Contro l’annuncio di 300 licenziamenti da parte dei padroni
Gli operai “Prysmian Fos” occupano la stazione di Battipaglia
No ai licenziamenti alla Stellantis di Pomigliano e Mirafiori

Redazione di Napoli
Nella Giornata internazionale delle donne sono scesi in piazza combattivi gli operai della “Prysmian Fos” per scongiurare la chiusura della fabbrica e il licenziamento in tronco di ben 300 tra operaie e operai, senza considerare i gravi danni all’indotto nella provincia di Salerno.
Nella mattinata dell’8 Marzo infatti, i lavoratori della Fos, un’eccellenza europea nella produzione di fibra ottica di altissima qualità e strategica per l’Italia, sono scesi in piazza presidiando la stazione di Battipaglia per protestare contro la decisione dei padroni dell’azienda, ma anche puntando il dito contro le istituzioni nazionali, il governo neofascista Meloni, e locali, il sindaco Cecilia Francese, in carica dal 2016, incapaci di far fronte a una situazione che va avanti da diverso tempo. Dopo l’importante iniziativa, i sindacati confederali hanno proclamato lo sciopero per lunedì 18 marzo per scongiurare non solo i licenziamenti, ma per respingere il piano d’accordo che prevede prepensionamenti e trasferimenti in altre città italiane degli operai.
Continua la lotta degli operai dell’ex Fiat “Stellantis” di Pomigliano D’Arco (Napoli) contro i ricatti padronali che vanno dalla pessima sicurezza aziendale spesso denunciata dai sindacati fino alla minaccia di licenziamenti in massa delle lavoratrici e dei lavoratori del settore metalmeccanico-auto.
La visita dell’amministratore delegato Carlos Tavares era coincisa con la sua dichiarazione sul rischio di perdere 4.500 posti di lavoro soprattutto per le fabbriche storiche di Mirafiori e Pomigliano se il governo neofascista Meloni non fosse intervenuto con denaro pubblico: in sostanza, in assenza di incentivi per il mercato delle vetture elettriche, scatterebbero le migliaia di licenziamenti. Quindi il ricatto: se non arrivano gli incentivi, la Stellantis passerà in Serbia la sua produzione relativa alle auto elettriche.
“A noi il braccio di ferro tra Governo e azienda interessa poco - spiega il delegato Fiom Cgil Pomigliano Stellantis Sebastiano D’Onofrio - a noi interessa sapere qual è la politica industriale di questo Paese prima che sia troppo tardi, non è a rischio solo il posto di lavoro solo dei 4.500 operai, ma anche quello dei lavoratori delle circa 5.000 aziende che fanno parte dell’indotto”. Una perdita totale di quasi 10mila posti di lavoro che darebbe un grave colpo all'occupazione in Campania nell’incapacità dell’esecutivo neofascista e nelle giunte locali in camicia nera.
Lo scorso 22 febbraio, inoltre, un operaio manutentore, Domenico Fatigati 52enne di Acerra, è morto nello stabilimento Stellantis di Pratola Serra, comune a pochi chilometri da Avellino. L’uomo, che lavorava in una ditta esterna di Foggia è rimasto incastrato in un macchinario mentre effettuava una manutenzione. La Procura di Avellino ha aperto un’inchiesta per verificare la possibilità del reato di omicidio colposo. Alla famiglia Fatigati giungano le condoglianze dei marxisti-leninisti.

13 marzo 2024