Documento dell’Organizzazione biellese del PMLI
Perché Biella sia governata dal popolo e al servizio del popolo ci vuole il socialismo!
Non votare i partiti borghesi al servizio del capitalismo. Delegittimiamo le istituzioni rappresentative borghesi
Astieniti, creiamo le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo

In occasione delle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno i marxisti-leninisti biellesi invitano le elettrici e gli elettori a delegittimare i partiti del regime neofascista negando il proprio consenso alle varie cosche parlamentari e ai loro rispettivi candidati a sindaco disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco.
Perché le biellesi ed i biellesi dovrebbero scegliere di votare per Marta Bruschi in quota Partito Democratico e sostenuta da Lista civica Biella c’è, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra? Oppure votare per il candidato sindaco di Fratelli d’Italia, Marzio Olivero, appoggiato da Lega, Forza Italia, Lista civica Dino Gentile e Unione di Centro? Perché le elettrici e gli elettori dovrebbero scegliere gli altri tre aspiranti candidati sindaco di Biella, Andrea Foglio Bonda, sostenuto dalla lista Buongiorno Biella e Costruiamo Biella, o Daniele Dellamontà del Partito Comunista Italiano o Riccardo Ramella di Nuova Bugella? No, l’Organizzazione biellese del PMLI sostiene che non c’è alcun motivo valido e logico perché i biellesi diano la loro fiducia ed il loro conseguente voto ai candidati dell’attuale regime capitalista e neofascista. Ogni voto dato a questi apparentemente diversi direttori d’orchestra del regime neofascista lascerebbe inalterata la musica: tagli alla spesa pubblica sociale, infrastrutture inesistenti, dismissioni e delocalizzazioni industriali e conseguenti licenziamenti di lavoratrici e lavoratori. Invece, disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola bianca i cittadini biellesi delegittimeranno il sistema politico-economico del regime neofascista della seconda repubblica che vede formalmente le opposte coalizioni distinguersi in aspetti secondari ma aggregate nell’unico impianto politico-economico che veramente accettano ossia il liberalismo politico ed il liberismo economico; nessuno schieramento osa opporsi alla nuova divinità del tempo, il dio mercato, che a loro sentire tutto può e vede essendo in grado di autoregolarsi.
Il candidato sindaco del “centro-destra”, Marzio Olivero, rappresenta la continuità con la giunta che ha governato Biella nell’ultima legislatura, che non ha portato nulla di buono per le masse popolari. Olivero, fedelissimo di Giorgia Meloni, proviene dal Movimento Sociale Italiano (MSI) e non si vergogna di mostrare il volto del fucilatore di partigiani, Giorgio Almirante, sulla sua pagina Facebook. Il suo principale slogan per questa campagna elettorale è quello di riportare la popolazione del comune di Biella a quota 50 mila abitanti. Tuttavia la realtà è che il biellese ha patito e patisce ancora la grande dismissione dell’industria tessile, che ha provocato negli ultimi vent’anni una vera e propria emorragia di residenti, passando dagli oltre 56 mila dei primi anni ’90 agli attuali 42 mila.
In cinque anni di governo, il “centro-destra” non ha migliorato i servizi sociali e sanitari della provincia, e non è riuscito nemmeno ad opporsi al vergognoso pagamento del parcheggio per chi si reca al nosocomio di Ponderano. Numerosi edifici pubblici abbandonati non sono stati riqualificati, contribuendo a deturpare l'aspetto del centro città. Riguardo al centro città, il suo tessuto commerciale locale è stato devastato dalla costruzione dell’enorme centro commerciale “Gli Orsi” nell’ottobre 2008, approvato da tutte le forze politiche allora presenti in Consiglio comunale, eccezion fatta per l'amico Michele Seggiaro, unico a opporsi al mega progetto. Ora il “centro-destra” si prepara a infliggere il colpo di grazia al centro città con il progetto del nuovo centro commerciale “Le Vette”, situato sempre nella prima periferia di Biella. Tale progetto prevede la presenza di un cinema multisala e segna la sentenza definitiva per le sale cinematografiche cittadine, che hanno faticato a sopravvivere in questi anni di crisi.
