Sconcertante dichiarazione della senatrice
Segre: “Una bestemmia accusare Israele di genocidio”

“Non usiamo la parola genocidio è un termine spaventoso, come una bestemmia”. Questa è soltanto l'affermazione più sconcertante di un passaggio della senatrice a vita Liliana Segre durante il suo intervento conclusivo al convegno sull’aumento dei fenomeni di antisemitismo che si è tenuto al Memoriale della Shoah di Milano la settimana scorsa.
“Quando mi dicono che Israele compie genocidi – prosegue Segre – questo confronto diventa una bestemmia. È una parola spaventosa da non usare”.
Segre sottolinea poi di essere “triste e pessimista, sconvolta da fatti che già conoscevo”, riferendosi allo studio sulla diffusione dell'antisemitismo in Italia, fa disinformazione insieme a coloro che opportunisticamente, mischiano ad arte antisionismo e antisemitismo che nulla c'entra, col solo fine di difendere Israele e il boia sionista che lo guida. D'altra parte tutto il convegno ha avuto come filo conduttore questo aspetto e questo epilogo.
Alla fine di questo passaggio, Segre afferma che “a distanza di 80 anni, devo trovarmi a dire cosa dobbiamo fare noi, qui al Memoriale, per rimediare a questa situazione in cui si paragona da 40 anni la croce uncinata alla stella di David? (…) Non le trovo le parole perché sarebbero talmente devastanti e tragiche che non posso esprimerle.”
Invece affonda, e con un piglio reazionario e oltranzista, nell'attacco contro gli studenti e le studentesse perché “quando andavo nelle Università e nelle scuole mi ascoltavano con attenzione e facevano domande interessanti che aprivano in me nuovi orizzonti. Capivo anche con me stessa che non esistono parole per raccontare la Shoah. Oggi, invece, mi chiedo dove trovo le parole per giustificare – in qualunque modo – una gioventù ignorante della storia, perché sono veramente pochi quelli che la studiano, che va nelle università a gridare”. È dovere degli ebrei conseguentemente democratici e antimperialisti distinguersi da Netanyahu e la politica nazisionista di Israele. Evidentemente Segre non appartiene a questa corrente mondiale che pure fa sentire la sua voce e scende in piazza al fianco degli studenti che denunciano il genocidio contro il popolo palestinese.
 

5 giugno 2024