11 misure cautelari, arrestato un sindaco e sospensione di un anno per il leghista vice di Schifani in Regione
Voto di scambio e corruzione in Sicilia
Indagato il vice-governatore leghista Sammartino

Il 17 aprile i carabinieri del comando provinciale di Catania hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 11 soggetti, esponenti politici, funzionari comunali e imprenditori, accusati a vario titolo di scambio elettorale politico-mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti.
Tra gli arrestati c’è il sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, ex poliziotto con la passione per la politica e lo storico consigliere d’opposizione, (poi suo alleato) Mario Ronsisvalle.
Secondo i Pm, Rando finito in carcere per scambio elettorale politico-mafioso e corruzione aggravata, fu eletto sindaco nel 2015 grazie al sostegno della cosca mafiosa Santapaola-Ercolano consentendo così la successiva “degenerazione affaristica dell’Ente messa in atto da funzionari infedeli mediante numerose corruttelle, per concedere permessi e assegnare lavori agli imprenditori amici”. Non è tutto, emergerebbe inoltre “una strategia dei vertici comunali” finalizzata a “neutralizzare ogni forma di opposizione politica”.
Tra gli indagati di prim’ordine troviamo il leghista Luca Sammartino, ex Udc, ex Pd, ex Articolo 4, ex Italia Viva, vice presidente della Regione Sicilia nonché assessore all’agricoltura, il consigliere più votato alle ultime regionali con 22 mila preferenze. È accusato di corruzione.
Dopo aver rassegnato le proprie dimissioni a Schifani, Sammartino si è subito dichiarato sereno e fiducioso nei confronti della magistratura che “farà emergere la sua totale estraneità ai fatti”. In realtà nelle 800 pagine dell’inchiesta denominata “Pandora” che fa riferimento a un periodo compreso tra il 2018 e il 2021, Sammartino (già sotto processo nella sua Catania per voto di scambio) per ottenere sostegno politico alle elezioni europee e amministrative non solo avrebbe favorito il consigliere comunale dell’opposizione Mario Ronsisvalle, proprietario di una farmacia a Tremestieri tramite una delibera comunale che ne riduceva il numero da sette a sei, impedendo così a un suo concorrente di aprirne una sua, ma nel 2015 in base alle dichiarazioni del pentito Silvio Corra, avrebbe più volte incontrato noti esponenti del clan Santapaola.
Dopo l’inchiesta di Palermo della settimana scorsa che ha visto coinvolto un altro politico di “centro-destra” Mimmo Russo ex consigliere comunale di FDI, adesso tocca alla Lega di Salvini.
Una vicenda alquanto imbarazzante per il governo neofascista Meloni perché lo zio di Luca Sammartino, Claudio Sammartino, prefetto in quiescenza, è stato inviato a Bari nella cosiddetta commissione d’accesso proprio dal ministro dell’Interno Piantedosi, per relazionare sulle presunte infiltrazioni mafiose nel comune del capoluogo pugliese.
Nello Musumeci, attuale ministro alla Protezione civile ed ex governatore della Sicilia invece si dichiara “garantista” e aspetterà le valutazioni della magistratura “il che non significa non dover rivolgere un’ulteriore appello agli amministratori locali di qualunque livello perché la legalità e soprattutto la cosiddetta zona grigia che sta tra la legalità e l’illegalità dei comportamenti induca ciascuno di noi all’assunzione di serie e vere responsabilità, altrimenti la gente continua ad allontanarsi dalla politica e ingrassa il partito dell’astensionismo”.
Ed è proprio il “partito” dell’astensionismo a terrorizzare i partiti della destra e della sinistra borghesi che per fare eleggere e fare sentire legittimati i propri rappresentanti politici ricorrono sempre più frequentemente alla corruzione e al voto di scambio politico-mafioso come ampiamente documentato nelle recenti e nelle passate inchieste giudiziarie.
È ormai abbastanza evidente che siamo di fronte al fallimento delle istituzioni rappresentative borghesi e dell’elettoralismo borghese del regime capitalista e neofascista che ha ormai fatto il suo tempo e che prima o poi verrà seppellito dal socialismo e dal potere politico del proletariato, insieme a tutte le sue orribili nefandezze ad esso connaturate.
Ma adesso è necessario che le masse astensioniste, in particolare quelle di sinistra, inizino a creare in ogni città e in ogni quartiere le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, Assemblee e Comitati popolari basati sulla democrazia diretta e la parità di genere. Un passo decisivo insieme al fronte unito anticapitalista, antifascista e antimafioso per spazzare via da sinistra e dalla piazza il governo neofascista Meloni.

24 aprile 2024