Chi è Marco Tarquinio, l'ex direttore di Avvenire candidato PD alle Europee nella circoscrizione Centro
Sostenitore della politica antifemminile e della resa dell'Ucraina: “Se Zelensky avesse fatto la valigia la guerra sarebbe già finita”

Nelle candidature promosse dai partiti borghesi, ci siamo abituati a un po' di tutto, ma forse in un contesto come questo nel quale il PD di Elly Shlein tenta di ridisegnare un nuovo volto progressista al partito, l'inserimento nelle liste PD alle Europee di Marco Tarquinio, fa capire che per un pugno di voti il partito del Nazareno è disposto a mettere in discussione tutto, a partire dalle seppur poche posizioni giuste che esprime.

Una carriera fulminante nell'ambito cattolico
Residente fin dalla nascita ad Assisi, Tarquinio è stato scout nell'Agesci locale, sposato e con due figlie. Ha lavorato come cronista al settimanale cattolico umbro La Voce tra il 1981 e il 1984, per poi divenire giornalista professionista al Corriere dell'Umbria . Nel 1988 si trasferisce a Roma e nel 1990 passa a Il Tempo dove oltre che di politica parlamentare inizia ad occuparsi anche di estera.
Nel febbraio 1994 Tarquinio passa al quotidiano cattolico Avvenire , diretto da Dino Boffo, come caporedattore della redazione milanese, e poi di quella romana. Nel luglio 2007 è nominato vicedirettore. Nel 2009 subentra come direttore a seguito delle dimissioni dello stesso Boffo, e rimane in carica fino al maggio del 2023.
Dal 2011 al 2016, fino alla cessazione dell'attività di quel dicastero della Santa Sede, è stato consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.
Ma a parte il passato, sono le sue posizioni attuali, in particolar modo sui diritti civili e sulla guerra in Ucraina, che hanno destato malumori e proteste anche all'interno dello stesso PD. Ospite recente di numerosi salotti borghesi da talk-show, Tarquinio non ha mai nascosto le sue posizioni reazionarie sulle questioni più importanti ed al centro del dibattito “culturale e valoriale”, come piace chiamarle alle destre, come l'aborto, l'eutanasia ed il genere.

Un reazionario in ambito di diritti civili
Ad alcune interviste rilasciate al Fatto ed a Repubblica , Tarquinio ha sostenuto a spada tratta le sue posizioni: “Un punto chiave è che non dobbiamo stabilire per legge un diritto ai figli. Non sono contrario al diritto all’adozione, ma lo sono alla maternità surrogata“. Però Tarquinio anche sulle adozioni vuole essere chiaro: “Due uomini possono essere ottimi genitori ma serve una figura femminile-materna”.
Contestatore della legge sulle unioni civili della Cirinnà della quale afferma ipocritamente di essere stato in opposizione con il testo ma non “col principio”, anche sul suicidio assistito si dichiara contrario, ma sviando il nocciolo della questione: “La mia preoccupazione è che si dibatte troppo sul diritto a morire mentre si nega il diritto alla cura”.

Contestato dalle Donne democratiche
Le dichiarazioni che hanno fatto sobbalzare anche le stesse, moderatissime Donne democratiche di Milano, sono state quelle sull'aborto. "Difendo la vita e ho rispetto della scelta delle donne. L'aborto non è un diritto", ha affermato a Concetto Vecchio di Repubblica . Per Tarquinio quindi l'aborto è semplicemente "Una realtà tragica. Ma non ci possono essere diritti sulle vite degli altri".
"Tragica - gli hanno risposto a tambur battente le Donne democratiche con un post su Instagram - è la situazione di chi vorrebbe abortire ma non può farlo perché il 90% dei medici sono obiettori. Tragico è che stiano smantellando i consultori. Tragico è che in quei pochi che restano ci siano i pro-life. Come donne democratiche diciamo a Marco Tarquinio, secondo cui 'non ci possono essere diritti sulle vite degli altri', che ci siamo stufate del diritto di tutti a dirci come usare, vivere e percepire il nostro corpo".

Pacifista putiniano sull'Ucraina
Nell’intervista al Fatto Quotidiano , Tarquinio ha confermato la sua posizione anche sul tema della guerra in Ucraina e sull’invio di armi a Kiev. Il neo candidato del PD ha ribadito la sua contrarietà al sostegno in armi del popolo ucraino aggredito, aggiungendo che l'alternativa all'aggressione russa avrebbe dovuto essere "l’autodifesa nonviolenta", indicando come modello le "scorte disarmate" con cui i colombiani reagiscono alle "milizie armate". Una posizione assurda, che nella sostanza lascia a Putin, che le armi le usa, la facoltà di impossessarsi con una guerra di aggressione di un Paese sovrano.
“Ai tempi del militare credevo che si potesse usare la forza armata come risposta ad una aggressione (…) poi ho cambiato idea perché le guerre iniziate non finiscono più”, ha affermato a Repubblica, chiedendo di fatto la resa a Kiev.
Ma il suo falso “pacifismo” - perché non una riga della sua intervista parla di un rientro delle truppe di Mosca nei suoi confini - l'ha smascherato lui stesso rispondendo alla domanda “Adesso la NATO non esclude un intervento diretto in Ucraina...”. Se la Nato intervenisse direttamente, ha detto, "finirebbe la guerra per procura sulla pelle degli ucraini".

Tarquinio, un candidato reazionario targato PD
Eppure l'inserimento della sua candidatura in quarta posizione nelle liste del PD per la circoscrizione centrale da indipendente, e quindi la sua più che probabile elezione, fa capire di quanto importante sia per Schlein e compagnia portare avanti certe posizioni. D'altra parte è lo stesso Tarquinio che lo afferma al Fatto : “Elly le conosce perfettamente (…) non mi ha chiesto di mettere tra parentesi quello che penso e scrivo.”.
Paradossale infine, per incastonare la vicenda nelle dinamiche borghesi fatte di correnti, interessi individuali, lobbistici ed opportunismi vari, in una deriva destrorsa che non pare avere fine al Nazareno, che si siano espressi contrari alla candidatura di Tarquinio coloro che in passato chiedevano una maggiore penetrazione dei cattolici nel partito.
“La sensibilità che proviene dal mondo cattolico o da un mondo che esprime la cultura popolare, va riconosciuta e non certamente messa in un angolo”, dichiarava infatti meno di un anno Stefano Bonaccini; così come Guerini, deputato Dem e presidente del Copasir, aveva rivendicato la posizione dei cattolici all’interno del partito per difendere la “libertà di coscienza” dell’area cattolica, proprio quando si trattava di intervenire sullo scontro interno sul fine vita poi bocciato.
In estrema sintesi, con la candidatura di Tarquinio il PD fa un ulteriore passo, sia in campo nazionale sia europeo, verso destra in ambito di diritti civili rafforzandone il già largo campo e, questione non meno importante, irrobustendo anche le file dei putiniani consapevoli o inconsapevoli che auspicano quanto più in fretta possibile la resa dell'Ucraina nel nome assoluto dell'imbelle e falso pacifismo.

22 maggio 2024