Discorso della delegata del Comitato centrale del PMLI Claudia del Decennale a Napoli
Che le nostre bandiere rosse sventolino assieme creando un'unica grande bandiera di Lenin la bandiera della riscossa e della vittoria del proletariato, la bandiera del socialismo e del comunismo per abbattere il capitalismo e l'imperialismo

Cari compagne e cari compagni, sostenitrici e sostenitori di Lenin, amiche e amici,
per me è un onore essere presente con voi in questa storica occasione del Centenario della scomparsa del grande Maestro del proletariato Internazionale Lenin, che doveva svolgersi a Capri splendida isola cara a Lenin. Ma per il mare troppo mosso e il divieto di navigazione abbiamo dovuto dirottare l'iniziativa in questo locale che ringraziamo per l'accoglienza. Ringrazio gli amici di Capri che hanno deposto i fiori al monumento di Lenin.
Vi porto i saluti del Comitato centrale del PMLI e per l'impegno e la riuscita di quest'iniziativa ringrazio le Cellule “Vesuvio Rosso” di Napoli e “Il sol dell'Avvenir” Isola Ischia, nonché l'Organizzazione di Campobasso del PMLI per essere presente. Saluto l'Organizzazione di Reggio Calabria che non è potuta essere presente per un grave lutto.
Ringrazio il nostro Segretario generale Scuderi per i saluti che ha inviato dove esorta all'unità contro l'imperialismo e le guerre imperialiste, contro il governo neofascista della rampante ducessa Meloni e ci fornisce con lungimiranza preziose indicazioni ed esortazioni politiche per “un'unità di azione anticapitalista, antimperialista, antifascista e rivoluzionaria che sia in grado di dare del filo da torcere al regime capitalista neofascista e di rilanciare la lotta di classe rivoluzionaria”.
Vorrei inoltre ringraziare i copromotori di questo evento, il laboratorio politico “Iskra”, il Movimento 7 novembre, e chi vi ha aderito come Vas “Associazione verdi ambiente e società Isola Ischia”, Confederazione delle sinistre italiane, Inventare Futuro e la Città futura. Ringrazio anche chi ha inviato i saluti a questa iniziativa nazionale del PMLI dall'Italia e dall'estero. Insieme abbiamo scritto una storica e bella pagina unitaria per onorare degnamente Lenin, abbattendo anche il generale black-out con il rilancio di varie testate giornalistiche che hanno rilanciato questa iniziativa.
Il manifesto unitario recita “Che brilli alta e splendente la stella di Lenin a Cavriago e Capri”, ebbene cari compagni oggi possiamo affermare che la stella di Lenin a Capri è assolutamente brillata nella militante presenza e nei vostri interventi che hanno espresso l'amore e l'attaccamento per Lenin, per la sua vita rivoluzionaria dedicata alla lotta per il socialismo, per la sua linea politica, ancora oggi attuale e potente arma ideologica che fa paura alla borghesia.
Il monumento dedicato a Lenin che si trova a Capri è la testimonianza dell'attaccamento delle masse popolari e del proletariato italiano a questo grande Maestro del proletariato internazionale. Una scultura eretta nel 1968 che negli anni purtroppo è stata oggetto di vigliacche provocazioni da parte dei fascisti, anticomunisti e dei reazionari imbrattandola o raccogliendo firme nel vano tentativo di farla abbattere; ma grazie all'intervento dei coraggiosi e determinati marxisti-leninisti napoletani, dei capresi, dei sinceri comunisti e delle forze democratiche antifasciste, non ci sono riusciti ed ancora oggi è una tappa importante meta di visite da parte di centinaia di rivoluzionari e di turisti d'ogni parte del mondo perché “Lenin non si tocca”!
La prima visita a Capri di Lenin risale al 1908 durante uno dei suoi numerosi esili, su invito dello scrittore russo Massimo Gorkii. Lenin come era sua caratteristica durante il suo soggiorno s'informò minuziosamente sulla vita dei pescatori dell'isola, sulla loro attività. Non parlava italiano ma i pescatori di Capri assegnarono d'istinto a Ilic un posto particolare per il suo carattere semplice e il suo magnetismo. Anche dalla bellissima Capri come in altre realtà, Lenin era sempre tra i lavoratori, gli studenti, a fare inchieste, raccogliere informazioni, discutere con loro, dirigere i marxisti, tenere lezioni, organizzare e scrivere una quantità enorme di articoli, opuscoli ed interventi per correggere, guidare ed educare.
