorativi mi impediscono di essere con voi per commemorare il grande Maestro del proletariato internazionale Lenin.
La Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI mi ha dato una nuova concezione del mondo, non dimenticherò mai le tantissime battaglie e iniziative politiche che abbiamo affrontato insieme e che mi hanno fatto crescere sul piano politico e personale.
Vi auguro buona Commemorazione e vi saluto a pugno chiuso!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

24 gennaio 2024