Firenze
Partecipato e combattivo corteo. Le studentesse e le giovanissime protagoniste
Apprezzata e superfotografata presenza del PMLI

Redazione di Firenze
Un'intensa giornata di lotta quella dell'8 Marzo a Firenze.
Partita già dalla mattina al liceo Machiavelli Capponi dove studentesse e studenti a centinaia hanno scioperato dalle lezioni, dislocandosi nei corridoi e formando nel cortile interno una “passeggiata rumorosa” contro il mancato rispetto degli accordi di fine occupazione. Alla dirigenza scolastica contestano di non aver mosso un dito per attivare progetti su educazione sessuo-affettiva per ogni classe e indirizzo come promesso agli studenti dopo l'occupazione dell'Istituto.
Ma è anche la “rabbia che oggi ci ha portato a gridare che dobbiamo scioperare, nel luogo in cui più ci siamo sentiti non ascoltati - spiegano le studentesse in una nota - È la rabbia che sentiamo di fronte al genocidio in Palestina, di fronte alle molestie, di fronte ai continui femminicidi”.
Dopo la “passeggiata” studentesse e studenti si sono riuniti in cortile per fare dei laboratori autogestiti sul consenso, sul patriarcato e l’intersezionalità della lotta transfemminista. Individuando atteggiamenti di certi professori tesi a umiliare le ragazze e i ragazzi come atteggiamenti patriarcali e machisti.
Nell'ambito della mobilitazione sono stati attaccati per tutta la scuola cartelli in solidarietà al popolo palestinese e contro una scuola patriarcale. Le studentesse si sono riprese il bagno misto che, nonostante l'80% di studentesse e di studenti avesse espresso la volontà di avere, ancora non era presente.
Nel pomeriggio la storica piazza centrale SS. Annunziata, rinominata piazza Non Una di Meno, si è riempita di giovanissime, giovani e donne. Tantissime studentesse, tanti studenti, alcuni quadri sindacali. Vi erano lavoratori e lavoratrici del settore bancario, dell'IKEA, delle COOP ma tutte partecipanti a carattere individuale senza striscioni delle relative aziende.
Prima dell'atteso corteo si è tenuto un microfono aperto dove varie attiviste del movimento hanno rivendicato i diritti per le donne, le persone LGBT*QIA+. Negli interventi sono state condannate le discriminazioni di sesso, di razza, di genere e il patriarcato. Contro la violenza sulle donne e per il diritto all'aborto e la parità salariale tra uomo e donna. Tante le bandiere palestinesi, scandito più volte “Palestina libera” anche durante il corteo.
Il partecipato e combattivo corteo ha attraversato le vie centrali nonostante la pioggia incessante e copiosa, soffermandosi in vari punti simbolici, prima in piazza San Marco davanti al rettorato, lanciando slogan contro i manganelli delle “forze dell'ordine” di Piantedosi verso gli studenti di pochi giorni prima nelle manifestazioni pro Palestina di Pisa e Firenze. Un'altra fermata è stata davanti al Consiglio regionale per rivendicare il diritto d'aborto e contro i manifesti di ProVita apparsi nella sala di attesa nell'ambulatorio di accettazione per la 194 al CTO. Anche davanti a MacDondald's: denunciando così le aziende complici del massacro israeliano in Palestina. E poi accanto alla stazione centrale davanti alla sede di Confindustria per ricordare i morti sul lavoro e soprattutto la strage di operai nel cantiere Esselunga a Rifredi.
Il PMLI era presente con una corposa delegazione diretta dal compagno Enrico Chiavacci, Segretario del Comitato provinciale di Firenze, di militanti e simpatizzati provenienti da Firenze, Scandicci, Sesto Fiorentino, Fiesole, Vicchio e Rufina, e ha visto la partecipazione delle compagne Carla e Teresa, due cofondatrici del PMLI. Il Partito ha rilanciato la linea storica e di classe dell'emancipazione delle donne tramite i cartelli con su il manifesto riportante la parola d'ordine dell'Editoriale per Il Bolscevico della compagna Monica Martenghi, Responsabile della Commissione donne del CC del PMLI, riportato anche in forma di locandine nei “corpetti” indossati dalle compagne e dai compagni e diffondendo centinaia di copie del volantino riportante estratti di suddetto Editoriale.
I cartelli del PMLI sono stati super fotografati dalle partecipanti, addirittura un gruppo di studenti asiatici ha voluto fotografarli coi compagni schierati con il pugno chiuso.
Una donna che si è dichiarata ex femminista degli anni '70 si è avvicinata alle compagne visibilmente commossa nel vedere il PMLI in azione: “Mi avete fatto ricordare i miei trascorsi militanti”, ha affermato. “Ho partecipato alle grandi manifestazioni per il diritto al divorzio e all'aborto, e me ne ero dimenticata, ma nel vedervi mi si è riempito il cuore di emozione”. Ci ha saluto prendendo con entusiasmo il volantino ripromettendosi di scriverci per raccontare la sua esperienza passata per ricostruire la “memoria storica”.
Unico neo negativo quando i compagni hanno dovuto “abbuiare” il simbolo del PMLI su richiesta delle organizzatrici di NUDM-Firenze, è stato un compromesso “più che accettabile” a detta di queste ultime che erano partite con l'intento di non farli esporre del tutto e dopo che le compagne facevano notare che non avevamo portato le bandiere del Partito come da espressa volontà del movimento.
Vorremmo sapere qual è la differenza di linea di NUDM-Firenze rispetto ad altri nodi territoriali di NUDM come per esempio Milano e Catania dove il PMLI ha potuto sfilare come parte integrante dei cortei, innalzando con fierezza rivoluzionaria i cartelli senza coprire la falce e martello e l'effige di Mao.
Sarebbe stato effettivamente più bello e utile vedere in piazza un fronte unito contro il patriarcato, la violenza sulle donne e sulle persone LGBT*QIA+, e per i diritti, contro ogni discriminazione nel lavoro, nello studio, contro il genocidio palestinese compiuto dai nazisionisti, contro il governo neofascista Meloni una piazza tutta colorata oltre che dalle bandiere fucsia di NUDM anche dei partiti e dei vari movimenti che hanno le stesse rivendicazioni.
Comunque, la delegazione del PMLI ha fatto la sua parte per divulgare la linea storica e di classe dell'emancipazione della donna fiduciosa che la semina prima o poi darà dei frutti preziosi nelle vesti di nuove giovani militanti e simpatizzanti che abbracceranno la causa del socialismo e del potere politico al proletariato.

13 marzo 2024