Lenin nacque il 22 aprile 1870 nella città di Simbirsk e la sua vita così come quella dei suoi fratelli fu attiva e risoluta nel lottare contro lo zarismo. Solo 17enne era già immerso nello studio de “Il Capitale” e di altre opere di Marx ed Engels, aderisce ai circoli studenteschi rivoluzionari e ne partecipa alle lotte con conseguente espulsione dall'università e arresto.
Lenin fu deportato in Siberia e complessivamente sconta nella sua vita oltre 14 mesi di prigionia, 3 anni di deportazione, costretto dal regime zarista a vivere per oltre 10 anni fuori dalla Russia rimanendo nell'illegalità per ben 24 anni fino al 1917 quando rientrò illegalmente in Russia per dirigere in prima persona la Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre.
Oggi sono passati ben 100 anni da quel 21 gennaio 1924 quando a causa di un male aggravato dai postumi di un attentato e dai tanti anni vissuti in difficilissime condizioni, Lenin morì. Fu Stalin che ne ereditò la linea, difendendola dagli attacchi dei banditi come Trotzki, Bucharin, Zinoviev, Kamenev e altri, applicandola e sviluppandola nel corso dell'edificazione del primo stato socialista, della lotta contro i revisionisti dentro e fuori dell'URSS, della guerra patriottica contro l'aggressione hitleriana, della lotta contro l'imperialismo mondiale.
Ma qual è il motivo ed il senso di questa nostra iniziativa che si sta svolgendo in contemporanea nella cittadina di Cavriago? Certamente non siamo qui per pregare affinché Lenin ci ascolti, ma per ricordare il suo inestimabile patrimonio ideologico e politico e per impegnarsi solennemente ad applicare i suoi immortali insegnamenti.
Dobbiamo far comprendere alle masse che Lenin come gli altri Maestri Marx, Engels, Stalin e Mao non sono quei mostri che la borghesia dipinge ma anzi sono degli esempi ai quali ispirarsi nella lotta per l'emancipazione e per il socialismo. Il pensiero, gli insegnamenti e l'opera di Lenin sono per noi marxisti-leninisti quanto mai attuali, vitali e indispensabili se non si vuole abbandonare e rinnegare la causa della rivoluzione e del socialismo per abbracciare il pacifismo e l'interclassismo.
Il Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi nel saluto ai partecipanti alla Commemorazione di Lenin a Cavriago nel gennaio 2016 ha scritto una enorme verità “Lenin non è solo il principale artefice della prima rivoluzione proletaria del mondo, ma un grande Maestro del proletariato internazionale, la cui opera continua a illuminare la strada dei veri comunisti e di tutti gli sfruttati e oppressi del globo. Nel pensiero di Lenin, espresso nei testi “Che fare?”, “Stato e rivoluzione”, “L'imperialismo fase suprema del capitalismo”, noi troviamo le giuste indicazioni per essere degli autentici militanti comunisti per costruire un vero Partito comunista, per combattere e abbattere il capitalismo e conquistare il socialismo e il potere politico da parte del proletariato... il pensiero di Lenin non va visto a sé ma considerato assieme a quello di Marx, Engels, Stalin e Mao affinché conservi la sua attualità, eserciti tutta la sua forza proletaria rivoluzionaria e non venga manipolato e rielaborato dai revisionisti di destra e di 'sinistra'. - Scuderi conclude - Esso è fondamentale per emanciparci dalla cultura borghese, dal riformismo, dal parlamentarismo e dal costituzionalismo e per cambiare il mondo. Essere come Lenin, fare come Lenin: questo è il nostro imprescindibile dovere proletario rivoluzionario”.
Cari compagni, Lenin ci ha attrezzati politicamente con insegnamenti preziosi su Partito, teoria del Partito, lotta contro il revisionismo, rivoluzione proletaria, dittatura del proletariato, lotta contro l'imperialismo ed è proprio su quest'ultimo tema che la situazione internazionale ci porta a riflettere.
