In Puglia, Giunta Emiliano
Indagata Maurodinoia assessora PD
È accusata di voto di scambio politico mafioso
 
Bufera sulla giunta regionale di Michele Emiliano in Puglia. L'assessora regionale ai trasporti, Anita Maurodinoia del PD, è indagata per voto di scambio politico-mafioso. Il suo nome era già comparso nell'inchiesta della Procura di Bari del 2019 che decapitò il clan della Sacra Corona Unita (temibile mafia pugliese, nata da una costola della 'ndrangheta) Parisi-Palermiti.
La Maurodinoia e il marito, secondo gli inquirenti, si sono incontrati più volte con con il nipote del boss Savinuccio Parisi, Tommaso Lovreglio. “Dei rapporti tra la coppia e Tommaso Lovreglio nonché Battista, cognato del capoclan ed esponente di vertice del sodalizio, sono emerse evidenze nel corso dell’indagine e quella fra i tre è più di una semplice conoscenza”, hanno affermato dalla Squadra mobile in una nota inviata alla Dda di Bari .
Maurodinoia, meglio conosciuta come “lady preferenze”, è anche citata in alcune intercettazioni, sempre di Lovreglio e di altri due coinvolti nell’inchiesta, Michele Nacci e Giacomo Olivieri, ex consigliere regionale fora in carcere. Mentre parla con Nacci, Olivieri dice: “Non riusciremo mai a competere con quelli” perché la Maurodinoia “è scientifica”. Lovreglio sempre parlando dell’assessora ha detto al telefono: “Comunque la Maurodinoia ha preso seimila e quattrocento voti… lo sai quanto stavano dando? Cinquanta settanta a persona… a voto… e come fai a batterli?”.
Quindi voti pagati da lei e dal clan per l'elezione prima al comune di Bari nel 2019, quindi al consiglio regionale con il PD e con Emiliano, per poi diventare assessora ai lavori pubblici, la poltrona principale per la spartizione dei fondi del PNRR su base regionale.
Inquietante il no del gip all'uso delle intercettazioni telefoniche della Maurodinoia nell'inchiesta in corso, frutto amaro del ''nuovo corso'' della giustizia neofascista e delle scelte del ministro Nordio. Ma ancora più inquietante il silenzio del governatore Emiliano, ex magistrato, il quale di fronte a un'accusa così grave avrebbe dovuto almeno pretendere le immediate dimissioni della Maurodinoia, invece se la tiene stretta, gli servono forse i voti del clan in questione in funzione delle europee o nel caso di una sua ricandidatura a governatore ove fosse superata la norma che prevede solo due mandati consecutivi?
Certo che l'ombra della Sacra Corona Unita si allarga sui vertici della martoriata regione Puglia e anche questa indagine è la conferma del carattere borghese, neofascista, filomafioso e irriformabile delle istituzioni locali e nazionali del regime capitalista neofascista imperante.
Per noi marxisti-leninisti il governatore Emiliano si deve dimettere, così da determinare la caduta di tutta la giunta e lo scioglimento del consiglio regionale anche perché il suo fallimento amministrativo, il suo finto antifascismo e il suo sbracamento a destra e in odor di mafia è ormai diventato palese e insopportabile per le martoriate masse pugliesi, altro che terzo mandato.
Maurodinoia ed Emiliano dimettetevi! Siete la vergogna dei pugliesi!

13 marzo 2024