Davanti all'ambasciata israeliana
Il pilota americano Bushnell si dà fuoco urlando “Free Palestine”
Hamas: L'amministrazione Biden ha la piena responsabilità della morte “dell'eroico pilota”. Il Fplp: L'atto del soldato americano è il messaggio più grande diretto all'amministrazione americana, coinvolta nei crimini di guerra a Gaza

Lo scorso 25 febbraio attorno alle 13 ora locale a Washington, di fronte all'ambasciata israeliana, il venticinquenne militare dell'aeronautica statunitense Aaron Bushnell si è dato fuoco per protesta contro i governi degli Stati Uniti e di Israele urlando “Free Palestine”.
Prima di compiere il gesto estremo il giovane si è filmato mentre si dirigeva a piedi verso l’ambasciata, esprimendo pochi ma chiarissimi concetti. Le sue parole sono state: “non sarò più complice del genocidio “, “sto per intraprendere un atto di protesta estremo, ma, rispetto a quello che le persone hanno vissuto in Palestina per mano dei loro colonizzatori, non è affatto estremo ”, e infine “questo è ciò che la nostra classe dirigente ha deciso sarà normale ”.
Bushnell è stato subito soccorso, portato d’urgenza in ospedale ma dopo poche ore è morto a causa delle gravissime ustioni.
Anche se la stampa reazionaria ha messo in dubbio la sua sanità mentale, Bushnell, che era laureato in ingegneria informatica, era un ragazzo intelligente, sensibile e politicamente lucidissimo, come dimostra un post su Facebook scritto la mattina prima di recarsi all'ambasciata israeliana: “molti di noi amano chiedersi: 'cosa farei se fossi vivo durante la schiavitù o nel Sud delle Jim Crow [le leggi segregazioniste contro i neri degli Stati meridionali degli USA] o durante l'apartheid?', 'cosa farei se il mio paese stesse commettendo un genocidio?' La risposta è: 'lo stai facendo. Proprio ora'
Mentre il governo degli Stati Uniti appoggia il regime sionista e i suoi crimini inenarrabili, questo ragazzo ha scelto di protestare platealmente e in modo estremo – indossando la divisa così da fare apparire inequivocabile chi stava lanciando il messaggio e a chi esso era rivolto - contro l'imperialismo criminale di entrambi i Paesi, responsabile di decine di migliaia di morti.
Il suo messaggio è rivolto al governo degli Usa e al suo presidente che hanno messo il veto all’Onu per un cessate i fuoco, hanno negato sempre l’evidenza del plausibile genocidio del quale la Corte dell’Aja ha accusato Israele, hanno sospeso gli aiuti all’Unrwa che soccorre i palestinesi da 75 anni e hanno avviato, con la complicità anche del governo Meloni che si è prestato al gioco una nuova guerra in Yemen, facendo finta di non comprendere che quel conflitto è nato solo ed esclusivamente per reazione alla strage in corso a Gaza.
Oltre ai chiari significati politici, sopra evidenziati, il gesto estremo di Aaron Bushnell è anche un chiaro sintomo che parti crescenti delle forze armate Usa sono contrarie alle politiche di guerra e sterminio che gli imperialisti conducono in giro nel mondo e in particolare sono contrarie al sostegno ai crimini che i sionisti stanno commettendo in Palestina: di fronte al sacrificio di un martire cosciente e lucido come lui è certo che altre decine di migliaia di militari statunitensi soffrono lo stesso disagio, anche se non viene manifestato nella forma estrema attuata da Bushnell.
Negli Stati Uniti sono state molte le iniziative di commemorazione del giovane, a cominciare da quella svoltasi nella piccola città di Orleans, nel Massachusetts, dove era nato, e anche la politica degli Stati Uniti ha fatto sentire la propria voce. Il senatore Bernie Sanders ha così commentato la vicenda: “è ovviamente una terribile tragedia, ma penso che parli della profondità della disperazione che così tante persone provano ora per l'orribile disastro umanitario che si sta verificando a Gaza, e condivido quelle preoccupazioni profonde ”.
La commozione per l'eroico gesto ha raggiunto tutto il mondo, anche la Palestina, dove Hamas e il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina hanno diffuso comunicati di solidarietà alla famiglia di Aaron Bushnell.
Noi del Movimento di Resistenza Islamica (Hamas) – si legge nel comunicato di questa organizzazione - esprimiamo le nostre più sentite condoglianze e la nostra piena solidarietà alla famiglia e agli amici del pilota americano Aaron Bushnell, il cui nome è stato immortalato come difensore dei valori umani e l’oppressione del popolo palestinese che soffre a causa dell’amministrazione americana e delle sue politiche ingiuste ”. “L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Biden – prosegue il comunicato - ha la piena responsabilità della morte del pilota dell’esercito americano Aaron Bushnell a causa della sua politica che ha sostenuto l’entità sionista nazista nella sua guerra di sterminio contro il nostro popolo palestinese, poiché ha dato la vita per far luce sui massacri sionisti e sulla pulizia etnica contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza ”. “Il tragico evento che è costato la vita al pilota Bushnell – conclude il messaggio di Hamas - è l’espressione del crescente stato di rabbia del popolo americano che rifiuta la politica del proprio Paese, la quale contribuisce all’uccisione e allo sterminio del nostro popolo ”.
Nella nota del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina si legge: “il Fronte esprime piena solidarietà sia alla famiglia del soldato sia a tutti i compagni americani che hanno preso la posizione politica, alla quale rendiamo onore, di esercitare pressione e di lottare senza tregua per fermare il genocidio nella Striscia. L’atto di un soldato americano che sacrifica la sua vita per attirare l’attenzione del popolo americano e del mondo sulla condizione del popolo palestinese, nonostante la sua tragicità e il grande dolore che comporta, è il sacrificio ed è la medaglia del più alto grado, è il messaggio più grande che sia possibile dirigere all’amministrazione americana, che è coinvolta nei crimini di guerra a Gaza ”.
Al pari di Hamas e del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e di tutti coloro che nel mondo si oppongono al genocidio del popolo palestinese, il PMLI esprime a sua volta le proprie sentite condoglianze ai familiari di Aaron, un ragazzo del quale essi devono sentirsi orgogliosi.

13 marzo 2024