Per far posto alla nuova linea del Tram
Battaglia contro il taglio degli alberi a Bologna

Dal corrispondente del PMLI per l'Emilia-Romagna
A Bologna è in corso una battaglia della popolazione per difendere gli alberi esistenti, che nel progetto della costruzione della prima linea del Tram l’amministrazione guidata dal PD Matteo Lepore vorrebbe abbattere nel numero di 750, a fronte di un’annunciata piantumazione di 2.700 alberi. Ma bolognesi e ambientalisti sanno bene quanto tempo ci voglia perché i nuovi alberi raggiungano la grandezza di quelli attuali, e quindi possano dare gli stessi benefici in termini climatici e anche di rinfresco grazie all’ombra generata.
Si stanno quindi sinora combattendo diverse “piccole” battaglie concentrate nei punti dove di volta in volta è previsto l’abbattimento degli alberi.
Il comitato “Besta”, costituito da residenti, insegnanti e genitori della scuola omonima “Besta” si oppongono al taglio di 30/40 alberi previsto per far posto alla nuova scuola dopo l’abbattimento di quella esistente immersa nel parco Don Bosco, di fianco alla sede della regione Emilia-Romagna guidata dal PD Bonaccini, in un quartiere periferico in cui incide pesantemente il traffico, proponendo al suo posto la ristrutturazione degli edifici esistenti che possa portare ad una classificazione energetica “A”, a fronte della nuova che avrebbero “emissioni zero” ma con il taglio attuale degli alberi.
Dopo una raccolta di firme e una battaglia legale, con un ricorso d’urgenza al Tribunale civile, respinto, vi sono stati anche degli scontri all’apertura del cantiere che ha portato al taglio dei primi alberi.
Mobilitati anche i residenti della Bolognina che hanno partecipato al presidio organizzato dal Comitato “No sottopasso Ferrarese” che si oppone al taglio di 22 platani in via Ferrarese dove dovrebbe essere realizzato un sottopasso funzionale alla linea del Tram. Un presidio molto partecipato dalla popolazione e che ha visto presente anche il Comitato “Besta”: "Continueremo a protestare, perché non vogliamo il sottopassaggio, con il relativo abbattimento dei 22 platani. Sarebbe uno squarcio per la Bolognina da un punto di vista sociale: si tratta di una strada storica che non merita una bruttura di questo tipo". “Non siamo contrari al tram, perché Bologna ha bisogno di una riforma urbanistica, visto che la sua vivibilità a livello di trasporti sta diminuendo. Ma all'interno dell'opera, la realizzazione della galleria ha dei limiti ed è troppo invasiva. Nel progetto è riportato che ci sarà un aumento dell'inquinamento: il calcolo è basato solo sull'inquinamento del sottopasso, ma in realtà l'incremento sarà maggiore visto che non ci saranno più gli alberi e, in compenso, le carreggiate aumenteranno”, “L'amministrazione spiega che l'opera non potrebbe essere realizzata in nessun altro modo, ma l'architetto che ci appoggia ha proposto un progetto alternativo: abbiamo chiesto a Comune e Quartiere di avere i dati solidi su cui basarci. Ma questi non sono ancora stati trovati né recapitati".
Altri fronti si stanno aprendo contro il taglio degli alberi lungo la linea del Tram.
Questa battaglia è importante soprattutto nel contesto climatico attuale, e in una città dove, tra l’altro, stanno procedendo i cantieri per realizzare il “Passante di mezzo”, cioè l’allargamento dell’attuale tangenziale e dell’autostrada che per un tratto saranno composte addirittura da 18 corsie, comprese quelle di emergenza, che scorreranno tutte parallelamente, 72 metri di larghezza, 25 ettari asfaltati, in un territorio, quell’Emilia-Romagna che è già il terzo in Italia per consumo di suolo, e la Pianura Padana che è già il luogo più inquinato d’Europa, e che vedrà un’emissione di 1.850 tonnellate di Co2 in più ogni anno, e dove si moltiplicano i disastri climatici come l’alluvione del maggio scorso.
Proprio contro il “Passante” sfilarono in 30.000 il 22 ottobre scorso (presente anche il PMLI) e ora nella zona Scandellara, dove erano appena stati abbattuti degli alberi, sono state poste 2 lapidi intitolate “Albero Lepore” e “Albero Bonaccini”.
Si tratta quindi di passare dalle tante piccole lotte, giuste e necessarie, ad una mobilitazione più ampia e unitaria per dare maggiore forza alla battaglia contro il taglio degli alberi a Bologna.

24 aprile 2024