Basta morti sul lavoro
Altre vite umane sacrificate sull'altare del profitto
Sciopero generale subito

Ancora una volta alcuni lavoratori, usciti questa mattina dalle loro case per recarsi al lavoro, non vi faranno ritorno. Il crollo dei pilastri all’interno del cantiere di via Mariti a Firenze, ha provocato 3 morti, 3 feriti e 2 dispersi. Innanzitutto esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra vicinanza ai parenti delle vittime.
Lo scenario è quello che costantemente fa da sfondo a queste immani tragedie, fatto da appalti e subappalti per ridurre i costi, aggiunti a tagli netti corposi alla formazione dei lavoratori impiegati nei cantieri.
Una strage che, secondo l’INAIL, nel solo 2023 ha raggiunto l’enorme cifra di 1.041 morti sul lavoro, ai quali si aggiungono oltre mezzo milione di infortuni più o meno gravi. In larghissima parte sono coinvolti operai ed operaie, il nostro proletariato sacrificato sull’altare del profitto.
E nulla cambia se siamo di fronte a “piccoli padroni”, o a colossi della produzione o della distribuzione come in questo caso Esselunga, perché il problema centrale rimane la costante e assoluta ricerca del massimo profitto ad ogni costo, dai prezzi di vendita ai cantieri di costruzione dei nuovi spazi commerciali, alle condizioni di sfruttamento alle quali sono costretti i lavoratori e le lavoratrici delle aziende capitalistiche. Non importa se l’obolo sociale da pagare per raggiungere succosi bilanci e sostanziosi dividendi sia il prezzo altissimo delle vite umane, perché queste vite non appartengono alla classe dominante, ma a quella che nonostante produca tutta la ricchezza reale del Paese, non ha alcun potere.
CGIL, CISL e UIL in risposta ai fatti, hanno promosso uno sciopero generale per le ultime due ore di turno odierno; certo è che per scongiurare che il bollettino di guerra delle morti sul lavoro prosegua imperterrito in continua crescita, la mobilitazione odierna non può che essere semplicemente un primo piccolo passo che porti ad una mobilitazione generale e che coinvolga tutti i settori del sindacalismo confederale e di base.
Si vergognino infine Nardella e Giani, che oggi come ogni volta di fronte a fatti di questo tipo versano lacrime di coccodrillo, perchè responsabili anch’essi, così come i partiti che rappresentano, di questo modo di lavorare che favorisce solo le aziende.
 
Partito marxista-leninista italiano
Comitato provinciale di Firenze
Firenze, 16 febbraio 2024