Che dire dei milioni spesi per la sicurezza di una città che può vantare di essere una delle più tranquille d’Italia? Tali investimenti appaiono incredibili e ingiustificati. Il progetto di telecamere, voluto dal vicesindaco uscente di Biella, il leghista “sceriffo” Giacomo Moscarola, ha comportato un ulteriore costo di 1,5 milioni di euro per la collettività.
Un altro enorme problema per Biella riguarda le vie di comunicazione con Torino e Milano, sia ferroviarie che stradali. Nonostante il tratto Santhià-Biella sia stato finalmente elettrificato, le corse quotidiane rimangono gravemente insufficienti, rendendo difficile la mobilità per migliaia di lavoratori e studenti. Il progetto di ampliamento e ammodernamento della strada Trossi è ancora un miraggio per la nostra città, che ne patisce pesantemente i limiti, mentre sono stati investiti oltre 300 milioni di euro per 14 km di tracciato per la Pedemontana, la quale risulta essere un ramo semi-secco dato che giungerà esclusivamente a Ghemme (Novara). Il turismo è un tema centrale nelle discussioni dei politici biellesi; tuttavia, l'amministrazione comunale non ha intrapreso alcuna azione significativa per ripristinare definitivamente la funicolare di Biella, rimasta chiusa per mesi a causa dei tristemente proverbiali blocchi. Le stazioni di partenza e arrivo si presentano oggi molto sporche e, nell'insieme, trascurate, mancando dell'attenzione necessaria per rendere l'esperienza gradevole ai potenziali turisti. Allo stesso modo, le Funivie di Oropa sono state chiuse tre anni fa e, ad oggi, non vi sono progetti per il loro ripristino. La mancanza di investimenti strategici nel settore turistico, nonostante il suo potenziale come fonte di reddito e sviluppo per il territorio, è un chiaro segnale dell'incapacità delle giunte che si sono succedute nel pianificare e attuare politiche di lungo termine che vadano a vantaggio della collettività.
È evidente che le amministrazioni di destra e “centro-sinistra” che si sono alternate alla guida di Biella hanno dimostrato una mancanza di visione e di volontà politica nel risolvere i problemi strutturali della città. Tagli alla spesa pubblica, privatizzazioni e mancanza di investimenti pubblici adeguati hanno lasciato un tessuto sociale ed economico impoverito e disgregato. Solo un cambio radicale di rotta, ispirato ai principi del marxismo-leninismo-pensiero di Mao, può rispondere alle esigenze delle masse popolari e costruire una Biella più equa e prospera.
La candidata sindaca del Partito Democratico, Marta Bruschi, si presenta ai biellesi con lo slogan “Come l’acqua”, indicando una forza fresca, dinamica e pulita. Tuttavia, negli ultimi cinque anni, l'opposizione del Partito Democratico alla giunta comunale non si è minimamente fatta sentire. Questa opposizione, che avrebbe dovuto coinvolgere i sindacati, gli studenti e le masse popolari, è stata del tutto inesistente, incapace di scaldare gli animi dei biellesi e di mobilitarli nella lotta per i loro diritti. Il Partito Democratico ha fallito nel fornire un'opposizione vigorosa e incisiva alle politiche della giunta di destra. Non si è vista una mobilitazione significativa per una sanità pubblica di qualità né per scuole pubbliche che mettano realmente gli studenti al centro del loro percorso di studi. Le politiche reazionarie nei confronti dei diritti delle donne e dei migranti non hanno trovato un'adeguata resistenza da parte del PD, che ha mostrato una voce flebile e inadeguata.
