Pareri di membri non di Partito sull'Editoriale di Scuderi “La via maestra per cambiare l'Italia”
D'accordo con Scuderi: le masse popolari e la classe operaia devono liberarsi da ogni illusione legata alla Costituzione borghese del 1948

di Giordano - provincia di Cosenza
Con grande piacere e attenzione ho letto il rosso Editoriale del Maestro, cofondatore e Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, nel 47° Anniversario della Fondazione del Partito del proletariato, della vittoria e del socialismo.
Il compagno Scuderi si sofferma sulla necessità per le masse popolari e innanzitutto per la classe operaia di liberarsi da ogni illusione legata alla Costituzione borghese del 1948.
Vero cavallo di battaglia di tutti i riformisti e dei falsi comunisti, la Costituzione borghese in questione non può essere in alcun modo la stella polare capace di guidare le masse verso il cambiamento, l'unico possibile, cioè il socialismo. Come tutte le costituzioni essa presuppone la dittatura di una classe sulle altre, in questo caso della borghesia, garantendogli così il dominio economico, politico, militare, istituzionale e culturale. Peraltro, frutto di un compromesso tra il proletariato e la borghesia (ma sfavorevole al primo e favorevole alla seconda) la Costituzione del 1948 non esiste più, essendo stata controriformata da destra, di fatto e di diritto, consentendo l'avvento sciagurato della seconda repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista, parte integrante dell'infame e antipopolare Ue imperialista (che per noi marxisti-leninisti è irriformabile e va distrutta, cominciando a tirarne fuori il nostro Paese), con tanto di neofascisti al governo che lavorano per completare i piani per l'instaurazione della terza repubblica con l'introduzione del "premierato" (definito non a caso "la madre di tutte le riforme").
In effetti con l'avvento della Costituzione del 1948 fino ai giorni nostri nessuno dei problemi atavici del popolo italiano sono stati risolti, dal lavoro, alla plurisecolare Questione meridionale (per noi la vera questione nazionale), le mafie, la questione femminile e così via, ma anzi sono stati aggravati, i partiti politici che in essa si riconoscono non sono stati credibili nemmeno nella difesa dell'impianto antifascista di quella Costituzione, legge fondamentale dello Stato italiano, visto e considerato che si è compiuta la lunga marcia elettorale degli eredi del MSI oggi al governo ed esistono decine di organizzazioni politiche neofasciste, neonaziste, separatiste, anti-LGBTQI+, antifemminili, antiabortiste, razziste e ultracattoliche.
Così come al di là di alcuni suoi articoli e disposizioni mai attuati, l'Italia è coinvolta in interventi militari fuori dai confini nazionali al servizio del famelico imperialismo italiano, che opprimono i popoli e le nazioni oppresse anche dal nostro imperialismo, parte integrante del blocco imperialista dell'Ovest (Usa, Ue, Nato), che si prepara alla guerra imperialista mondiale con l'imperialismo dell'Est (Russia, Cina) per l'egemonia del mondo. Guerra che se dovesse scoppiare ci vedrebbe invitare le masse alla guerra civile per impedire la partecipazione del nostro Paese.
In nessun modo il proletariato e le masse popolari prendendo a modello la Costituzione potranno quindi liberarsi dal capitalismo, anzi in ultima analisi il costituzionalismo è una vera e propria catena che lega le masse al sistema capitalista e ai suoi governi, oggi il nero governo Meloni.
È dunque indispensabile che il PMLI, oggi più di ieri, le inviti con forza ad abbandonarla al suo destino per prendere in mano le redini della lotta contro il governo neofascista Meloni e per il socialismo e il potere politico del proletariato che è poi la madre di tutte le questioni e la chiave di volta per risolvere tutti i problemi delle masse.
Per conquistare il socialismo, quello vero, teorizzato e messo in pratica da Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao, come dice Scuderi, occorre che le masse "dedichino le loro forze intellettuali e materiali allo sviluppo rivoluzionario della lotta di classe e all'organizzazione della rivoluzione socialista, che studino la teoria della rivoluzione socialista e del socialismo, cioè il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e si uniscano nel e attorno al PMLI. Perché solo col socialismo si può realmente e totalmente cambiare l'Italia sui piani economico, politico, istituzionale, sociale, culturale e morale e trasferire il potere dalla borghesia al proletariato".
Per colpa dell'imperialismo "il presente è tortuoso, ma l'avvenire è radioso" (Mao).
L'imperialismo è un mostro ed è la vera causa fondamentale di tutti i mali che affliggono l'umanità, ma è un mostro di carta, destinato a essere liquidato e distrutto, come ci mostra la storia, la vittoria del socialismo nell'Urss di Lenin e Stalin prima e nella RPC di Mao poi, così come la vittoria in decine e decine di Paesi delle giuste guerre di liberazione nazionali contro ogni imperialismo, eventi che mostrano concretamente che l'imperialismo è capitalismo morente, giunto al suo stadio finale.
La restaurazione del capitalismo nei paesi già socialisti conferma in pieno il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e in particolare la necessità della continuazione della rivoluzione in regime di dittatura del proletariato, poiché nel socialismo esistono ancora le classi e la lotta di classe, prendendo a modello, per schiacciare i controrivoluzionari e marciare verso il comunismo, la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria cinese ideata e diretta da Mao, che fu determinante per la nascita del PMLI, figlio ed erede del Sessantotto.
Ci attende dunque un nuovo mondo, libero dallo sfruttamento, dalle guerre, dalla miseria e da tutte le infinite "delizie" del capitalismo arrivato al suo stadio monopolistico, ultimo, finale e in putrefazione ossia l'imperialismo, ma occorre lottare per conquistarlo, cominciando con l'abbandono di ogni forma di costituzionalismo, riformismo, interclassismo, elettoralismo e imbelle pacifismo, che servono solo a condannare il popolo italiano al capitalismo.
La Fondazione del PMLI, il 9 Aprile del 1977, ha aperto la terza fase della storia della lotta di classe in Italia tra il proletariato e la borghesia, dopo la prima, dal 1892 al 1921, dominata dal riformismo del Psi e la seconda dal 1921, dominata dal revisionismo del Pci. Terza fase che si innesta nella quarta fase della storia del movimento operaio mondiale, la fase appunto della lotta contro il revisionismo moderno, aperta da Mao e che perdura tutt'ora.
Il PMLI continua la sua Lunga Marcia politica e organizzativa con forza e fiducia, tra mille difficoltà apparentemente insormontabili, tanto che la sua stessa esistenza è stata definita da Scuderi "un vero miracolo politico", per la conquista dell'Italia unita, rossa e socialista, certo che il tempo finirà con il darci ragione e che le masse a milioni torneranno presto ad avere fiducia nel socialismo, lottando per la sua conquista, dando quindi "l'assalto al cielo" e consegnando il capitalismo, finalmente, al museo della storia.
Evviva, evviva, evviva il 47° Anniversario della rossa Fondazione del Partito marxista-leninista Italiano!
Gloria eterna ai suoi Fondatori, al compagno Giovanni Scuderi e a tutti coloro i quali sono morti tenendo alta la bandiera del PMLI, come la compagna pioniera e cofondatrice Nerina Lucia Paoletti!
Uniti e combattivi, coi Maestri e il PMLI vinceremo!

17 aprile 2024