Ricandidato a giugno per un secondo mandato
Arrestato l'ex sindaco di Avellino per corruzione in appalti e concorsi
Eletto col PD, Gianluca Festa era stato espulso nel 2021

Lo scorso 18 aprile è stato arrestato, su richiesta della Procura di Avellino e su disposizione del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo irpino, Gianluca Festa, ex sindaco di Avellino che aveva rassegnato le dimissioni il 25 marzo a seguito di una serie di perquisizioni delle quali era stato destinatario, le quali avevano rivelato indagini a suo carico nelle quali era - ed è tuttora - accusato di corruzione in appalti e concorsi, rivelazione di segreto d'ufficio, falso in atto pubblico, tentata induzione indebita, peculato e depistaggio.
L'inchiesta, nell'ambito della quale risultano indagate altre dieci persone, ha condotto ai domiciliari, oltre all'ex sindaco Festa, anche Filomena Smiraglia, ex dirigente comunale dei lavori pubblici, e Fabio Guerriero, un noto architetto di Avellino, mentre sono indagati a piede libero il consigliere comunale Diego Guerriero (fratello di Fabio), l'ex sindaco avellinese Laura Nargi, il dirigente comunale Gianluigi Marotta, il candidato a concorso di vigile urbano Davide Mazza, il padre di quest'ultimo Antonio Mazza, la vincitrice di un concorso pubblico comunale Marianna Cipriano, il ristoratore Vittorio Ambrosino e l'agente pubblicitaria Germana Simeone, intermediaria pubblicitaria per conto della società Advertising srl controllata dalla rete radiofonica RDS.
Per gli altri indagati, a esclusione dell'ex sindaco Festa, la Procura ipotizza, a vario titolo, i reati di rivelazione del segreto d'ufficio, frode, depistaggio, peculato, falso ideologico, induzione indebita e corruzione.
Gli episodi aventi rilevanza penale relativi all'indagine e ai suoi protagonisti sono molteplici e frastagliati, non riconducibili a un unico progetto criminale unitario ma indicativi del malaffare che regnava al comune avellinese almeno da quando Festa si era insediato come sindaco nel 2019, eletto con una lista civica appoggiata dal PD ed egli stesso allora membro dello stesso partito, dal quale era stato espulso nel 2021 perché Festa aveva aderito a un gruppo consiliare diverso da quello dello stesso PD, ma tutto ciò non aveva impedito che lo stesso si candidasse, prima dell'arresto, alle elezioni del prossimo giugno per altri cinque anni come sindaco di Avellino.
La Procura di Avellino, in una nota, ha fatto sapere che i fatti finora accertati dalla stessa sono esclusivamente “una porzione di un complesso percorso investigativo che fa riferimento a molteplici traffici delittuosi, caratterizzati da una gestione privatistica del comune di Avellino e da agenti infedeli che hanno messo a disposizione le funzioni ricoperte a vantaggio di pochi”, e tali episodi delittuosi sono elencati nelle 108 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Giudice per le indagini preliminari.
Il primo episodio contestato è relativo alla rivelazione delle domande di esame – da parte di Festa, della Smiraglia e di Fabio Guerriero – al padre di un candidato e a una candidata, ad altrettanti concorsi pubblici comunali, al fine di favorirli nel superamento della prova.
All'ex sindaco Festa, poi, la Procura contesta di aver sollecitato illecitamente operatori economici in rapporti di lavoro con il comune da lui guidato affinché promuovessero sponsorizzazioni a vantaggio della società atletica di pallacanestro Del Fes di Avellino, che gli inquirenti ritengono faccia direttamente capo al sindaco dimissionario, il quale ha un passato da giocatore di basket: la corruzione contestata a Gianluca Festa fa riferimento a numerose utilità economiche riconosciute alla squadra sportiva da un imprenditore di una nota catena di ristoranti in cambio di favori che lo stesso Festa gli avrebbe garantito nell'esercizio delle sue funzioni di sindaco.
Un altro episodio delittuoso attribuito a Festa è quello relativo ad affidamenti diretti – senza gara di appalto – alla radio RDS per la promozione degli eventi di Natale, Capodanno e dell'evento Eurochocolate, con importi di pagamento artificiosamente divisi per renderli inferiori alla soglia che avrebbe imposto una procedura di gara: Festa poi sollecitava - sia personalmente sia tramite i fratelli Guerriero sia tramite impiegati del comune - sponsorizzazioni per l’evento Eurochocolate anche tra imprese che avevano già rapporti con l’amministrazione comunale, un fatto, ovviamente, vietato dalla legge.
La Procura ha condotto l'inchiesta con intercettazioni telefoniche e ambientali, tra cui una microtelecamera piazzata nell'ufficio dell'ex sindaco.
Tra i filmati catturati da quest'ultima i magistrati avellinesi hanno potuto vedere Festa indaffarato a scollegare un computer di proprietà del comune che si trovava nel suo ufficio per poi portarlo fuori dalla stanza e farlo sparire, tanto che non è stato più ritrovato, e questo è costato all'uomo l'accusa di peculato, ossia di furto di proprietà pubblica. In un'altra intercettazione l'uomo seleziona una serie di documenti che il suo collaboratore, su suo ordine, strappa e cestina, condotte che hanno indotto i magistrati a disporre l'arresto per il rischio di inquinamento delle prove.
L'indagine è solo all'inizio, ma sembrano profilarsi sviluppi ben più gravi, in quanto il giorno stesso dell'arresto dell'ex sindaco la commissione parlamentare antimafia ha richiesto alla Procura di Avellino di trasmettere gli atti dell'inchiesta.

24 aprile 2024