Nel suo capolavoro “L'imperialismo fase suprema del capitalismo” scritto nella primavera del 1916, quando era in corso la prima guerra mondiale imperialista, Lenin compì un'analisi approfondita dell'imperialismo, mise a nudo le sue leggi e le sue contraddizioni fondamentali, dimostrò con precisione scientifica che l'imperialismo spinge l'umanità nell'abisso di guerre sanguinose e di catastrofi economiche. Dimostra che l'imperialismo è il dominio dei monopoli, è la creazione di un'oligarchia finanziaria, l'importanza crescente dell'esportazione di capitali rispetto all'esportazione di merci. Attraverso i suoi studi si comprende l'ineguale sviluppo economico e politico dei paesi capitalistici e le ragioni che rendono possibile la vittoria del socialismo dapprima in pochi o solo in un paese capitalistico.
Lenin ha indicato come combattere e annientare l'imperialismo, principi attualissimi, illuminanti e utili per comprendere la guerra del nuovo zar Putin all'Ucraina che vogliamo libera, indipendente, sovrana e integrale, la Resistenza palestinese all'aggressione israeliana del nuovo Hitler Netanyahu e i pericoli di guerra imperialista mondiale che fanno da sfondo alla lotta tra imperialismo americano e socialimperialismo cinese per la conquista dell'egemonia mondiale. In merito alla Palestina condanniamo con sdegno il feroce manganellamento dei sostenitori pro Palestina a Vicenza.
Ammiriamo il loro coraggio e combattività. Non si illuda la ducessa Meloni le piazze d'italiano non si fermeranno fino alla vittoria della resistenza palestinese e fintanto non cesserà il genocidio del popolo palestinese.
L'operato di Lenin e l'esperienza di Stalin e Mao ci ribadiscono nel tempo come orientarci correttamente nei confronti delle lotte antimperialiste, individuando la contraddizione principale che è la lotta antimperialista, la lotta di popolo contro l'occupante militare oppressore, la lotta di liberazione nazionale dall'aggressore straniero. Ed è su questo solco che il nostro Partito sostiene e difende il diritto leninista di ciascuna nazione all'autodecisione, un semplice diritto democratico-borghese abbandonato e calpestato dalle borghesie imperialiste e dai loro servi in quanto entrato in conflitto col sistema imperialista.
Il contributo del proletariato e delle masse popolari italiane contro l'imperialismo deve essere quello di combattere i governi borghesi e buttarli giù per dare valore all'internazionalismo proletario e sostenere fino in fondo i Paesi oppressi dall'imperialismo.
Lenin ci insegna che non tutte le guerre sono uguali, vi sono quelle di difesa o di aggressione, giuste o ingiuste, progressiste o reazionarie e che la nonviolenza non può essere un'arma di lotta per gli sfruttati e gli oppressi in quanto decreta la sottomissione perenne dei popoli e paesi al dominio dell'imperialismo, che sia esso dell'Ovest o dell'Est.
Purtroppo oggi i pericoli di una guerra imperialista mondiale sono i più gravi dalla fine degli anni '80. Il capitale accumulato che non trova sbocchi d'investimento redditizio cresce e crescono i conflitti tra i paesi imperialisti per il controllo e la redistribuzione dei mercati, le fonti di energia e in generale dei territori con grandi risorse economiche. Se fino a qualche tempo fa la contraddizione principale interimperialista era quella tra USA e Russia, strategicamente lo sarà la Cina.
Se mai l'Italia entrasse in guerra in qualsiasi forma, come scritto chiaramente nel Documento del Comitato centrale del PMLI per il Centenario della morte di Lenin “chiameremo il nostro popolo a unirsi come un sol corpo e a insorgere. Noi marxisti-leninisti non accetteremo mai che l'Italia partecipi, da sola o insieme ad altri, a nuove aggressioni o guerre imperialiste e agiremo di conseguenza come abbiamo sempre fatto nel passato: denunciando e smascherando politicamente l'imperialismo, partecipando attivamente ai movimenti di massa contro la guerra imperialista, chiedendo al governo nostrano il ritiro di tutte le forze militari ancora impegnate nelle missioni imperialiste in tutto il mondo. Chiedendo con più forza che mai la chiusura delle basi NATO e USA in Italia, a cominciare da quella di Sigonella (…) Bisogna essere chiari fin da ora. Noi chiameremo il proletariato e tutto il popolo italiano alla guerra civile se l'Italia imperialista parteciperà alla nuova guerra mondiale imperialista”.
