Comunicato del Comitato provinciale di Firenze del PMLI
Solidarietà alla sezione Anpi di Bagno a Ripoli sotto attacco per aver promosso un convegno assieme ad Assopalestina
L'incontro doveva tenersi nel Giorno della Memoria: “Mai più: 80 anni fa lo sterminio del popolo ebraico da parte dei nazisti - oggi il genocidio del popolo palestinese da parte dello Stato di Israele”

Pochi giorni dopo, il Comitato Direttivo della stessa sezione ha diramato una nota ai media nella quale ringrazia per l'ampia solidarietà ricevuta. "Tale cospicuo appello - si legge nella nota - per noi imprevedibile per quantità, estensione, e soprattutto per i contenuti e per i toni di vera empatia, ci responsabilizzano oltre l'amarezza, la sfiducia, il senso di impotenza e la deprivazione di ogni speranza di cambiamento, che l'attuale fase storica ed il contesto politico culturale generano".
 
Il Comitato provinciale di Firenze del Partito marxista-leninista italiano esprime la propria solidarietà militante e antifascista alla sezione ANPI di Bagno a Ripoli ed al suo presidente Luigi Remaschi, sotto attacco per aver promosso nel pomeriggio del 27 gennaio, Giorno della Memoria che ricorda la Shoah, un convegno assieme ad Assopace Palestina dal titolo “Mai più: 80 anni fa lo sterminio del popolo ebraico da parte dei nazisti - oggi il genocidio del popolo palestinese da parte dello Stato di Israele”.
Data la notizia, immediatamente tutti i filo sionisti hanno gridato allo scandalo. Le comunità ebraiche di Firenze, Siena e Milano, non si sa con quale presupposto, sostengono che in questo modo l’ANPI si assocerebbe “alle mille voci dei revisionisti di oggi” fino a “riabilitare, rivalutare, giustificare il fascismo”, mentre l’Associazione Italia-Israele di Firenze contesta la partecipazione dell’imam Izzedin Elzir, ribaltando la realtà e sostenendo che oggi “non si può difendere chi paga le conseguenze di un’aggressione figlia della stessa follia di annientare un intero popolo”. Non perde l’occasione per vomitare veleno il console onorario di Israele per Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia, il sionista di ferro e renziano Marco Carrai che parla di “sfregio al popolo ebraico”, e non si sfila neppure l’opportunista sindaco PD di Bagno a Ripoli, Francesco Casini, che parla di “provocazione” della sezione Anpi di Bagno a Ripoli. Vanno giù duri i neofascisti di Fratelli d’Italia, che attraverso il senatore Paolo Maneschi affermano che “nella sinistra” sia presente addirittura una “subcultura antisemita”.
Se era lecito aspettarsi questa reazione furiosa da parte di certe forze apertamente filo sioniste, che si fanno portavoce dei contenuti che albergano da sempre nella destra fascista e che riempiono le pagine dei quotidiani, delle televisioni ed anche dei salotti istituzionali in questa fase storica, era molto più difficile ipotizzare quella dell’ANPI provinciale di Firenze, la quale, anziché respingere al mittente le accuse antistoriche di questa gentaglia utili soltanto al governo israeliano, di fatto le legittima prendendo “le distanze dall’iniziativa di Bagno a Ripoli che va contro ogni logica e contro la nostra storia”, affermando anche che “Tali accostamenti indeboliscono sia il giorno della Memoria, sia la nostra richiesta di pace subito”. Eppure solo pochi giorni fa lo Stato sionista di Israele è finito alla sbarra davanti alla Corte del Tribunale di Giustizia Internazionale de L'Aja, proprio a causa dell'accusa che gli è stata mossa dal Sudafrica che gli ha formalmente contestato la violazione della Convenzione del 1948 sulla “prevenzione e sulla punizione del crimine di genocidio”.
Alla fine il Circolo Ricreativo e Culturale ARCI-UISP Antella ha revocato la concessione della sala, il che rappresenta l’ulteriore fatto grave di questa vicenda poiché gli spazi pubblici si negano ai fascisti e non agli antifascisti che promuovono dibattiti, come peraltro lo stesso statuto dell’ARCI invita a fare.
Bene fa la sezione Anpi di Bagno a Ripoli - che al mattino di ogni 27 gennaio partecipa alle consuete iniziative istituzionali ma che da anni organizza dibattiti su quelle che definisce “tragedie contemporanee” - ad andare avanti e realizzare questa occasione di confronto che non sminuisce affatto la Giornata della Memoria ma che al contrario a nostro avviso la valorizza, poiché partendo da quella che è stata indubbiamente la più grande tragedia dell’età contemporanea per metodi e numeri, arriva ad attualizzarla in un contesto di oppressione che dura da decenni e che ha visto decine e decine di risoluzioni ONU ignorate, sullo sfondo del continuo massacro del popolo palestinese colpevole solo di essere nato in quella terra.

 

Partito marxista-leninista italiano
Comitato provinciale di Firenze
Firenze, 18 gennaio 2024