Genova Due manifestazioni per ricordare la Liberazione della città e quella dell’Italia

Dal corrispondente dell'Organizzazione della provincia di Genova del PMLI
Come ogni anno a Genova, oltre al corteo del 25 Aprile si tiene un'altra manifestazione, quella del 24 Aprile, data simbolica della Liberazione partigiana della città.
Il corteo è partito dalla Casa dello Studente, luogo sacro della memoria partigiana, dove nei sotterranei, decine di partigiani e antifascisti vennero torturati e brutalmente uccisi dai nazifascisti, per arrivare fino in piazza De Ferrari. Presenti in piazza anche tanti ragazzi dei vari collettivi studenteschi.
È stato dedicato uno spezzone del corteo alla comunità palestinese e gli organizzatori non hanno esitato a denunciare il massacro che si sta compiendo a Gaza e ad incoraggiare i palestinesi a resistere.
Sono stati affissi volantini con i partigiani uccisi nelle rispettive zone e il laboratorio occupato Buridda ha affisso degli striscioni che denunciano la politica di svendita del patrimonio immobiliare pubblico alle grandi agenzie immobiliari nazionali e internazionali.
Arrivati sotto la sede di Confindustria tre manichini vestiti con le tute da lavoro sono stati accasciati al suolo accanto a vernice rossa per denunciare le morti e lo sfruttamento sul lavoro.
Il corteo del 24 Aprile è annualmente organizzato da Genova Antifascista, ed egemonizzato dagli antifascisti gruppi anarchici genovesi e da altre organizzazioni, anche studentesche, tra cui l'OSA che sabotano in modo settario il fronte unito antifascista. Un particolare che è giusto precisare perché le suddette realtà poi lanciano l'appello a boicottare le manifestazioni del 25 Aprile, perché, dicono, istituzionalizzato e in mano a PD e ANPI.
Invece di contestare la linea ingannevole e mistificatrice che copre e osanna la Costituzione dal momento che già ci troviamo in pieno regime capitalista neofascista, costoro si isolano e impediscono che il fronte unito antifascista si allarghi e si saldi al fronte antimperialista e anticapitalista finendo per perdere un'occasione d'oro per contestare le istituzioni borghesi.
A Genova abbiamo un sindaco che è un affarista al limite del mafioso e un presidente della regione che è tra i più reazionari (infatti non si sono risparmiati in piazza i fischi e le contestazioni varie quando i due dovevano prendere la parola), è un'occasione per tutti i partiti e le organizzazioni con la bandiera rossa riportare in piazza lo spirito e la memoria storica del 25 Aprile e contestare le istituzioni borghesi che non fanno altro che fomentare nazionalismo e patriottismo e appiattire questa ricorrenza con i tricolori e al suono de “Il Piave mormorava” suonato dalla banda dei carabinieri. Un'occasione anche per non lasciare le masse in balia del PD, essendo molto più numeroso il corteo del 25 Aprile, è importante operarvi per strappare le masse dal PD e dal costituzionalismo portato avanti dall’ANPI e in particolar modo dal segretario generale della CGIL Maurizio Landini.
Occorre, come ha indicato il compagno Giovanni Scuderi: “Convincere il proletariato, le masse e le forze politiche e sociali antifasciste a cacciare il governo neofascista Meloni attraverso la lotta di piazza. È un nostro dovere antifascista imprescindibile, ma anche di tutti coloro che si rifanno al 25 Aprile.

1 maggio 2024