Candidato alle europee
Ventola fedelissimo di Meloni, indagato per corruzione

Un altro fedelissimo della fascista Meloni finisce nel mirino della procura di Trani.
Si tratta di Francesco Ventola capogruppo di Fratelli d’Italia nel consiglio regionale pugliese, candidato capolista insieme alla stessa Meloni nella circoscrizione sud alle prossime elezioni europee dell’8 e 9 giugno. È accusato di associazione a delinquere e voto di scambio. A renderlo noto pubblicamente durante una conferenza stampa è stato il suo avversario politico, Andrea Silvestri ex assessore regionale e oggi membro di +Europa che ha mostrato l’atto giudiziario di richiesta di proroga delle indagini di sei mesi.
Nell’inchiesta partita a marzo del 2022, sulla presunta corruzione elettorale nel comune di Canosa di Puglia, in seguito alla denuncia dell’entourage di Silvestri, sarebbero coinvolte altre otto persone, tra cui il sindaco e altri due amministratori. In quel periodo, mentre i partiti borghesi erano intenti a preparare le liste per le elezioni amministrative che a giugno dello stesso anno avrebbero portato all’elezione del sindaco di “centro-destra” Vito Malcangio, emerge un’intercettazione da parte della procura di Milano che vede coinvolto un imprenditore di origini canosine, dove si evince l’ipotesi di un accordo per sostenere un candidato in cambio di “favori”.
Ovviamente Ventola ha negato tutto e a sua volta ha denunciato Silvestri per le dichiarazioni “false e calunniose” affermando arrogantemente “Si getta fango contro di me, ma non ho nulla da rimproverarmi!”. Per poi pubblicare sui social: “Avanti tutti serenamente e più forti di prima!”.
Non solo, usando i soliti metodi fascisti ha cercato di screditare Silvestri tirando in ballo una vecchia accusa di pedofilia, per la quale è stato comunque assolto, e il suo “curriculum giudiziario” che va dall’associazione per delinquere, alla falsità ideologica e alla truffa.
Reati che Silvestri ha detto di aver patteggiato più di vent’anni fa mentre “Ventola in quanto candidato alle elezioni europee dovrebbe rispondere del suo operato”.
Dopo questa vicenda dai tratti grotteschi, risulta evidente che l’elettoralismo borghese è corrotto fino al midollo. I politicanti della destra e della “sinistra” borghesi temendo sempre di più l’astensionismo non possono fare a meno di “scendere a compromessi” ricorrendo sempre più frequentemente alla corruzione e al voto di scambio per raccattare i voti necessari a essere eletti e sentirsi legittimati. Un’occasione in più per noi marxisti-leninisti per denunciare le nefandezze del governo neofascista Meloni, al servizio del capitalismo e dell’imperialismo italiani, acerrimo nemico del proletariato e delle masse popolari che va affossato da sinistra attraverso la lotta di classe, e per delegittimare e disgregare, impugnando la potente arma dell’astensionismo, l’UE imperialista in vista delle prossime elezioni di giugno.
Come indicato nell’illuminante Documento del CC del PMLI: “Fuori l’Italia dall’UE. Solo così svincolandosi da ogni vincolo associativo, compreso quello militare che rischia di coinvolgerci in nuove guerre imperialistiche, l’Italia riacquisterebbe la sovranità e l’indipendenza nazionale, almeno in riferimento all’UE. Ciò creerebbe migliori condizioni per lo sviluppo della lotta di classe contro il capitalismo, per il socialismo e la conquista del potere politico del proletariato”.

12 giugno 2024