Un discorso a parte merita la lista del Partito Comunista Italiano, che presenta come candidato Daniele Dellamontà. La maggior parte delle compagne e dei compagni di quella lista è al fianco della nostra Organizzazione nelle lotte in difesa della sanità pubblica, a sostegno del popolo palestinese, nelle commemorazioni partigiane e durante le manifestazioni e gli scioperi delle lavoratrici e dei lavoratori. A Biella, il fronte unito dei partiti con la bandiera rossa e la falce e martello, che vede da anni uniti il PMLI, il PCI e Rifondazione Comunista, ha portato a discreti risultati, permettendo di organizzare diverse battaglie politiche e culturali. Naturalmente, a nostro parere, il PCI sbaglia nel creare illusioni elettorali tra le masse popolari biellesi. Questa strategia non favorisce lo spirito di lotta e la voglia di protagonismo che, inevitabilmente, entrando nelle istituzioni rappresentative borghesi, viene avvilito e silenziato. L’esperienza ci insegna che l’entrata nei meccanismi istituzionali del sistema capitalista finisce per depotenziare la combattività del movimento operaio e la sua capacità di mobilitazione autonoma. Pertanto, ribadiamo l'importanza di mantenere una linea rivoluzionaria coerente, lontana dalle trappole della partecipazione elettorale borghese, e di continuare a costruire un forte movimento di base, capace di promuovere un reale cambiamento sociale.
La mancanza di un’opposizione efficace conferma la necessità di costruire un'alternativa politica basata sui principi del socialismo. Questo richiede l'organizzazione e la mobilitazione delle masse lavoratrici, la costruzione di nuove istituzioni democratiche e partecipative, e la lotta contro ogni forma di oppressione e sfruttamento. Il fallimento dell'opposizione del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle dimostra che è necessario un cambiamento radicale nel modo di fare politica a Biella.

LE PROPOSTE DEL PMLI
Il PMLI non vi chiede il voto per partecipare alla spartizione delle poltrone e beneficiare delle prebende con cui la borghesia paga i suoi politicanti. Il PMLI vi chiede di impegnarvi nella lotta di classe, di schierarvi col socialismo disertando le urne, annullando la scheda oppure lasciandola in bianco. Solo non votando per i partiti borghesi le masse possono delegittimare il sistema capitalistico e le sue istituzioni, che altro non sono che la sua sovrastruttura.
Il PMLI propone, in alternativa alle futili promesse dei politicanti borghesi, un vero e proprio programma di battaglia per la città di Biella:
Lavoro
Lavoro stabile, a salario intero, a tempo pieno e sindacalmente tutelato per tutti
Piano di aiuti e sostegno per tutti i lavoratori licenziati, in cassa integrazione o in mobilità.
Interventi per tutelare le famiglie colpite dalla crisi, chi perde il lavoro o chi ha un lavoro precario, con affitti agevolati, sospensione dei mutui, delle tariffe di luce, acqua e gas.
Interventi per salvaguardare le fabbriche a rischio di chiusura.
Concreti investimenti per contrastare il degrado, soprattutto nelle periferie della città sempre trascurate dai politicanti borghesi che dedicano le loro attenzioni solo al centro. La sola messa in sicurezza di strade ed edifici consentirebbe il reimpiego dei lavoratori disoccupati e sotto-occupati.
Servizi sociali
Creazione di una rete di servizi sociali a prezzi popolari per bambini, giovani, donne, disabili, anziani, gestiti dalle masse sulla base della democrazia diretta.
Ri-pubblicizzazione di tutti i servizi privatizzati, in via di privatizzazione o esternalizzati a cooperative sociali.
Blocco del finanziamento pubblico a qualsiasi tipo di servizio gestito dai privati.
Recupero degli stabili fatiscenti abbandonati dai privati e, dopo un loro risanamento a spese del comune, la loro trasformazione in alloggi popolari da distribuire ai meno abbienti.
Sanità
Immediate assunzioni con contratto a tempo indeterminato di medici, infermieri e tecnici per rendere davvero operativo e funzionale il nuovo ospedale cittadino.
Mantenimento di tutti i presidi sanitari e degli ambulatori della città che non devono chiudere solo per concentrarsi nel nuovo ospedale.
