Genova
Combattivo corteo in solidarietà dei 16 lavoratori sotto processo per lo sciopero del 2022 a difesa dello storico stabilimento Ansaldo
Il PMLI porta la sua solidarietà militante partecipando al corteo insieme ad altri partiti con la bandiera rossa e la falce e martello

Dal corrispondente dell'Organizzazione della provincia di Genova del PMLI
Il 16 gennaio a Genova, si è tenuto il corteo e lo sciopero in solidarietà ai 13 operai Ansaldo e ai 3 lavoratori del Porto denunciati per i fatti degli scioperi del ottobre 2022 in concomitanza dell'udienza preliminare che si è tenuta presso il Tribunale di Genova.
I lavoratori sono sotto processo per aver occupato il 13 ottobre del 2022 lo svincolo autostradale di Genova Ovest, la sopraelevata e poi l'aeroporto. Le accuse portate in tribunale, che ancora non possono processare gli scioperanti perché tali, sono di carattere marginale, come avere acceso una torcia, ma di fatto l'intento è quello di punire i lavoratori per aver “osato tanto” tanto che il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco della città Marco Bucci (entrambe eletti col “centro-destra” li hanno definiti “teppisti”, gli stessi “teppisti” che hanno lottato per salvare 3.000 posti di lavoro della storica fabbrica genovese Ansaldo Energia, che era in stato di pre-fallimento. I sindacati chiedevano a gran voce la ricapitalizzazione da parte del principale azionista, ma nulla si muoveva e i licenziamenti erano imminenti. La decisione di scendere in piazza in quei giorni, in più di 3mila, per lottare per il proprio posto di lavoro, ha avuto risultati pressoché vincenti; subito dopo gli scioperi infatti, Cassa depositi e prestiti era intervenuta, salvando di fatto la fabbrica.
Un fulgido esempio che la lotta paga, ma per la logica padronale e borghese della classe dominante ciò è del tutto inammissibile. Pertanto, gli operai che hanno osato scontrarsi contro la logica del profitto per salvare il posto di lavoro lottando, meritano di essere puniti, e a pagarne le conseguenze saranno i 16 i lavoratori.
Ma non ci si può fermare qui; non è ammissibile che dei compagni rischino fino a 7 anni di galera per aver scioperato.
Il corteo e lo sciopero in solidarietà ai 16 lavoratori è un qualcosa di cui essere orgogliosi!
In piazza sono scesi più di 1.000 lavoratori e le adesioni allo sciopero di 4 ore sono state alte.
Il PMLI è sceso in piazza, portando la sua massima solidarietà e interagendo con tutti i lavoratori della maggior parte delle categorie, portando in piazza la bandiera rossa con la falce e martello, insieme al PRC e al PCI.
In piazza a dare sostegno c'erano anche i sindacati di base USB e Si Cobas, presente anche l’ANPI, e il suo Presidente provinciale ha espresso il suo entusiasmo per la presenza dell’Organizzazione della provincia di Genova del PMLI in piazza.
Il corteo è partito da davanti alla stazione di Principe alle 8.30, per arrivare davanti al Tribunale dove iniziava il processo ai lavoratori.
È evidente che la lotta di classe continua inesorabilmente e le contraddizioni di classe si fanno man mano sempre più marcate, la reazione avanza e mai come adesso, la classe operaia ha bisogno del suo Partito, il partito delle grandi masse lavoratrici che faccia i loro interessi e che possa guidare l'unico grande sindacato, il sindacato che parta dal basso e che sia al servizio dei lavoratori e solo dei lavoratori.
Questo partito c'è già ed è il PMLI, questo per la sua conformazione ideologica, politica e rivendicativa, per la sua tattica e strategia rivoluzionarie. Ma se vogliamo che possa assolvere ai suoi compiti di classe occorre dare al Partito il corpo di un gigante rosso.


31 gennaio 2024