Importante iniziativa internazionale di Associazioni palestinesi,tra cui API,e sindacati di base
A Milano sfilano a n 50 Mila per la libertà della Palestina e contro eccidio del popolo palestinese
Grande combattività dei manifestanti palestinesi,arabi e italiani. L'Associazione dei palestinesi in Italia invita la delegazione lombarda del PMLI a esporre il manifesto del Partito dietro il proprio striscione.

Redazione di Milano
In 50mila il 24 febbraio sono arrivati a Milano da tutta Italia per partecipare al corteo nazionale in appoggio alla Resistenza palestinese e contro le guerre coloniali e imperialiste, che ha sfilato - nonostante la pioggia - per un lungo percorso da Piazzale Loreto a Piazza Castello, e al quale hanno partecipato sindacati di base (CUB, USB, SI Cobas che il giorno precedente hanno proclamato uno sciopero generale politico contro il criminale appoggio del governo italiano ai fautori nazisionisti del genocidio in Palestina), delegazioni di lavoratori in lotta come gli operai ex-GKN (col loro storico striscione “Insorgiamo”) e i disoccupati napoletani del Movimento di lotta “7 Novembre”, le organizzazioni studentesche Cambiare Rotta e OSA, centri sociali (tra i quali il “Vittoria” e il “Cantiere”) e tanti appartenenti alle comunità palestinesi e di altre comunità arabe organizzati da un gruppo di associazioni di palestinesi in Italia, con alla testa l’Associazione dei Palestinesi in Italia (API). Tra i partiti politici c’erano il PMLI, il PRC, CARC, PaP e PC.
La manifestazione si svolge 140 giorni dopo l’inizio dell’offensiva “Diluvio Al-Aqsa” contro l’aggressore e invasore nazisionista israeliano che da allora ha incessantemente bombardato a tappeto la Striscia di Gaza, uccidendo circa 30mila civili e ferendone quasi 70mila.
Partito sulle note dell’inno nazionale palestinese “Fida'i” con alla testa lo striscione bianco con scritto in rosso “Con la resistenza palestinese blocchiamo le guerre coloniali e imperialiste” dietro al quale si stendeva una selva di bandiere palestinesi sopra le teste di manifestanti di diverse età e nazionalità (non solo italiana e arabe, ma anche africane, sudamericane e asiatiche a testimoniare la solidarietà internazionalista dei migranti appartenenti a tutti i popoli oppressi dall’imperialismo) che esprimevano lo stesso spirito combattivo: dalle tante ragazze e ragazzi, fino a famiglie con bambini e donne e uomini più anziani si alzavano unanimi le loro voci nel lancio di slogan inneggianti alla Resistenza palestinese, contro la criminale entità sionista d’Israele per la liberazione di Gaza e di tutta la Palestina: “From the River to the Sea, Palestine will be free!” (“Dal Fiume [Giordano] al Mare [Mediterraneo], la Palestina sarà libera”), “Free, free Palestine” (“Palestina libera”), “Israele via via, Palestina terra mia”, “Israele fascista, Stato terrorista”, “Ci siamo rotti, dei media corrotti”, “Questo governo non ci rappresenta, noi restiamo con la Resistenza”, “Se non cambierà, Intifada pure qua”, “I popoli in rivolta scrivono la storia, Intifada fino alla vittoria”. Gli stessi contenuti erano espressi su cartelli scritti a mano sui quali si leggeva anche “Stop al genocidio” e “Cessate il fuoco subito”.
La censura della RAI e della stampa filo-sionista, la repressione del dissenso nelle piazze italiane predisposta del governo neofascista Meloni per mettere a tacere ogni condanna del genocidio a Gaza, specialmente i recenti fatti di Pisa, con le violente e gratuite manganellate da parte della polizia di Piantedosi su studenti giovanissimi: sono questi tra i principali argomenti di denuncia espressi dagli organizzatori - nei comizi sul palco mobile - che hanno ribadito che tutto ciò con fermerà la determinazione nel rompere la vergognosa congiura del silenzio sul genocidio in atto in Palestina.
Letteralmente andato a ruba il volantino diffuso in centinaia di copie dai compagni della Cellula “Mao” di Milano del PMLI che mostrava l’apprezzato fotomontaggio che raffigura il nuovo Hitler Netanyahu con sotto il titolo “L'Unione africana appoggia l'accusa di genocido dei palestinesi commesso dai nazisionisti” affiancato al QR code che collega al relativo articolo de “Il Bolscevico” con al disotto altri quattro QR code che portano ad approfondimenti fondamentali sulla questione palestinese tra i quali quello che tratta l’attuale necessità di costituire un solo Stato di Palestina a maggioranza e guida autoctona arabo-palestinese con cui conviva la minoranza allogena ebraica. Questo concetto era ben sintetizzato dal manifesto portato su cartello e riprodotto nei “corpetti”: “Palestina libera! Uno Stato, due popoli!”.
Il cartello è stato apprezzatissimo e superfotografato dai manifestanti - alcuni dei quali hanno voluto impugnarlo e alzarlo posando per delle foto coi nostri compagni - suscitando entusiasmo anche tra gli organizzatori dell’API che hanno voluto sfilasse - assieme a tutta la delegazione del PMLI - appena dietro ai loro striscioni.
Apprezzati anche gli slogan lanciati dai marxisti-leninisti: “Netanyahu e Meloni, dei popoli assassini, siete i nuovi Hitler e Mussolini”, “Lo Stato sionista va cancellato, Palestina libera, due popoli, uno Stato!”, “Netanyahu criminale, per genocidio da condannare!”.
Fischi all’indirizzo del Pirellone, sede del Consiglio regionale, dove per iniziativa del governatore fascioleghista Attilio Fontana e del presidente del suddetto Consiglio, il FdI Federico Romani, è stata issata al quarto pennone la bandiera israeliana a fianco delle tre bandiere istituzionali. Lungo il corteo sono state portate le sagome del führer nazisionista Netanyahu, della ducessa Meloni e del suo vicario fascioleghista Salvini coperte da impronte di mani insanguinate.
Rilanciato il boicottaggio delle multinazionali che sostengono lo Stato sionista d’Israele e il suo esercito e auspicate iniziative dei portuali italiani per impedire l’invio di armi a quella criminale entità coloniale e genocida.
“Oggi Milano è di nuovo palestinese”, hanno detto gli organizzatori ai comizi finali, spiegando di essere scesi in piazza per “dire che il popolo palestinese esiste e resiste” sottolineando: “ci dicono che noi palestinesi non siamo in grado di decidere il nostro futuro, ci impongono soluzioni che noi non accettiamo, noi invece rivendichiamo il nostro diritto all’autodeterminazione. Noi palestinesi stiamo insegnando a tutto il mondo cosa vuol dire essere un popolo libero e non accettiamo da nessuna parte che qualcuno ci imponga delle soluzioni, né in Palestina né qui in Italia, che perpetuino all’infinito la nostra oppressione e subordinazione al criminale Stato sionista razzista, segregazionista e genocida”.
E in risposta dalla piazza si è alzato in coro il grido “Israìl bàraa bàraa! Falastìn hàrat hàrat!” (“Fuori Israele! Palestina libera!”).
Col popolo palestinese e con Hamas che guida la sua Resistenza!
Palestina libera! Uno Stato due popoli!

28 febbraio 2024