Lettere

La scuola pubblica in mimetica normalizza la guerra
Ancora una volta la scuola pubblica statale indossa la mimetica come dimostrano i Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento, alias Alternanza Scuola Lavoro, che si svolgono presso le Stazioni elicotteri della Marina Militare di Sarzana-La Spezia e Catania-Fontanarossa.
Per avviare i PCTO sono bastate le firme congiunte dei Comandanti delle due basi e dei dirigenti scolastici degli Istituti partecipanti. "Si tratta - così lo definisce lo Stato maggiore della Marina - di un nuovo percorso di orientamento e formazione che coinvolge circa settanta studenti per ciascuna base. I percorsi di orientamento nel nuovo ambiente professionale sono stati ideati, in maniera congiunta, dal personale specialista delle Forze Aeree e dai professori tutor dei rispettivi Istituti scolastici, con lo scopo di ampliare le conoscenze acquisite in classe e di facilitare l’orientamento nel mondo del lavoro”.
Quindi, oltre ad una scuola sempre più aziendalizzata, che plasma il mondo studentesco allo sfruttamento schiavista del lavoro e alla precarietà lavorativa, c'è anche una scuola sempre più militarizzata, una militarizzazione costante che va oltre i PCTO. Infatti, tutto questo si traduce con la normalizzazione della guerra, con la normalizzazione della militarizzazione dei territori, con le spese militari senza limiti, con i disegni guerrafondai del governo Meloni che investono in pieno le nuove generazioni. Come USB, ancora una volta ricordiamo a dirigenti scolastici e docenti che la scuola pubblica statale deve continuare ad essere un luogo di confronto, di collaborazione, di solidarietà e di pace.
Diciamo no ai PCTO, no alla normalizzazione della guerra e no alla militarizzazione della nostra terra.
USB Scuola Catania
 

Fiat, Fca ed oggi Stellantis, 40 anni di farsa industriale
"Altro che chiedere ancora finanziamenti pubblici a perdere per smantellare la residuale produzione dell'auto in Italia pretendendo addirittura di mobilitare all'uopo i lavoratori con le trasversali complicità sindacali, politiche ed istituzionali", dichiara Mara Malavenda per l'esecutivo nazionale del sindacato di base "se Fiat, oggi Stellantis, ben 28 anni fa, nel 1996, non avesse dissipato 333 miliardi di lire di finanziamento pubblico incontrollato ed avesse avviato una seria - e non farsesca - produzione di auto elettriche oggi sarebbe l'avanguardia tecnologica mondiale del settore e non, invece, il fanalino di coda a rischio chiusura". "Dopo 40 anni di farsa industriale in danno sociale l'azienda deve restituire i finanziamenti pubblici ricevuti per finti piani industriali e risarcire i lavoratori".
Slai cobas/Stellantis Coordinamento provinciale di Napoli
15 febbraio 2024

21 febbraio 2024