Napoli: Un combattivo corteo fa da contraltare al penoso presidio dei sindacati confederali. La Cellula napoletana del PMLI orienta le masse contro il governo
E riceve apprezzamenti dallo SPI-CGIL e dai Disoccupati organizzati di Scampia

Redazione di Napoli
Come il 25 Aprile, un’altra giornata fredda prima e di pioggia poi ha segnato il 1° Maggio a Napoli, con due manifestazioni che si sono tenute in pieno centro.
La prima è stata in realtà un presidio presso piazza Municipio poco riuscito, chiamato da Cgil,Cisl e Uil e disertato interamente dalle lavoratrici e dai lavoratori, buono solo per la passerella elettorale di Lucia Annunziata, candidata alle elezioni europee per il PD, che si è vista recapitare dai nostri compagni il volantino con l’Editoriale di Andrea Cammilli tra le mani, subito accerchiata dai suoi guardiaspalle per paura di qualche contestazione.
Era presente una qualificata e numerosa pattuglia di militanti e simpatizzanti della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI che hanno esposto il cartello sul Primo Maggio e diffuso centinaia di volantini, ben accolti dallo SPI-CGIL, i cui sindacalisti hanno criticato duramente la direzione sindacale per non aver fatto il corteo e per aver chiuso anzitempo il presidio.
Diverso è stato l’atteggiamento dei sindacati di base, in particolare Si.Cobas e Sol.Cobas che hanno organizzato con alcuni centri sociali napoletani il corteo del Primo Maggio partendo da piazza del Gesù e giungendo fino all’Unione degli industriali, ossia la sede della Confindustria della Campania a piazza dei Martiri. In migliaia, forse 5mila, hanno partecipato all’evento, con la presenza dei disoccupati organizzati del “Movimento 7 Novembre” e del “Cantiere 167” di Scampia in lotta per la conclusione dei corsi di formazione e l’ottenimento del primo contributo da parte della Regione Campania.
Come pesci nell’acqua e in franco confronto con i sindacalisti di base e con i delegati dei disoccupati, erano presenti compagne e compagni napoletani del PMLI guidati da Raffaele che hanno portato il cartello in piazza ed esposto al forte vento le bandiere dei Maestri e del PMLI. Apprezzata la presenza del Partito, tra abbracci sinceri e confronti sulle ultime questioni sindacali e di lotta, come quella che vede gli operai e le operaie della manutenzione stradale assunti stabilmente presso la pubblica amministrazione e il tavolo aperto con la giunta regionale di Vincenzo De Luca e Fulvio Bonavitacola nei prossimi giorni per stabilizzare migliaia di lavoratrici e lavoratori.
Il corteo si spostava verso il Maschio Angioino e si trovava dalla parte di via Acton per poi “fermare” il traffico della galleria laziale e dirigersi verso piazza dei Martiri. Qui una forte raffica di vento gelido, pioggia e grandine divideva in due i manifestanti facendo arrivare a destinazione davanti alla sede dell’Unione industriali soltanto una parte che però presidiava in maniera combattiva la piazza dove erano presenti anche i compagni del nostro Partito con le bandiere ben posizionate ed esposte al vento. Il lancio di qualche vernice rossa sul palazzo dei padroni per ricordare le vittime del periodico massacro operaio sui luoghi di lavoro e le parole d’ordine contro i padroni e il governo neofascista Meloni, facevano dispiegare il solito assetto antisommossa delle “forze dell’ordine” agli ordini del ministro Piantedosi, ma i manifestanti non cadevano nella provocazione, ritirandosi combattivi e in ordine.
Contemporaneamente i marxisti-leninisti che non erano riusciti a raggiungere la sede di Confindustria campana imbastivano all’altezza di via Toledo un volantinaggio dell’Editoriale sul Primo Maggio, chiudendo in maniera militante la giornata di lotta.

8 maggio 2024