Chiamati da Cgil e Uil
50 mila a Roma per la sanità pubblica e la sicurezza sul lavoro

Sono state oltre 50 mila le lavoratrici, i lavoratori, le pensionate e i pensionati che hanno partecipato a Roma lo scorso 20 aprile alla manifestazione sindacale organizzata da Cgil e Uil per la sanità pubblica, la salute e la sicurezza sul lavoro, i salari e il fisco: l'appuntamento fissato era alle ore 9:30 a piazzale Ugo La Malfa sul Colle Aventino e attorno alle 10:30 il corteo è partito percorrendo viale Aventino e viale della Piramide Cestia per raggiungere infine il piazzale Ostiense e Porta San Paolo, e si noti bene che i luoghi scelti dalle due organizzazioni sindacali per il percorso sono altamente simbolici per ciò che riguarda la resistenza delle masse popolari italiane al nazifascismo.
A Porta San Paolo la manifestazione si è poi conclusa alle 14 dopo che i due segretari generali di Cgil e di Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, hanno tenuto i rispettivi discorsi finali attaccando frontalmente il governo Meloni e le sue politiche.
Molti sono stati i temi toccati negli interventi, in modo particolare quelli della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, della difesa e il rafforzamento della sanità pubblica, della riforma fiscale e della tutela dei salari.
Per ciò che riguarda la salvaguardia della salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, i discorsi dei due oratori sono stati particolarmente importanti alla luce delle ultime, drammatiche notizie provenienti da Montepulciano (Siena), dove nella giornata del 19 aprile il meccanico Manuel Cavanna di 23 anni è morto colpito da una trave metallica, da Cusago (Milano), dove nella serata dello stesso giorno l'operaio Hassan Mohamed Ahmed Khalil, anche lui di 23 anni è morto stritolato da una macchina sminuzzatrice di rifiuti, e da Monterotondo (Roma), dove il 20 aprile, mentre era in corso la manifestazione sindacale, l'operatore del 118 Roberto Campigotto di 57 anni è deceduto improvvisamente per cause ancora da accertare mentre stava eseguendo un intervento di soccorso, senza ovviamente dimenticare i sette lavoratori morti nell'incidente della centrale idroelettrica di Bargi lo scorso 9 aprile e i tanti lavoratori che quotidianamente vengono feriti o colpiti da malattie professionali.
Landini e Bombardieri hanno proposto di istituire un vero e proprio sistema di qualificazione di tutte le imprese, sia pubbliche che private, fondato sul rispetto delle normative su salute e sicurezza e sulla regolare applicazione dei contratti collettivi di lavoro delle organizzazioni sindacali più rappresentative sul piano nazionale, e di interdire dalla concessione di finanziamenti o incentivi con fondi pubblici le imprese che non rispettino tali requisiti.
Gli oratori hanno evidenziato poi che sono indispensabili, per accedere al lavoro, una formazione e un addestramento adeguati, erogati da enti accreditati e certificati, che devono tener conto della capacità di comprensione linguistica dei destinatari dei corsi, perché tantissimi lavoratori sono stranieri, e hanno invitato il governo a dare piena attuazione al coordinamento permanente tra l’ispettorato nazionale del lavoro e le aziende sanitarie locali che possa portare a un miglioramento delle verifiche ispettive in qualità, quantità e frequenza.
Il tema della salvaguardia della salute e della vita dei lavoratori costituisce una parte importante e fondamentale della tutela del diritto alla salute in generale, e anche su questo tema Landini e Bombardieri hanno fermamente condannato i sempre maggiori disservizi del servizio sanitario nazionale, mettendo sotto accusa il governo Meloni sullo scarso finanziamento di quest'ultimo, sia in termini assoluti che in rapporto al PIL, e proponendo un piano straordinario pluriennale di assunzioni, il superamento dei tetti alla spesa del personale, il rilancio e l'adeguamento della rete ospedaliera, la realizzazione di una rete capillare di servizi sociosanitari anche per sostenere anziani non autosufficienti, l'investimento sulla salute mentale e il potenziamento della rete dei consultori pubblici per consentire alle donne di esercitare il loro diritto ad abortire.
A proposito di quest'ultimo tema, e in particolare in relazione all'emendamento presentato da Fratelli d'Italia per inserire nel PNRR fondi per foraggiare la presenza delle cosiddette “associazioni pro vita” nei consultori, Landini ha affermato che “Qui c'è una logica di comando e di controllo. Questa cosa contro le donne è molto grave perché è un elemento contro le democrazie di questo paese. Questa cultura del controllo che vuole impedire l'autodeterminazione delle donne è una logica proprietaria, pericolosa, sbagliata e regressiva ”. Anche Bombardieri ha difeso la legge n. 194 del 1978 che riconosce alle donne il diritto di abortire. ​
Per ciò che riguarda il fisco, i due sindacalisti hanno attaccato il governo che continua a tassare lavoro e pensioni ben più dei profitti, delle rendite finanziarie e immobiliari e del lavoro autonomo benestante, mentre non tassa gli extraprofitti e premia l’evasione. La proposta congiunta della Cgil e della Uil al governo è di bandire per il futuro sanatorie, condoni e concordati che ingrassano soltanto i parassiti sociali e al contempo di indicizzare all’inflazione le detrazioni per lavoro e pensioni allo scopo di abolire ogni flat tax e di reintrodurre un fisco progressivo su tutti i redditi personali.
Per ciò che riguarda i salari, Landini e Bombardieri non hanno risparmiato critiche al governo Meloni per non avere fatto nulla per scongiurare gli sciagurati fenomeni della precarietà, della discontinuità lavorativa, del part time involontario e dei tempi lunghissimi per i rinnovi contrattuali.
Bisogna, secondo Cgil e Uil, rafforzare la contrattazione collettiva settoriale, garantire il rinnovo dei contratti alle scadenze naturali; abolire la precarietà, ridurre l’orario di lavoro a parità di retribuzione, anche in collegamento alla formazione come diritto individuale, promuovere azioni per una reale parità salariale tra i sessi, garantire la partecipazione organizzativa e il coinvolgimento dei lavoratori e il loro consenso ai cambiamenti che devono affrontare le imprese e, infine, dare attuazione agli accordi interconfederali sulla rappresentanza sindacale e sull’elezione delle rappresentanze sindacali unitarie in ogni luogo di lavoro.
Quantunque abbia condannato la censura di Antonio Scurati, oltraggiato e umiliato dalla Rai, su ordine del governo Meloni, per avere scritto un testo di commemorazione di Giacomo Matteotti nel centesimo anniversario del suo assassinio ad opera di sicari fascisti e aver attaccato il governo, Landini continua a spezzettare le manifestazioni di protesta e ad avere un atteggiamento timido e conciliatorio verso il governo neofascista Meloni invece di chiamare le lavoratrici e i lavoratori all'opposizione dura e conseguente con un grande sciopero generale nazionale con manifestazione a Roma che contribuisca a isolarlo ancor di più e contribuisca a buttarlo giù dalla piazza.

24 aprile 2024