Comunicato del Circolo Affratellamento di Ricorboli (Firenze)
Il ministro della Cultura Sangiuliano deve dimettersi per le frasi sul filosofo del fascismo Gentile

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Un folto gruppo di cittadini riunito in assemblea, tenuta presso il Circolo Affratellamento di Firenze il giorno 19 marzo, ha potuto prendere visione e leggere la citazione di Gentile tratta dal suo articolo-appello intitolato “Ricostruire”, pubblicato dal Corriere della Sera in data 28.12.1943, che recita testualmente: “Quindi la funzione essenziale della cultura che è arte, scienza e genio, ma è tradizione; e come coscienza profonda di questa, unità fondamentale comune, bisogno di concordia degli animi, rinvio di tutto quello che può dividere, cessazione delle lotte, tranne quella vitale contro i sobillatori, i traditori, venduti o in buona fede, ma sadisticamente ebbri di sterminio”.
Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corpo di una frase a pag. 36 del libro scritto a quattro mani con Vittorio Feltri, “Una repubblica senza patria”, commenta testualmente: “Nel momento delle più profonde lacerazioni, nella fase più cruenta del conflitto che aveva spaccato in due l’Italia, Gentile in nome della cultura si era appellato a un “bisogno di concordia degli animi, rinvio di tutto quello che può dividere, cessazione delle lotte” (punto). Lo fa in nome di un unitario spirito della nazione. E’ un atteggiamento coerente con la storia di Gentile, che da potente del regime ha difeso oppositori, ha strappato intellettuali antifascisti al carcere, ha protetto e aiutato nell’espatrio persone di religione ebraica”.
Come facilmente comprensibile il significato della frase di Gentile viene capovolto, dalla prima parte sul “… bisogno di concordia degli animi…” poi sparisce il “tranne quella vitale contro i sobillatori, i traditori, venduti o in buona fede, ma sadisticamente ebbri di sterminio”.
E chi sarebbero “i sobillatori, i traditori, venduti o in buona fede, ma sadisticamente ebbri di sterminio”? Naturalmente i Partigiani che animarono la guerra di Resistenza, che fossero antifascisti convinti o ragazzi renitenti alla leva della repubblichina di Salò, donne combattenti o staffette, i contadini che sfamavano le formazioni partigiane, i cittadini che informavano la Resistenza e ospitavano e nascondevano i combattenti, i gappisti che agivano nelle città. Insomma tutto quel movimento di riscatto del nostro Paese che porterà alla Repubblica e alla Costituzione antifascista. Sì antifascista.
E in tutto questo dov’è il Gentile pacificatore che il Sangiuliano ci darebbe ad intendere? Qui non è in discussione la statura filosofica di Gentile né, tantomeno, riaprire la polemica sulla sua uccisione bensì se può un ministro della Repubblica che ha giurato sulla Costituzione, articolo 54 compreso, continuare ad assolvere le sue alte funzioni dopo questa sua esibizione di storico. Come dimostrato non siamo di fronte ad un atto da minimizzare bensì di fronte ad un atto violento di modificare la storia con metodo omissivo sui documenti: la storia è e rimane quella.
Pertanto l’assemblea sollecita la cittadinanza a prendere cognizione e posizione e le Forze politiche ad intraprendere ogni possibile iniziativa che possa portare alla decadenza di Sangiuliano dalle sua funzioni di ministro della Repubblica.

27 marzo 2024