In vista delle elezioni comunali a Forlì
Nuovi provvedimenti repressivi della giunta fascioleghista Zattini
Astenersi e battersi perché la città sia governata dal popolo e dal popolo controllata

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” di Forlì
Le elezioni amministrative si avvicinano ed ecco moltiplicarsi i provvedimenti sulla “sicurezza” tanto cari ai fascioleghisti alla guida di Forlì per alimentare il razzismo, irrigidire ulteriormente le normative, ridurre gli spazi di libertà, sviare l’attenzione dai problemi principali: alluvione, casa, lavoro, scuola, sanità, ambiente, ecc., dai quali quello della “sicurezza” è solo l’inevitabile conseguenza.
Ecco allora l’ennesima “infornata” di telecamere, che ormai sono ovunque, al momento se ne contano addirittura 493, rispetto alle 125 del 2019, collegate direttamente alle “forze dell’ordine”, con l’obiettivo dichiarato dall’aspirante “sceriffo” il vicesindaco leghista con delega alla sicurezza Daniele Mezzacapo, di arrivare a 667, oltretutto con una spesa di 2 milioni di euro! Alle quali vanno aggiunte altre 86 telecamere per la lettura delle targhe, che dovranno divenire 113. Poi l’istituzione del turno notturno della Polizia locale con una pattuglia di 3 agenti in servizio tra il venerdì e il sabato dall’una di notte alle sette del mattino e l’introduzione del vigile di quartiere partendo dal quartiere Ca Ossi con l’intenzione di allargarlo ad altre zone della città.
Ma i fascioleghisti se ne inventano sempre una nuova in tema “sicurezza”, ed ecco che in via sperimentale è stata “delimitata” un’area immaginaria attorno al monumento di Icaro in Piazzale della Vittoria: nel caso qualcuno si avvicini troppo al monumento viene emesso un avviso sonoro e inviato un allarme video alla polizia locale, “Se l'operatore nota qualcosa di strano può anche attivare un sistema megafono” col quale redarguire direttamente il possibile “vandalo”, perché chiunque è innanzitutto un potenziale criminale. “Il sistema può essere riproposto in ogni punto in cui c'è un rischio di danneggiamento di beni pubblici, vandalismi e graffiti”, spiega Mezzacapo, che sull’onda dei provvedimenti repressivi del governo neofascista Meloni in particolare contro i giovani di “Ultima Generazione” ha pensato di riproporre qualcosa del genere a livello locale.
Basti dire poi che dal 23 ottobre scorso è stato avviato un servizio di pattugliamento che vede impegnati addirittura 6 agenti della Polizia locale, facenti parte del nucleo antidegrado centro storico, intenti a comminare multe da 150 euro l’una a chi si macchia del “grave reato” di "occupazione incontrollata delle aree pubbliche", cioè nelle pratica chi si siede sui gradini dei palazzi pubblici in centro storico!
Mezzacapo spiegò: “Vogliamo evitare che sui gradini di immobili pubblici o aree pubbliche si raggruppino per numerose ore, se non giornate intere, gruppi di ragazzi e uomini che trascorrono le loro giornate in un dolce far niente, alcuni con abiti griffati, iPhone, costose bici elettriche o monopattini". Insomma un giro di vite repressivo, poliziesco, antimigranti, da “Stato di polizia” quale sta realizzando anche a livello nazionale il governo neofascista Meloni, come scritto nel relativo articolo pubblicato sul n°44/2023 de “Il Bolscevico”, al quale ora si aggiungono nuove telecamere, il vigile di quartiere e il turno notturno, il tutto per soffiare sulle paure delle masse, dare “risposte” repressive, senza risolvere alcunché, e raccattare così i voti necessari per garantirsi altri 5 anni al governo della città.
Le masse lavoratrici e popolari devono però sottrarsi a questo inganno, non dando la propria fiducia né alla giunta uscente guidata da Zattini sostenuto in particolare da Fratelli d’Italia e Lega né al suo contendente di “centro-sinistra” Rinaldini, in quanto entrambi non sono altro che le due facce della stessa medaglia, cioè della borghesia locale, con la quale le masse non hanno nulla da condividere, esse devono invece appoggiare la linea elettorale del PMLI astenendosi alle prossime elezioni amministrative (ed europee) e battersi affinché Forlì sia governata dal popolo e dal popolo controllata.

8 maggio 2024