L'imperialismo è nemico mortale dell'umanità e lo è anche dell'ambiente che ci circonda in quanto rapina, devasta ed annienta qualsiasi cosa nel solo nome del profitto. È perciò importante fare tesoro degli insegnamenti di Lenin per creare un largo fronte unito che si ponga l'obiettivo di conquistare una riconversione energetica reale, il definitivo stop all'utilizzo delle fonti fossili incluso il gas e una gestione pubblica dei servizi e dei beni comuni senza più multinazionali dell'energia, dell'acqua e dei rifiuti che si appropriano delle risorse di tutti, riducendole a merce quale esclusivo mezzo di profitto, una battaglia generale e particolare per salvare anche Napoli e la Campania dalla devastazione ambientale e sanitaria.
Lenin ci ispira anche nell'importante battaglia per il lavoro che vogliamo sia stabile, a salario intero, a tempo pieno e sindacalmente tutelato per tutti i disoccupati e i lavoratori. Vogliamo che il precariato sia abolito perché bacino dal quale il capitale attinge lavoro a termine, sottopagato, supersfruttato. Un terzo dei giovani e la metà delle donne sono senza lavoro, la povertà aumenta, i salari sono tra i più bassi in Europa e tutti i governi che si sono succeduti hanno sparso elemosina senza garantire il lavoro, fino all'ultimo della neofascista Meloni che va buttato giù perché nemico politico principale del proletariato e delle masse popolari, femminili e giovanili.
Queste sono due importanti battaglie, occorre però focalizzare e porre all'attenzione nei luoghi di lavoro, sindacati, partiti e movimenti che la madre di tutte le questioni è la conquista del potere politico da parte del proletariato. Un punto fondamentale nella lotta per la conquista del socialismo e per la piena emancipazione, un insegnamento fondamentale proprio di Lenin che con la rivoluzione proletaria russa crea le premesse per la creazione di un paese libero dal giogo capitalista e dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
Cari compagni questa importante ed esemplare Commemorazione all'insegna dell'unità politica e organizzativa ci auguriamo possa essere un trampolino di lancio nelle future battaglie comuni nell'esclusivo interesse delle masse napoletane e ischitane.
Che le nostre bandiere rosse sventolino assieme creando un'unica grande bandiera di Lenin la bandiera della riscossa e della vittoria del proletariato, la bandiera del socialismo e del comunismo per abbattere il capitalismo e l'imperialismo e conquistare il socialismo. Non importa se ci vorranno pochi o cento anni noi siamo qui per fare la nostra parte e la faremo ad ogni costo, oggi come ieri e come in futuro.
Concludo con l'Appello della Terza Internazionale quattro giorni dopo la morte di Lenin riportato nel Documento del Comitato centrale del PMLI che vi invitiamo a leggere e discutere dal titolo “Teniamo alta la grande bandiera antimperialista di Lenin”: “Guidati dal pensiero di Lenin, uniamo tutte le forze contro il giogo del capitale! Proletari di tutti i paesi, preparatevi alle prossime lotte rivoluzionarie! Che nel cuore di tutti noi possa regnare un odio del nemico tanto forte e profondo, quanto forte e profondo è il nostro amore per Lenin! L'Esecutivo dell'Internazionale comunista chiama tutte le sue sezioni alle prossime battaglie. Ai milioni di nostri compagni in tutti i paesi gridiamo: seguite l'insegnamento e l'esempio di Lenin, che vivranno eternamente nel nostro partito! Combattete come lui e come lui vincerete!”.
Teniamo alta la grande bandiera antimperialista di Lenin!
Con Lenin per sempre, contro l'imperialismo, per il socialismo e il potere politico del proletariato!

24 gennaio 2024