Lettere

Voglio riavvicinarmi al PMLI
Compagni,
mi auguro di potermi riavvicinare al Partito dopo che in questi anni ho dovuto seguire la salute di mia moglie gravemente cardiopatica ricoverata da mesi in una clinica riabilitativa per farla sopravvivere. Essendo un operaio in pensione non ho potuto farla curare adeguatamente, ma a breve lascerà il ricovero. Posso solo sperare che migliori un pochino.
Vorrei riavvicinarmi al Partito poiché viviamo con un governo neofascista a i diritti (quei pochi diritti conquistati da anni di lotte) piano piano chi ci governa asservito ai capitalisti vuole limitare o peggio, eliminare le poche conquiste ottenute.
Spero mi accetterete.
Antonio - provincia di Milano

Amo moltissimo le compagne e i compagni del PMLI
W l’8 Marzo!
Auguri alle compagne e ai compagni del PMLI che amo moltissimo.
Giancarlo - Padova

D’accordo con l’Editoriale di Monica Martenghi sull’8 Marzo
Purtroppo il capitalismo affligge anche le donne. Sono d’accordo con l’Editoriale per Il Bolscevico di Monica Martenghi intitolato “Vivere l’8 Marzo come una battaglia contro lo sfruttamento, l’oppressione e la violenza sulle donne, per il socialismo”.
Diffonderò il volantino-manifesto del PMLI sull’8 Marzo.
Chriso - Piemonte

W l’8 Marzo antifascista
W l’8 Marzo antifascista!
Antonio Banchi, PRC - Borgo San Lorenzo (Firenze)


Giovani donne continuano ad affrontare ostacoli enormi, anche nell’accesso al lavoro
Nel 2022 la retribuzione lorda media annua dei giovani (15-34 anni) lavoratori dipendenti del settore privato ammonta a 15.616 euro, pari al 68,4% della retribuzione media del totale dei lavoratori del settore (22.839 euro), con un differenziale di 7 mila euro. A fronte di una retribuzione media di 17.436 euro per la componete maschile (15-34 anni), quella femminile scende a 13.233 euro annui, con un differenziale di oltre 4 mila euro, peraltro in crescita di 188 euro rispetto al 2018, in netta controtendenza rispetto ad una prospettiva di parità.
Il linguaggio usato negli annunci di lavoro spesso sembra indicare una preferenza di genere, declinando soltanto al maschile la mansione ricercata, perpetuando stereotipi obsoleti.
I giovani di oggi, nel 2050, si troveranno a fronteggiare un'età di pensionamento che si aggira attorno ai 73,6 anni. A quell'età, l'importo della pensione previsto ammonterà in media a 1.561 euro lordi al mese, che si traduce in 1.093 euro al netto delle imposte. Il dato aggregato nasconde un divario significativo: solo 1.041 euro per le donne, contro i 1.134 euro per gli uomini.
Maria Cristina Pisani, presidente del Consiglio nazionale dei Giovani - Roma
 

Mobilitiamoci per lo “Stop al nuovo codice della strage” voluta dal ministro Salvini
Firenze e le associazioni che animano la campagna Firenze30 (www.firenze30.it) si mobilita, insieme a tante altre città in Italia, per fermare la revisione del Codice della Strada proposta dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che sarà discussa nei prossimi giorni in Parlamento e ribadire “Stop al Nuovo Codice della Strage".
3.159 sono le persone morte in collisioni sulle strade nel 2022, con un aumento del 9% rispetto al 2021 e solo una leggera diminuzione rispetto al 2019. 223.475 sono stati i feriti. Il 73% delle collisioni avviene in ambito urbano. L’assenza di sicurezza stradale è la prima causa di morte per le e i giovani sotto i trent'anni. Una situazione, quella italiana, che è un’anomalia in Europa: se in Gran Bretagna i morti in strada per milione di abitanti sono 26, in Germania 34, in Spagna 36, in Italia siamo a 53 (Fonte: Commissione Europea 2022), dato in crescita rispetto all’anno precedente.
Le principali cause di morte sono (secondo l’Istat) l’eccesso di velocità, la guida distratta e la mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti. Queste cause non vengono prese in considerazione dalla riforma del Codice della Strada voluta dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
La riforma viene proposta "per salvare vite in strada", ma in realtà favorisce la strage quotidiana. Infatti, limita pesantemente l’autonomia di azione delle amministrazioni comunali, attacca e depotenzia ZTL, aree pedonali, sosta regolamentata, controlli elettronici e mobilità ciclistica. Misure che ci allontanano dagli obiettivi del Piano Sicurezza Stradale 2030.
La richiesta è una: città vivibili e strade sicure, la sicurezza stradale ha un’altra direzione, anche per Firenze.
Serve un approccio scientifico e a tutto tondo: agendo sulla moderazione della velocità, con appropriati limiti di velocità, controlli e ridisegno dello spazio pubblico. Occorre realizzare interventi normativi a favore della mobilità attiva e del potenziamento del trasporto pubblico, e agevolare percorsi verso le città 30.
Legambiente - Firenze

13 marzo 2024