Trasporti
Nessuna dismissione dell’azienda a partecipazione pubblica ATAP che, oltre a non dover essere privatizzata, deve passare sotto il controllo diretto dei lavoratori.
Potenziamento del trasporto pubblico locale, con prezzi più bassi e qualità più alta.
Eliminazione del salasso dei parcheggi a pagamento, soprattutto nelle zone della città adiacenti agli spazi di aggregazione sociale.
NO alla costruzione della Pedemontana, ennesimo esempio di speculazione capitalistica, sì alla riqualificazione della strada statale Trossi.
Elettrificazione della linea ferroviaria Biella–Novara per permettere ai lavoratori e agli studenti pendolari di spostarsi con agilità all’interno dei confini regionali.
Immediato ripristino della tratta diretta Biella-Torino e introduzione di quella Biella-Milano così da agevolare il trasporto delle lavoratrici e dei lavoratori che ogni giorno si recano al lavoro nei due capoluoghi di Regione.
Antifascismo
Biella, città Medaglia d’oro della Resistenza, non può e non deve trasformarsi in un ritrovo per rigurgiti neo-fascisti e non deve neppure dimenticare il suo eroico passato di lotta antifascista. Il PMLI chiede pertanto:
L’effettiva applicazione delle norme transitorie e finali XII e XIII contenute nella Costituzione che vietano la ricostituzione, sotto ogni forma, del disciolto partito fascista.
Vietare la concessione di ogni spazio pubblico ad ogni tipo di iniziativa a carattere neofascista.
Un concreto impegno delle scuole e tra i giovani per la trasmissione dei valori antifascisti propri della Resistenza.

CREIAMO LE ISTITUZIONI RAPPRESENTATIVE DELLE MASSE
Perché Biella sia governata dal popolo e al servizio del popolo ci vuole il socialismo. Questo significa dare seguito alla battaglia elettorale astensionista costruendo l'opposizione di massa al governo locale che si leghi alla grande opposizione di classe e di massa contro il governo nazionale Meloni.
A questo scopo, noi proponiamo di costruire le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo: le Assemblee popolari e i Comitati popolari.
Le Assemblee popolari devono essere costituite in ogni quartiere da tutti gli abitanti ivi residenti - compresi le ragazze e i ragazzi di 14 anni - che si dichiarano anticapitalisti, antifascisti, antirazzisti e fautori del socialismo. Sulla base della democrazia diretta, esse eleggono i propri Comitati popolari, i cui membri, eletti con voto palese sin dall'età di 16 anni e senza distinzioni etniche, religiose o sessuali, devono essere revocabili in qualsiasi momento. Essi sono il contraltare delle istituzioni borghesi, che prendono misure e provvedimenti a favore delle masse e alle masse affidano il governo dei servizi sanitari e sociali, dei centri sociali, ricreativi e sportivi pubblici.
 
Per propagandare l’astensionismo la nostra Organizzazione predisporrà due gazebo elettorali: il primo sabato 25 maggio, dalle ore 14 alle 18, in via Lamarmora, nei pressi dell’ufficio ATL e il secondo nel pomeriggio di sabato 1° giugno, dalle ore 14 alle 18, in via Italia nei pressi della Chiesa della Trinità.
 
Ascolteremo chi vorrà discutere con noi e manifestarci tutto il proprio disgusto e rabbia nei confronti della politica istituzionale. Questi momenti di incontro saranno fondamentali per costruire un'opposizione popolare forte e coesa contro il regime capitalista. Invitiamo tutti coloro che condividono la nostra visione di una Biella socialista e antifascista a partecipare attivamente, portando le proprie idee, critiche e proposte. Non lasciamo che la disillusione ci paralizzi, ma trasformiamola in forza propulsiva per il cambiamento. Lottiamo insieme per un futuro dove i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e la giustizia sociale siano al centro delle politiche pubbliche.
Unisciti a noi, partecipa ai nostri gazebo e contribuisci alla costruzione di Biella governata dal popolo e al servizio del popolo.
 
Per il PMLI.Biella
Gabriele Urban
Biella, 17 maggio 2024