I giovani ambientalisti e gli antimperialisti in piazza a Catania per la Palestina e contro il fossile
Diffusione militante del PMLI. Interrotto il convegno di “Scienza e Vita” all'università: "Fuori la transfobia dall'ateneo"

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Nell'ambito dello sciopero globale per il clima, indetto dal movimento Fridays For Future, a Catania si è svolto venerdì 19 aprile un corteo con centinaia di manifestanti. Tanti gli studenti italiani, palestinesi e di altre nazionalità determinati e combattivi in nome della giustizia climatica e in solidarietà al popolo palestinese.
Il concentramento nella storica piazza Roma, da cui si è mosso il corteo con alla testa una bicicletta a quattro ruote munita di altoparlanti; a seguire lo striscione “Cessate il fuoco. No guerra è fossile”. Denunciati i responsabili che fanno profitto con il fossile, il genocidio del popolo palestinese e il nazisionista Netanyahu.
Gli organizzatori spiegano i motivi della protesta: "in un mondo di ingiustizie di diversi tipi, i popoli e le persone rispondono con diverse lotte. L'atomizzazione e la divisione di queste lotte fa comodo a chi continua a guadagnare con sfruttamento, colonizzazione, astrattismo e disuguaglianze. Tuttavia, è sempre più chiaro come alla base di tutto ciò che affligge la maggioranza della popolazione e avvantaggia delle minoranze potenti ci sono le stesse radici: discriminazione e ingiustizie sociali”.
Forte è la solidarietà al popolo palestinese per il cessate il fuoco immediato e permanente in Palestina. Sul piano Mattei (ossia l'esempio di neocolonialismo imperialista messo a punto dal governo neofascista Meloni): "La stessa Eni a fine ottobre 2023 ha firmato un accordo con chi colonizza la Palestina, per esplorare giacimenti di gas nelle acque di Gaza, rendendosi a pieno titolo complice del genocidio del popolo palestinese".
Il movimento ambientalista in collaborazione con altre realtà sociali, sindacali e transfemministe e con il collettivo di fabbrica GKN e Giovani palestinesi afferma: "Vogliamo mostrare che un'alternativa è non solo possibile, ma desiderabile. Abbiamo bisogno di un immediato intervento pubblico che operi ora e massicciamente per assicurare una transizione equa partendo dai bisogni di base, che coinvolga anche il mondo del lavoro, in modo da creare nuovi posti di lavoro in tutti i settori necessari e adottare politiche di inclusione economica e sociale nessuno/a deve essere lasciato indietro".
In un cartello un manifestante sottolinea come non può esserci giustizia climatica e quant'altro in un sistema fondato sul profitto: "l'ambientalismo senza lotta di classe è giardinaggio", a cui si aggiungeva il nostro manifesto con le lungimiranti parole del grande Maestro del proletariato internazionale Engels: "Noi uomini non dominiamo la natura le apparteniamo, il capitalismo la saccheggia" .
Giunti in piazza Università un nutrito gruppo di manifestanti soprattutto studentesse, hanno deciso di inscenare una forte contestazione verso il convegno di Scienza e vita su aborto e LGBTQ+ e sulla disforia di genere nei minori, e sulla "carriera alias" con la senatrice ora di Forza Italia (ma transfuga di professione con un passaggio anche nel PD) e antiabortista sfegatata Paola Binetti (una delle relatrici) e altre ospiti rigorosamente antiabortiste, transfobiche anti-choise, e a cui avrebbe dovuto partecipare oltre al sindaco meloniano Enrico Trantino, anche l'arcivescovo Luigi Renna.
Gli studenti hanno occupato l'aula magna del rettorato dove hanno esposto lo striscione "Fuori la transfobia dall'ateneo" e cartelli contro il "capitalismo patriarcato transforbico", gridando “vergogna vergogna”. Definiscono inaccettabile che si portino messaggi discriminatori dentro l'università. “Facciamo rumore. È vergognoso oltre che preoccupante che l'ateneo di Catania ospiti un convegno così pericoloso nei contenuti mentre UNCT si dichiara luogo di inclusione e contro ogni forma di discriminazione di genere. Serve prendere chiaramente le distanze da queste posizioni antiscelta e discriminatorie. Infatti il convegno esclude la comunità studentesca e le persone LGBTQ dalla possibilità di esprimersi sullo stesso piano eppure siamo noi le dirette interessate di questa discussione proprio quello che dovrebbe essere un luogo di formazione e crescita si presta invece a narrazioni discriminatorie e contro la libertà delle persone".
La Cellula “Stalin” della provincia di Catania del PMLI ha partecipato al corteo condividendolo. Distribuiti i volantini con i QRcode aggiornati sulla Palestina e quello col fondamentale Editoriale di Giovanni Scuderi per il 47° del Partito “La via maestra per cambiare l'Italia". I volantini sono stati accettati con interesse, come interessanti sono stati i dialoghi con alcuni giovani manifestanti. Apprezzati anche i manifesti “Palestina Libera, due popoli uno Stato” e quello con la citata frase di Engels.

24 aprile 2024