Le giornaliste e i giornalisti di Dire in lotta contro i licenziamenti e le sospensioni
"Non ci fermeremo, la Dire siamo noi"

L'8 gennaio le giornaliste e i giornalisti dell'Agenzia Dire hanno manifestato con un sit-in di protesta sotto la sede di corso Italia a Roma della redazione centrale della suddetta agenzia contro gli inaccettabili licenziamenti e per fermare le sospensioni illegali.
Questi lavoratori dell'informazione, già in sciopero dal 4 gennaio, si sono visti recapitare dall'amministrazione della società editrice Com.e intorno al 25 dicembre 14 lettere di licenziamento e successivamente il 31 dicembre alle 22 tramite mail Com.e ha comunicato ad altri 17 giornalisti della sede di Roma la sospensione dal lavoro con effetto immediato e senza retribuzione.
Come ha ribadito Alessandra Fabbretti, membro del Cdr di Dire: "Un atto gravissimo e senza alcun precedente e fondamento giuridico. Chiediamo che si riattivi immediatamente un confronto con l’azienda, che faccia un passo indietro su queste decisioni. Ma ci rivolgiamo anche al governo che ha sospeso i contributi all’editoria destinati alla Dire a causa un un procedimento giudiziario in capo alla precedente proprietà, procedimento al quale noi lavoratori ci siamo costituti parte civile”.
Al fianco dei lavoratori è scesa anche Associazione Stampa Romana, Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil del Lazio che in una nota congiunta chiede: “Revoca degli illegittimi licenziamenti e delle infondate sospensioni dei giornalisti, confronto immediato della proprietà con tutti i sindacati per fare chiarezza sulla situazione dell’azienda, iniziative di governo e Parlamento per garantire alla Dire, come a tutte le altre agenzie di stampa nazionali, le risorse indispensabili per mantenere viva una voce essenziale per il pluralismo dell’informazione primaria”.
Alle giornaliste e ai giornalisti di Dire va tutta la solidarietà militante de “Il Bolscevico” e del PMLI. Essi sono stati oggetto di un atto gravissimo, fatto con modalità inaccettabili, che colpisce una delle principali agenzie di stampa che dal 1988, grazie alle sue sedi regionali e a dieci sedi operative, fornisce un'informazione completa e democratica su ampi temi che coinvolgono la politica nazionale e internazionale, ed è diventata negli anni un punto di riferimento per le principali testate nazionali e regionali, per le associazioni, gli enti e anche per le istituzioni. Anche “Il Bolscevico” ha pubblicato articoli mandati alla Redazione centrale dall'Agenzia Dire, l'ultimo dell'aprile 2023 dal titolo “A Gerusalemme la polizia irrompe nella moschea Al-Aqsa con i manganelli: “Palese aggressione”.
Quello all'Agenzia Dire è un colpo durissimo all'informazione se si pensa che l'Agenzia realizza 33 notiziari quotidiani d’informazione: 13 notiziari tematici nazionali e 20 notiziari regionali, che producono 7 giorni su 7, una media di oltre 2.000 lanci multimediali al giorno, 6 newsletter, 7 Tg e Gr tematici. E tanto più grave se si inquadra nel tentativo del governo Meloni di assoggettare la stampa alla sua politica e informazione neofasciste col rilancio della legge-bavaglio imposta con un colpo di mano in parlamento dall'allora neoduce Berlusconi e dalla Lega.

7 febbraio 2024