Su iniziativa delle Cellule di Napoli e Ischia, i Vas di Ischia e gli amici del PMLI dell’isola
Militante celebrazione di Lenin a Capri
Vuoso: Teniamo alta la bandiera rossa del grande Maestro del proletariato internazionale
Importante saluto di Giovanni Scuderi ai partecipanti

Redazione di Napoli
Una giornata piena di sole, domenica 21 aprile, ha accompagnato le Cellule “Vesuvio Rosso” di Napoli e “Il Sol dell’Avvenire” dell’Isola di Ischia del PMLI nel rendere onore al grande Maestro del proletariato internazionale, Lenin, nell’isola di Capri che lo accolse agli inizi del Novecento presso la casa dello scrittore bolscevico Gorkij.
Mentre lo scorso gennaio il PMLI aveva sì commemorato in maniera militante l’artefice della Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre sia a Napoli che a Cavriago, ma, nel primo caso, dovette rinunciare a Capri a causa dell’allerta meteo arancione varato dalla Regione Campania e il divieto imposto dalle autorità locali in ordine alla possibile partenza da Napoli verso Capri da parte delle decine di aderenti pronti a partecipare all’evento nei pressi dei Giardini di Augusto. Anche in questo caso i marxisti-leninisti napoletani e ischitani hanno avuto il via da parte dell’amministrazione locale e inviato, il giorno prima alla stampa il comunicato dove annunciava l’avvenimento dei 154 anni dalla nascita di Lenin, un comunicato vergognosamente ignorato dalla stampa di regime.
Di buon mattino i compagni provenienti da Napoli e Ischia raggiungevano il molo Banchinella a Capri e venivano accolti dagli amici di Capri, Maria e Gennaro Apuzzo, che li accompagnavano verso la famosa piazzetta caprese dove i marxisti-leninisti si sono fermati per bere qualcosa e, indossate le magliette rosse con su scritto “Lenin per sempre”, si dirigevano verso le meta prefissata.
Al nostro passaggio, con in braccio la corona di fiori ordinata dagli amici dell’isola, turisti e masse ci fermavano incuriositi dalla nostra iniziativa, tanto che le guide traducevano in tedesco o in inglese ai curiosi che rimanevano piacevolmente colpiti dall’evento.
Oltre ai compagni Apuzzo, ci accompagnava verso i Giardini di Augusto anche l’ottimo compagno Nicola Lamonica, esponente dell’Associazione ambientalista dei Vas, che indossava primo fra tutti la maglietta rossa di Lenin.
Giunti nei pressi dei Giardini notavamo esterrefatti che non solo il cancello che collegava il plesso al monumento era clamorosamente chiuso, ma il percorso alternativo era una stradina faticosa da raggiungere sia per le masse capresi che per i turisti, costruita ad hoc da parte dell’amministrazione comunale di destra guidata da Marino Lembo allo scopo di rendere difficile il percorso e l’incontro con Lenin.
Verso le 11:15 comunque i compagni giungevano nella piccola piazza antistante il bellissimo monumento dedicato al grande Maestro da parte dello scultore Giacomo Manzù che lo realizzò nel 1968: una costruzione di diversi blocchi di marmo sovrapposti, che raggiungono un'altezza di 5 metri; sul maggiore di essi è scolpito il volto di Lenin.
Il compagno Gianni Vuoso, Segretario della Cellula “Il Sol dell’Avvenire” dell’Isola di Ischia, posava i fiori alla base del primo blocco dove venivano piazzati anche i volantini che richiamavano le iniziative di gennaio a Napoli e Cavriago; sulla sinistra i compagni collocavano un cartellone nel terreno che riproduceva il manifesto dedicato dal PMLI a Lenin: “Teniamo alta la grande bandiera rossa di Lenin. In celebrazione del 154° Anniversario della nascita del grande Maestro del proletariato”; il tutto veniva completato con una sorta di “vestizione” del blocco monumentale con la bandiera del PMLI e quella dei Vas.
Il compagno Gianni Vuoso pronunciava un discorso sulla presenza di Lenin a Capri (pubblicato a parte), su alcuni aspetti finora inediti relativi alla sua vita in quel periodo, incluso la sua presenza ad Ischia e il fatto che anche Stalin era giunto prima a Napoli e probabilmente raggiunse in quei giorni il suo compagno d’armi presso le terme ischitane.
Alcuni presenti, interagendo con Vuoso si sono complimentati per la ricchezza di notizie, soprattutto quando il compagno si inoltrava sull’importanza successiva che porterà nel 1917 all’Ottobre rosso, ma anche la funzione di Lenin nell’ambito della prima guerra mondiale e nell’analisi dell’imperialismo.
Era poi la volta del compagno Nicola Lamonica, storico amico del PMLI e in rappresentanza dei Vas (Verdi Ambiente e Società) di Ischia che ha voluto collegare il pensiero e l’azione di Lenin con la questione stridente dell’ambientalismo (pubblicato a parte), indossando sempre la sgargiante rossa maglietta con impressa l’effigie di Lenin.
Entrambi i discorsi venivano applauditi e, successivamente, si passava alle foto di rito storiche sotto il monumento cui si accompagnava Maria Apuzzo; Vuoso concludeva annunciando un comunicato congiunto delle Cellule marxiste-leniniste e dei Vas diretta all’attuale giunta per ripristinare la vecchia via che portava al monumento di Lenin, chiedendo di togliere la catena al cancello principale.
L’emozionante giornata si concludeva nel comune di Anacapri, sempre con gli amici capresi che, nella bolgia infernale cui è sottoposta l’isola in questo periodo con l’aumento del turismo, trovavano la possibilità di mangiare presso un'ottima pizzeria, rifocillarsi e fraternizzare. I compagni napoletani leggevano il messaggio di augurio del compagno Scuderi, Segretario generale del PMLI, dove tra l’altro, si ricordava che “La nostra missione storica è dura, complessa, piena di difficoltà e sacrifici e tutta in salita. Ma alla fine, seguendo le orme di Lenin e quelle di Marx, Engels, Stalin e Mao, applicando con intelligenza tattica la linea del PMLI, perseverando nel lavoro politico e giornalistico in difesa dei diritti e dei problemi del proletariato e delle masse popolari, femminili e giovanili, vinceremo. L'avvenire è quindi luminoso”. Pubblichiamo in questa stessa pagina il testo integrale di questo messaggio. A conclusione, approvazione e un applauso.
Verso le 14 aveva termine la bella e combattiva giornata, si ringraziavano i compagni Maria e Gennaro, si arrivava al porto in attesa dei traghetti.

24 aprile 2024